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Il problema che sorge adesso, a 
questo punto di preparazione in cui è stato raggiunto così tanto, è come
 mettere in atto la tecnologia in modo tale che risulti accettabile nel 
dominio pubblico. Per fare ciò è necessario farla passare attraverso 
organi governativi e legali più ampi, e per questo, deve essere vista 
come se avesse origine da investigazioni scientifiche obiettive sul 
funzionamento del cervello, nella migliore tradizione delle principali 
università.
 nel 
2000 del neuroscienziato americano John Norseen della Lockheed Martin, 
sponsorizzata dal governo, in merito alle sue convinzioni sulle 
conseguenze del suo lavoro sulla risonanza magnetica funzionale (fMRI): 
“Se questa ricerca avrà successo” ha detto Norseen, “si potrà iniziare a
 manipolare quello che pensa un individuo senza che neanche se ne renda 
conto” ed ha aggiunto “le questioni etiche non mi riguardano, ma 
dovrebbero riguardare qualcun altro”.
A che cosa ci sta preparando questo annuncio, con il suo offuscamento tecnico?
Scrivendo per la rivista Wired l’editore e contributore Steve Silberman fa notare che la capacità di riconoscere le bugie della risonanza magnetica funzionale è “pronta a trasformare il sistema di sicurezza, il sistema giudiziario, e le nostre fondamentali nozioni di privacy”. Cita il fondatore della Cephos, Steven Laken, la cui azienda avrebbe in programma di mettere sul mercato le macchine della verità di nuova generazione. Laken cita come esempio i detenuti di Guantanamo Bay. “Se questi detenuti hanno delle informazioni che non siamo stati in grado di tirargli fuori e che potrebbe prevenire un altro 9/11, credo che la gran parte degli Americani sarebbe d’accordo che dovremmo fare qualsiasi cosa necessaria per tirargliele fuori”.
Che ne è stato del dibattito etico chiesto dagli scienziati indaffarati e dal corrispondente scientifico del Guardian?
Scrivendo per la rivista Wired l’editore e contributore Steve Silberman fa notare che la capacità di riconoscere le bugie della risonanza magnetica funzionale è “pronta a trasformare il sistema di sicurezza, il sistema giudiziario, e le nostre fondamentali nozioni di privacy”. Cita il fondatore della Cephos, Steven Laken, la cui azienda avrebbe in programma di mettere sul mercato le macchine della verità di nuova generazione. Laken cita come esempio i detenuti di Guantanamo Bay. “Se questi detenuti hanno delle informazioni che non siamo stati in grado di tirargli fuori e che potrebbe prevenire un altro 9/11, credo che la gran parte degli Americani sarebbe d’accordo che dovremmo fare qualsiasi cosa necessaria per tirargliele fuori”.
Che ne è stato del dibattito etico chiesto dagli scienziati indaffarati e dal corrispondente scientifico del Guardian?
L’odierna tecnologia di sorveglianza è la sorveglianza della mente 
umana e mediante l’accesso al cervello e al sistema nervoso, [è] il 
controllo del comportamento e delle funzioni corporee. L’induzione di 
allucinazioni uditive ha lasciato spazio alle tecniche silenziose di 
influenzamento e dell’impianto di pensieri. Lo sviluppo delle tecnologie
 terahertz ha illuminato il funzionamento del cervello, facilitato la 
cattura dei fotoni emessi che sono derivati dalla corteccia visiva che 
elabora la formazione delle immagini nel cervello, ed ha permesso [la 
creazione] di un ricevitore microelettronico, a sua volta sviluppato 
coltivando cristalli semiconduttori unici. In questa maniera è pronta la
 tecnologia per individuare e leggere le ‘firme’ spettrali dei gas. 
Tutti gli esseri umani emettono gas. Gli esseri umani come gli 
esplosivi, emettono la propria firma spettrale sotto forma di gas. Con 
la lettura della frequenza elettrica cerebrale, e della firma spettrale 
dei gas, sono stati stabiliti i sistemi per il controllo di intere 
popolazioni – con tutta la tecnologia occorrente integrata in un 
telefonino cellulare.
“Siamo molto ottimistici sulla ricerca nello spettro elettromagnetico dei terahertz”, dice l’investigatore principale della Terahertz Microelectronics Transceiver dei laboratori Sandia: “Questa è un’area inesplorata, e possono venirne fuori molte scoperte scientifiche. Stiamo solo iniziando a scoprire quello che i THz possono fare per migliorare la sicurezza nazionale”.
“Siamo molto ottimistici sulla ricerca nello spettro elettromagnetico dei terahertz”, dice l’investigatore principale della Terahertz Microelectronics Transceiver dei laboratori Sandia: “Questa è un’area inesplorata, e possono venirne fuori molte scoperte scientifiche. Stiamo solo iniziando a scoprire quello che i THz possono fare per migliorare la sicurezza nazionale”.

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