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giovedì 31 gennaio 2013

Wu Wei - Taoismo




"Il Wu wei (無為, 无为) è un importante precetto del Taoismo che riguarda la consapevolezza del quando agire e del quando non agire. Wu può essere tradotto come non avere; wei con azione. Il significato letterale è quindi senza azione o meglio non azione. È parte fondamentale della regola wei wu wei (azione senza azione, agire senza sforzo). Lo scopo del wu wei è il mantenimento di un perfetto equilibrio, o armonia con il Tao, e quindi con la natura."

Fonte:


"Secondo Chuang-tzû, quando un uomo aderisce fermamente alle proprie asserzioni, nonostante le situazioni cambino, e insiste sulla loro assoluta validità scontrandosi con quelle degli altri, cade nell'errore di attenersi al wei-shih; ma se cambia le sue opinioni con il mutare delle circostanze e comprende che queste possono essere ugualmente valide come non valide, pratica lo yin-shih. Quest'ultima è l'attitudine propria del Taoista, che nell'azione non distingue le alternative considerandole alla stregua di mete, non progetta il modo di conseguirle, ma reagisce di volta in volta nella piena consapevolezza della situazione, come l'ombra segue la forma e l'eco il suono. "

" ..L'uomo dovrebbe perciò tendere a riacquistare la dimensione del bambino, che il saggio è in grado di conservare astenendosi da qualsiasi azione guidata da regole artificiose, tali perché unicamente fondate su principi umani che non rispettano lo stretto legame dell'uomo con il corso naturale dei fenomeni."

"Non si tratta perciò di subire con inerzia, ma piuttosto di rispettare gli eventi senza aggredirli e di conseguenza senza arrecare squilibri.
..agire in accordo con il Tao significa agire in modo armonioso, imitare dunque l'Assoluto che agisce armonizzando. La natura consiste infatti in una produzione continua di armonia e la sua caratteristica fondamentale equivale alla spontaneità, tzu jan, il naturale corso degli eventi. Se il movimento della natura è spontaneo, come la crescita di un albero e lo scorrere dell'acqua, al contrario quello dell'uomo risulta in gran parte artificioso, perché premeditato e intenzionale.
La spontaneità, a cui si dovrebbe conformare anche l'uomo, non corrisponde banalmente al piacere di fare qualsiasi cosa si desideri, consiste piuttosto nel seguire la propria natura in perfetto accordo con il cosmo..
Dal momento che la Via è neutrale, perciò priva di risvolti morali che distinguono il bene dal male in assoluto, quei canoni etici umani che l'uomo tende a proiettare su tutto perdono ogni valida consistenza..
..Il wei wu wei, tradotto sempre come l'azione della non-azione, rappresenta il paradosso centrale del Taoismo filosofico, da cui derivano gli altri: la moralità della non-moralità, la conoscenza della non-conoscenza, e così via.
..L'agire risulta senza sforzo perché l'agente coincide con l'azione stessa.
Il wei wu wei taoista è il totale rifiuto da una parte di un'azione oggettiva e dall'altra di un soggetto agente; il dualismo sorge perché l'agire tende a un risultato, alla realizzazione di uno scopo che si ha in mente. L'unica via per trascendere il dualismo del sé e dell'altro è di agire senza intenzionalità, senza l'attaccamento a un fine progettato. Svanisce allora quella frattura tra la mente che si prefigge una meta e il corpo utilizzato per ottenere quel risultato.
..la mente, hsin, termine che in cinese letteralmente significa cuore e che nell'antica Cina indicava l'organo di pensiero, deve essere perciò sgombra da qualsiasi interferenza che ne oscuri la lucidità..
 
«...L'uomo sommo usa la mente come uno specchio; non accompagna le cose come vanno o le accoglie come vengono, egli reagisce e non trattiene. Perciò è in grado di conquistare le cose senza patire una ferita...»15.
 
L'uomo sommo è il saggio, la cui mente riflette come uno specchio la situazione che si presenta di volta in volta senza trattenere le valutazioni che confondono la chiarezza di visione.
 
..Il "dimenticare" o il "purificare la mente", renderla limpida come uno specchio, sono il solo mezzo attraverso cui si possa realizzare il wu wei, e così conformare se stessi alla spontaneità del Tao.."


«...Chiunque agisca manda in rovina.
Chiunque trattenga perde.
Perciò il saggio:
non agisce e nulla rovina,
non trattiene e nulla perde.
..Perciò il saggio:
..Non desidera i beni che sono difficili da ottenere.
Impara ciò che non è erudizione.
Ritorna su quel che la moltitudine ignora.»

 Nel Chuang Tzû è più che mai imperante l'aspirazione di tornare a quella comunità ideale dell'età dell'oro in cui si viveva in spontanea unità senza alcun bisogno di leggi e sovrani. Tutto ciò risulta realizzabile solamente a patto che ciascun uomo pratichi il [wu-wei], il principio taoista d'azione per cui non si pongono scelte intenzionali in vista di scopi, ma ogni azione rientra nei processi naturali del cosmo. ..Il wu wei equivale quindi alla capacità di vivere in accordo con il Tao.

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