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“Una singola clausola al Punto 19 del comunicato rilasciato dai 
leaders del G20 rappresenta una rivoluzione nell’ordine finanziario 
globale.
‘Abbiamo concordato –dice il comunicato- di dare sostegno
 all’iniezione dell’equivalente in SDR di $ 250 miliardi nella economia 
mondiale, incrementandone la liquidità’. Gli SDR sono i Diritti Speciali
 di Prelievo (Special Drawing Rights), una valuta sintetica, emessa dall’IMF, e rimasta dormiente per mezzo secolo.
| In effetti, i leaders del G20 hanno (ri)attivato il potere dell’IMF di creare moneta e di estendere a livello planetario il ‘quantitative easing’ [iniezione massiccia di liquidità, varata negli USA da Obama. NdT]. Così facendo, essi hanno de facto messo in circolo una valuta globale. Essa è al di fuori del controllo di ogni ente sovrano. Piacerà ai teorici della cospirazione.” | 
Non
 c’è dubbio che gli piacerà. L’articolo è sottotitolato “Il mondo è di 
un passo più vicino alla valuta globale, sostenuta da una banca centrale
 globale, esercitante la politica monetaria per tutta l’umanità.” Il che
 naturalmente solleva la questione di chi o che cosa si assumerà il 
compito di banca globale, ammantandosi del potere di emettere tale 
valuta globale e di esercitare la politica monetaria per tutta 
l’umanità. Quando i banchieri centrali mondiali si riunirono a 
Washington il settembre scorso discussero quale ente poteva essere in 
grado di funzionare dopo essersi assunto questo formidabile e temibile 
ruolo."
| "Già nel maggio 2002 un articolo su The Asia Times a firma dell’economista Henry C.K. Liu e dal titolo “Economia globale: BIS vs. banche nazionali” osservava che gli accordi di Basilea hanno forzato tutti i sistemi bancari nazionali “a marciare allo stesso passo, calibrato sui bisogni dei mercati finanziari globali altamente sofisticati, senza riguardi per le necessità di sviluppo delle economie nazionali. […] I sistemi bancari nazionali vengono gettati improvvisamente tra le rigide braccia degli accordi di Basilea promossi dalla BIS o devono fronteggiare le penalità di premi di rischio usurari per assicurare i prestiti interbancari esteri. […] | 
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Come
 notava ironicamente Liu, le nazioni emergenti, grazie alle loro riserve
 naturali, non hanno bisogno di investimenti stranieri che le 
intrappolino nel debito estero."

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