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domenica 16 dicembre 2012

Una mattinata ai macelli




Qui l'articolo:

"Vedo la strapazzata masnada attendere nei posti di arrivo l’esame del veterinario, uno dopo l’altro, poi decèdere con qualche blando muggito lungo il piano inclinato della banchina: uno relutta, o s’adombra, si rivolge sui passi già fatti, costringe impaurito all’inseguimento, per tutto il piazzale, gli uomini dal bastone e dalla tunica blu, che lo rincorrono e lo prevengono, con vociferazioni e agitazioni delle braccia.
La nuova paura vince l’altra, e ripiglia il cammino prescritto. Nell’attesa del medico qualche animale appoggia la fronte a una barra (bavando una sua schiuma dalla bocca, a fiocchi) quasi per raggelare al contatto del ferro, dopo la scombussolata notte, il tumulto doloroso del proprio sangue.
Qualche altro ha un corno mezzo divelto, e ne sanguina: il caglio scarlatto gli si è raggrumato giù per il muso, l’occhio immalinconito sembra dimandarne la cagione alle cose, al mondo. I «caccini» dalla tunica blu sono uomini tozzi, tra lo stalliere e il bovaro: hanno una placca d’ottone sul petto, col numero, come i facchini delle stazioni."

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