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mercoledì 27 marzo 2013

Alchimia Spagiria

L'etimologia corrente fa derivare il termine "Spagiria" dall'unione di due verbi greci: SPAO SPAO (che significherebbe dividere) e AGHEIRO AGHEIRO(unificare, congiungere).
SPAO, in realtà, non significa "dividere", bensì "estrarre", "tirar fuori"; inoltre quando si formano termini nuovi partendo dalla lingua greca, non si trova mai un omicron finale che si congiunga con un alfa iniziale senza che l'alfa venga tramutata in una "e" o in una "i".
Quindi si dovrebbe dire SPAEGHIRIA, SPAIGHIRIA, o qualcosa del genere.
Il termine "spagirico" fu coniato, secondo i suoi stessi discepoli, da Paracelso, quando (senza nulla togliere al realismo dei suoi insegnamenti, alla sua importanza in campo sociale, medico, storico, iniziatico, ecc.) sappiamo benissimo che Egli non conosceva il greco, conosceva poco e male il latino e scriveva per lo più nella lingua corrente del tempo.

Non sappiamo realmente chi abbia coniato questo termine (Trimemio Abate di Spanheim? Un altro dei maestri di Paracelso? ... o viene da più lontano?) ma comunque forse esso trova la sua radice etimologica nei termini "spao" e "geros" o "geras"1.
Il termine "spao" significa estrarre (l'estrazione è una separazione). Il termine "geras " GERAS simile a "geros" GEROS "indica il dono divino", "vecchio di anni e di esperienza" e, per estensione, "divino", "il più antico" (l'Archetipo), ecc...

Questo termine viene utilizzato per esempio nella formazione della parola "GEROGLIFICO" (da "geros" e "gliphos" cui diamo il significato di "glifi divini").

Si è indotti a pensare che la parola spagirico sottintenda anche un altro significato oltre al "solve et coagula", ovvero: "estrarre i doni divini", "estrarre ciò che è vecchio di anni e di esperienza", "estrarre ciò che è Divino", estrarre l'archetipo (per Paracelso "l'Archeo" o "Archeus").

Da questa prima osservazione si può notare come in Spagiria non si voglia estrarre alcunché di materiale ma proprio ciò che vi è di divino nella pianta o nell'Individuo di Natura2 che si va alchemizzando.

 Il termine "alchimia" indica direttamente L'Egitto essendo "al" l'articolo "il", "lo", "la" in Arabo e KEMI1 il nome con cui fu designata la Terra d'Egitto.


T
Determin.
I M KM

Gli Alchimisti vorrebbero quindi elaborare un ente di natura estraendone i doni divini alla maniera degli Egizi. Si vuole estrarre da questo o quell'Individuo di Natura ciò che Paracelso definisce "archeus", quindi non un "principio attivo" della pianta ma la sua anima, la sua forza vitale, l'archetipo che sta dietro la manifestazione fisica e che conduce in manifestazione.
Km Possiamo osservare nella costruzione della parola il geroglifico "km" che Secondo il dottor Angelini rappresenta "il forno a riverbero" che è necessario per raggiungere le alte temperature per calcinare i metalli. Secondo l'egittologia corrente rappresenta una scaglia di pelle di coccodrillo. Indicherebbe dunque qualcosa di duro e resistente.
m Vediamo poi la ripetizione della lettera "m" attraverso il geroglifico della "civetta" che indica l'interiore, e per esteso il notturno, l'invisibile, l'anima.
i Segue il geroglifico della "penna di bambù" che serviva per scrivere sul papiro, per fissare "nero su bianco", per firmare, ecc...
t Vi è poi il geroglifico del "percorso del sole all'orizzonte", che indica qualcosa che, con una certa elasticità determina una posizione ben precisa: da circa Est a circa Ovest.
Determinativo In ultimo il determinativo di luogo, città, posto.
Potremmo interpretare: "quel luogo ben preciso dove si fissano le anime per mezzo di cottura ad alta temperatura". Oppure "quel luogo ben preciso dove si fissano le anime rendendo duro il loro involucro". Questa frase non è molto chiara sul piano logico ma analogicamente può avere un suo senso. "Salvare la pelle" è ancora un modo di dire "sopravvivere". Ci sono anche altri modi di dire come "avere la pelle dura", ecc. Saremo più chiari in proposito nelle varie spiegazioni riguardo l'anima Ka o anima fissa o del Sale dei Filosofi.




  1. La prima caratteristica da considerare nel nostro sistema di pensiero logico è la movenza binaria di "induzione" e "deduzione" con conseguente smarrimento della terza dimensione del pensiero: l'analogia, ovvero il pensiero per identità occulte (sulle identità occulte vedremo alla fine del paragrafo una definizione possibile), il collegare per archetipi. Qui la teoria dei simili1 è ovviamente inclusa nel sistema di pensiero. (Paracelso "scritti magici e alchemici" pag. 80, 81 ed. Phoenix: "... hanno grande affinità con il corpo umano, e possono agire efficacemente su di esso. Infatti, come l'uomo, sono costituiti da Solfo, Mercurio e Sale occulti. Applicare il Simile al Simile , ecco il grande secreto della medicina, ecco l'Arcano.").

  2. Il dualismo continua all'interno dei nostri sistemi di pensiero nell'individuazione di una certa identità: "io" che esiste in quanto esiste "non-io". Esiste dunque quello che sono io e "l'altro da me". Come conseguenza catastrofica di questo modo di pensare portiamo spesso l'esempio del fiume2. Amare in alchimia non è un semplice sentimentalismo (vedi anche Hahnemann "Organon" par. 1563). La separazione dal mondo impedisce di amare mentre nel pensiero analogico l'amore è il motore del sistema. Questo perché io amo veramente quando l'altro da me non esiste nel mio immaginario conscio e nel subcosciente, quando "l'altro" non è più "altro da me", quando l'altro è me, allora posso solo amarlo. Prima dell'ingresso nell'età dei pesci non era necessario il messaggio "ama il prossimo tuo come te stesso" perché questo concetto era già parte integrante del modello di pensiero corrente. O comunque non era così chiaro e netto il confine tra io e non-io.

  3. Segue ancora l'identificazione di due realtà separate: psiche e soma. Il soma (per parlare in termini paracelsiani) "dato in pasto ai medici" e la psiche, ai preti prima e agli psicologi poi. Si giunge così ad identificarsi in ciò che si vede e, per conseguenza, a vedere le cause di ogni cosa nella materia, fino ad arrivare alla "stoffa di malattia". (Hahnemann, Organon, introduzione paragrafo 20: "Ma poi a che tutte queste prove? Quanto spesso una parola offensiva, una pericolosa febbre biliare, una superstiziosa profezia di morte, un morire al tempo previsto, e un'improvvisa notizia triste o estremamente lieta non è già riuscita ad ottenere la morte repentina? Dov'è qui la materiale "stoffa di malattia" che dovrebbe essere passata in carne e ossa nel corpo, aver generato e sostentato la malattia, e senza la cui materiale astrazione ed asportazione non esser possibile alcuna cura radicale?"). La "psicosomatica sta lavorando alacremente alla riscoperta della magnifica unità tra mente e corpo e corrispondenza tra le varie parti della psiche rispetto al soma. Psiche e Soma non sono due entità ma sono due aspetti della stessa cosa. Questo è il pensiero alchemico che non vede una causa psichica ad un disturbo somatico ma un disturbo dell'anima che si può esprimere a vari livelli e spesso contemporaneamente su più livelli. Per Paracelso, come vedremo, esiste una sola ed unica "causa di malattia" incomprensibile alla mente degli uomini comuni e suddivide le cause di malattia in cinque, parcellizzando la realtà per essere compreso dai più.

  4. Aristotele dà come assioma l'esistenza di uno spazio vuoto e assoluto. Maxwell lo rende un campo, (un pieno, pieno di pieni) e Lagrange lo rende relativo attraverso il calcolo differenziale. La nostra educazione in proposito si dovrebbe aggiornare per non incorrere nei problemi derivanti dall'inversione delle astrazioni di primo e secondo grado4
  5. Infine il tempo è reso relativo dalle ultime scoperte in campo matematico. Vedi per esempio "La suprema armonia dell'universo" di Roxas ed. Kemi. L'alchimista vede i tempi come una serie di cicli che si aprono e si chiudono. (Teoria delle quattro età.) I cicli astronomici o astrologici in antichità erano tenuti in considerazione in modo ampio. Del resto Paracelso dice a pag. 93 del libro citato prima: "Essi avrebbero trovato più rapidamente il tesoro del Leone rosso, se avessero conosciuto i rapporti dell'astronomia e dell'alchimia." Il tempo è un'entità che è solo misurabile per cicli. In questo caso si intende proprio che quando andiamo a dormire ogni notte moriamo e ogni mattina rinasciamo ad una nuova vita. Si chiude un ciclo e se ne apre uno nuovo. Nel momento in cui ci addormentiamo moriamo allo stato di veglia e rinasciamo allo stato di sonno. E' un ciclo che si chiude e si riapre. E' completamente una nuova cosa. Questo è il concetto alchemico, dove tutti i cicli sono eternamente presenti. E' un concetto un po' difficile che cercheremo di dipanare man mano. Il mese lunare le settimane, gli anni, i cicli di anni solari o siderali, ecc. sono solo diversi modi di misurare una stessa cosa. 
 Ora affrontiamo il concetto di Sincronicità, sul quale anche il dottor Caddeo si sofferma; va capito abbastanza bene altrimenti nascono molti dubbi. Jung dice questo: "Tutti gli avvenimenti della vita di un uomo, starebbero quindi tra loro in due diversissimi generi di connessione. Anzitutto la connessione oggettiva e causale del corso della natura. In secondo luogo una connessione soggettiva sussistente solo in rapporto all'individuo che vive tali avvenimenti e soggettiva quanto lo sono i suoi sogni. Il fatto che poi quelle due specie di connessioni esistano contemporaneamente e che lo stesso avvenimento in quanto termine di due catene assolutamente differenti pure si adatti con precisione ad entrambe, tanto che ogni volta il destino di un individuo si conforma al destino dell'altro, e ciascuno è l'eroe del proprio dramma pur interpretando nel tempo stesso come comparsa nel dramma di tutti gli altri, tutto ciò è indubbiamente qualcosa che supera ogni nostra facoltà di comprensione e può essere pensato come possibile solo per opera della più meravigliosa Armonia prestabilita."

(Per Jung psichico vuol dire non fisico. Condizionata da qualcosa che è non-fisico e non è afferrato dai sensi.) Ha presentato la sincronicità come una relatività di spazio e tempo condizionata psichicamente.

"Nella concezione originaria, cioè presso i primitivi, spazio e tempo sono cose quanto mai incerte. Sono diventati concetti stabili solo con il procedere delle evoluzioni e precisamente con l'introduzione della misurazione. Ma se spazio e tempo sono proprietà apparenti di corpi in movimento prodotti dalle necessità intellettive dell'osservatore e non qualità proprie dell'oggetto. La loro relativizzazione ad opera di una condizione psichica non è più in alcun caso un che di prodigioso, ma rientra nel caso del possibile."

(Questa possibilità, secondo l'Alchimista, sorge quando la psiche osserva non già i corpi esterni, ma se stessa.)

"Quando il problema è posto gli strati più profondi dell'inconscio, cioè le immagini primitive ne sono ridestate e si avvia automaticamente la trasformazione della personalità."

(Stiamo parlando, in fondo, di alchimia.)

"Io impiego dunque in questo contesto il concetto generale di Sincronicità nell'accezione speciale di coincidenza temporale di due o più eventi correlati da rapporto causale che hanno uno stesso o un analogo contenuto significativo.
Quindi uso il termine sincronicità in opposizione al termine sincronismo, che rappresenta la semplice contemporaneità tra due eventi.
"

(Ma in quanto esiste una forza o archetipo che li lega, un "contenuto significativo analogo".)

Riprendendo un autore alchemico C. G. Jung dice ancora che "la psiche è un cerchio il cui centro è in ogni luogo e la cui circonferenza è da nessuna parte" (confronta C. G. Jung, "Psicologia e alchimia"; Boringhieri). Psiche deriva dal termine PSI che è anche una delle lettere dell'alfabeto greco (che come simbolo ricorda "l'uccello che vola"). Se consideriamo la Psiche un cerchio (vedi figura 1) dobbiamo immaginare un centro. Jung definisce il come il centro della totalità della psiche e l'inconscio come la totalità della psiche.
All'interno di questo cerchio vi è un cerchio più piccolo che definiamo con il termine "Coscienza". L'interazione tra questi due cerchi produce la "Personalità" e il centro del cerchio più piccolo è detto Ego.

Figura 1

Se il cerchio più piccolo (che rappresenta la coscienza) ruota all'interno di quello più grande (secondo qualche "orbita"), entreranno nel campo della coscienza di volta in volta vari e diversi fenomeni appartenenti al mondo psichico (rappresentato dal cerchio più grande).
Se il cerchio più piccolo si dovesse espandere in un punto periferico avverrebbe quell'uscita dal bordo che è visibile in figura 2.
Figura 2

Se non si vuole un'inevitabile dispersione della coscienza è quindi necessario un processo di "centratura" che psicologicamente viene definito da Jung con il termine "Processo di individuazione" che conduce a un avvicinamento dell'Ego con il Se fino alla fissazione dell'ego al centro della psiche, vedi Figura 3:
Figura 3

Questo processo dovrebbe condurre ad individuare il proprio Sé e quindi a ritrovare quell'equilibrio che è necessario per qualsiasi crescita individuale.

Occupandoci delle cause occulte che portano in manifestazione i fenomeni, l'astrologia, come l'alchimia, si occupa quindi di forze o forme della forza (Una).
Queste furono chiamate "dei" o "apostasi di Dio". Gli Egizi li chiamavano Neter, gli psicologi moderni li chiamano archetipi. Al Kindi che è un grandissimo astrologo e alchimista li chiamava "Raggi". Gli ermetisti li chiamano campi magnetici determinandone le frequenze. Sono comunque queste forme causali di energia.

Abbiamo detto che non esiste nessuna realtà statica. Qualsiasi cosa ha un suo "movimento". Siccome alla base di qualsiasi osservazione esistono corpi in movimento, noi partendo da questo presupposto dobbiamo pensare lo spazio come un campo, una quantità che ha un suo movimento.
Quindi una stanza in cui per esempio potremmo essere è uno spazio circoscritto che ha un suo magnetismo e in definitiva è un campo influenzato psichicamente.
Vi è mai capitato? Tra amici o altro, magari vivendo nello stesso ambiente per un periodo, per esempio, che lavando i piatti, si pensi che ci sarebbe da fare un certo lavoro in giardino. Finito di lavare i piatti ci si stacca dal lavandino e anche da questo pensiero e si comincia a fare qualcosa d'altro. L'altra persona si avvicina al lavandino per bere e dice: "Non dovremmo fare questo lavoro in giardino?" Che cosa è successo? Semplicemente che mentre lavavo i piatti e pensavo a questa cosa, ho "magnetizzato" con il mio pensare quel luogo, quel campo, quello spazio-tempo. Siccome l'altra persona è entrata in quel campo ha percepito quella vibrazione e, non potendo vedere che si trattava di un'influenza esterna, ha creduto che fosse un suo pensiero.
E' evidente che uno spazio-tempo, un campo, è influenzabile psichicamente ed è soprattutto influenzato comunque da energie psichiche.
Pensate come è difficile stare in un posto e non lasciare il proprio magnetismo o psichismo, è praticamente impossibile. Questo perché noi abbiamo un'attività mentale ed emotiva, cellulare, ecc., e questa attività è un'energia che continua ad essere prodotta, un fuoco che brucia trasformando la massa in energia.

L'omeopatia si fonda su questo principio di sublimazione della massa in energia disperdendo ad ogni potenza successiva via via sempre più la parte materiale del soluto nel solvente a vantaggio della parte energetica. Chiariamo che non c'è alcuno scontro tra queste due discipline (omeopatia e spagiria) e anzi vi è una potenziale perfetta integrazione, al punto che alcuni insinuano che lo stesso Hahnemann ricavò il suo sistema da un aspetto della Medicina Spagirica (quello vibrazionale).
Questa disciplina dell'omeopatia è oggi decisamente scientifica (per quanto concerne la prescrizione nella conduzione medica odierna) ma si basa su quell'invocazione che l'Alchimista chiamerebbe "Invocazione Indotta". Nessuno pensa però che "Il Maestro" dell'Omeopatia non aveva "Materie Mediche" ne "Repertori" ma somministrava omeopatici con grande successo, fino a interessare molti altri individui al Metodo che creò in seguito. Che sistema usava "Il Maestro"? Non lo sapremo mai con certezza data la "reticenza" (più che giustificata) dell'autore.
L'omeopatia, che è una terapia mirabilmente precisa e selettiva, si può definire un vero aspetto della applicazione della legge della simpatia1, della magia naturale. Vediamo cosa dice Al Kindi ricordando che Hahnemann conosceva l'arabo e poteva tranquillamente aver letto questi testi nelle biblioteche.

"Infatti la condizione dell'Armonia Celeste è tale che poiché tutte le stelle sono di differente natura e perciò tutti i loro raggi sortiscono effetti discordanti, nel mondo degli elementi, accade che gli effetti radiali si aiutano a vicenda nei riguardi di una stessa materia, e si ostacolano in un'altra.
E in ogni cosa che naturalmente è data dall'Armonia, vi è una stella predominante e similmente un segno che prevale sugli altri nell'opera e nel regime di questa cosa.
Da questa condizione reciproca dei raggi sorge una tanto grande diversità nelle realtà di questo mondo che in nessun luogo si trovano due o più cose esistenti in atto con simili in tutti gli aspetti.
(Se infatti prendiamo una quercia non troviamo sulla stessa due foglie identiche e questo perché lo stesso raggio o archetipo, la stessa frequenza, si manifesta in una realtà fisica in un modo sempre diverso e mai identico a sé stesso. Non esiste un attimo che sia identico all'altro come spiegò Gesù Cristo quando gli dissero: "Sei uscito dalle mura un'ora fa e adesso ritorni". Dato che ogni ora ha la sua condizione rispose: "c'è un'ora per uscire e un'ora per entrare". Ogni momento, ogni ciclo, è chiuso in sé nel presente secondo questa concezione alchemica, e qui siamo nelle basi dell'epistemologia dell'Alchimia. Teniamo conto che gli Arabi derivano direttamente dall'Egitto. AL KEMI, vuol dire Terra d'Egitto.
Sebbene di questa diversità di tutte le cose in atto, il senso umano non sia sempre sufficiente ad afferrare la differenza.
Quindi anche due cose che mi appaiono uguali, perché il mio senso umano non è raffinato per coglierne la differenza sono in atto diverse. Altrimenti non sarebbero due cose. Nell'universo non c'è spreco.
Quando poi da una certa specie di materia, attraverso il moto prodotto in essa,
attraverso il movimento (e quando parliamo di movimento in Al Kindi possiamo tradurre tout-court con Magnetismo) e troveremo le stesse frasi con la parola sostituita in magnetismo nella nostra tradizione Alchemica. è
generata spesso una certa specie di realtà gli uomini parlano di generazione naturale, mentre quando da una specie di materia è generata una specie di cose contrariamente al solito si ritiene che questa generazione avvenga contro natura.
In verità in entrambe opera la medesima Armonia Celeste, sia nel ciclo di generazione che di distruzione, che nei diversi luoghi e tempi agisce così variamente da indurre da ciò che è simile fenomeni ora simili ora dissimili.

Si può dunque osservare che la teoria Spagirica fonda tutto sul simile e questo lo si può vedere e lo vedremo molto facilmente quando studieremo la lezione di erboristeria alchemica. Vedremo come come si sceglie la pianta che è simile al Neter da rinforzare in quel caso specifico. Non ci interessa viceversa una pianta perché possiede un determinato principio attivo che fa qualcosa che mi aspetto di vedere come effetto. In Medicina Spagirica andiamo a scegliere secondo la teoria delle Segnature che è la teoria del simile e non esiste altra cura spagirica, non esiste la cura dei contrari in Spagiria (infiammazione, pianta antiinfiammatoria).
Perché se io somministro un fitoterapico o un chemiofarmaco, contrario secondo la legge dei contrari, andando contro la natura del soggetto, in sostanza io mi sto muovendo contro questa Armonia Celeste, ed è questo che per l'alchimista e lo spagirista è l'unico e vero "peccato".
Perché non ci si muove più secondo quello che è "l'Armonia Universale".
Riprendendo Al Kindi:
E questo frequentemente in alcune cose, raramente o rarissimamente in altre e in altre ancora mai, per quanto ne sanno gli uomini.
Produce anche realtà simili con moto ora simile, ora dissimile. Ora lento, ora veloce e in altri innumerevoli modi. Si trova che le cose di questo mondo nel loro moto variano, secondo i luoghi e i tempi. Poich&egrvae; procedono da una causa Celeste

(guardate quante volte riporta questa "Causa o Armonia Celeste", e stiamo leggendo una paginetta)
tutte o parecchie di loro inducono ammirazione nel sapiente che conosce la potenza di questa causa. Se infatti fosse dato a qualcuno di comprendere l'intera condizione dell'Armonia Celeste, costui conoscerebbe pienamente il mondo degli elementi con tutte le realtà conosciute in qualsiasi luogo e tempo, come il causato attraverso la causa.
Ma se anche conoscesse una sola cosa di questo mondo in tutta la sua condizione, la condizione dell'Armonia Celeste non gli rimarrebbe nascosta, poiché comprenderebbe la causa attraverso il suo effetto.
Infatti ogni cosa agente nel mondo degli elementi per modesta che sia è effetto di tutta l'Armonia Celeste e qualsiasi cosa passata e futura è iscritta in questa stessa Armonia Celeste sebbene in altro modo da ciò che ha esistenza attuale in questo momento.
Ne segue che chi avesse nota tutta la condizione dell'Armonia Celeste conoscerebbe le cose passate presenti e future.
Viceversa anche la condizione di un solo individuo in questo mondo, pienamente conosciuta, rifletterebbe tutta la condizione dell'Armonia Celeste come attraverso uno specchio poich&aecute; ogni realtà dei questo mondo è un esempio di tale Armonia.

Con Al Kindi siamo prima dell'inquisizione religiosa e di quella scientifica.
Vi consigliamo dunque la lettura del "De Radiis" di Al Kindi completo. Edizioni: Mimesis - Milano.

Detto questo si potrebbe fare un piccolo approfondimento attraverso il libro: "Archetipi" di Elemire Zola. Il libro apre così:
"Quando la psiche che percepisce e le cose percepite, soggetto e oggetto, si fondono assorbendosi a vicenda, avviene ciò che si può definire "esperienza metafisica".
Cioè quando avviene il confondersi dell'Io con l'essere (forse il S&ecute; di cui abbiamo parlato prima), quando avviene la fusione tra osservatore e osservato, quando non c'è più distinzione tra me e "l'altro da me". Zolla fa una piccola divagazione, però molto utile, in cui sostiene che anche Leopardi, uno dei maggiori poeti italiani, "si tuffa nell'infinito", però non sa porre l'esperienza metafisica al centro della sua esistenza e quindi naufraga ("il naufragar m'è dolce in questo mare"). Non è sufficiente l'esperienza metafisica di per sé per l'approccio immediato (non-mediato) con gli Archetipi, sono necessarie anche varie altre cose. Secondo Zolla l'errore che Leopardi commette è quello di non porre l'esperienza metafisica come rivelazione centrale rispetto le molteplici forme illusorie, non si stacca cioè completamente dalla realtà illusoria per centrarsi con la realtà archetipale. In questo modo non c'è il confondersi dell'io con l'essere, ma il naufragare della coscienza in un mare sconfinato, che è quel mare dove "gli schizofrenici annegano e mistici nuotano", ma è lo stesso identico mare. Gli induisti chiamano questo stato di coscienza unificata "samadi".
Ora samadi, come fa notare Zolla, deriva da Samà che significa stesso, identico, medesimo, lo stesso, che a sua volta deriva dalla radice "sm" che vuol dire "unicità". Quindi, di nuovo il confondersi dell'io con l'essere, l'abbattimento della dualità, l'unità, ciò che è identico, medesimo; ed ecco che così la psiche in samadi è unificata. Vedi il punto 2 del capitolo 2a.
Quando la psiche è in questo stato può affermare "sono", ma non "sono questo" o quest'altro, non perché abbia subito una perdita, al contrario ha ottenuto un vertiginoso accrescimento. Eppure per multiformi che siano le attività che una mente assorta svolge, esse non la toccano, non la frammentano, perché di tutto si occupa, ma di nulla si preoccupa, ne si immedesima con il risultato delle sue azioni, essendo identificata con se stessa. Capita che di questa sua libertà all'esterno non traspaia niente. Quando si è in stato di samadi, si è immedesimati in se stessi, eppure si ingloba il mondo circostante, si è rientrati nella propria interiorità e allo stesso tempo espansi nella natura, tanto si è consapevoli quanto impersonali. E l'attenzione si fa incurante e acuta. Samadi quindi è quiete e unificazione, il contrario del torpore anche quando ha l'aria di un deliquio.
Sarà dunque affinando i sensi e non con il loro ottundimento che giungeremo a trascenderli.
Se noi riguardiamo le frasi che abbiamo detto sino ad ora, ci renderemo conto che non sono coerenti nel loro senso logico! Riguardandole con pensiero duale vedremo che o sei attento e acuto o sei incurante, invece l'attenzione si fa incurante ma acuta2.
Veniamo adesso al punto importante che sintetizza il pensiero di Zolla nel primo capitolo del suo libro. Riportiamo l'intera citazione perch&ecute; non pensiamo possibile rendere chiaro il concetto in altro modo. Si tenga conto del fatto che non bisogna andare a cercare il significato delle singole parole su di un dizionario ma tentare di afferrare quel significato che le parole fanno insorgere in noi per la relazione reciproca che le lega tra di loro. Zolla è, prima di tutto, un poeta! Se lo leggeremo in tal senso, vedremo che il nostro concetto di "esperienza metafisica" e di "analogia" otterrà un accrescimento, più effettivo che mentale, spostando i nostri limiti di comprensione (nel senso di prendere con se) e di intuizione (nel senso di intuire, andare dentro, espandersi all'esterno verso l'interiore delle cose). Naturalmente la lettura attenta di tutto il libro originale sarebbe l'ideale.

"Assorta in se, nella sua essenza impersonale ed infinita:
quando questa è turbata e si disperde negli oggetti molteplici si chiama
                mente,
quando è persuasa di una sua intuizione si chiama
                intelligenza,
quando stoltamente si identifica con una persona si chiama
                io,
quando invece di indagare in modo coerente si frammenta in una miriade di pensieri vaganti si chiama
                coscienza individuale,
quando il movimento della coscienza trascurando l'agente si protende verso il frutto dell'azione si chiama
                fatalità o karma, quando si attiene all'idea "l'ho già visto prima" in rapporto a qualche cosa di visto o non visto, si chiama
                memoria,
quando gli effetti di cose godute o non godute in passato persistono nel campo della coscienza anche se non si vedono si chiama
                latenza inconscia,
quando è consapevole che la molteplicità è illusoria si chiama
                sapienza,
quando in direzione opposta si oblia nelle fantasie si chiama
                mente impura,
quando resta non manifestata nell'essere cosmico si chiama
                natura,
quando crea confusione tra realtà o apparenza si chiama
                illusione o maya,
quando si dissolve nell'infinito si chiama
                liberazione."


Sempre che non sopraggiunga il naufragio.
Si è liberi interiormente quando si trascende tutto ciò che entra nel mondo dei nomi e delle forme. La coscienza non si immedesima con le varie persone successivamente interpretate, e come dice Zolla: "sotto la maschera si rimane senza volto, si è un vuoto risonante, una cassa armonica". Questo dà già una prima idea di cosa si intenda per analogia. Quando si dice analogico si fa evidentemente riferimento all'esperienza metafisica che permette di intuire quali siano queste forme-forze che sorreggono la manifestazione dei fenomeni.

* * *


Gli Archetipi sono dati psicoidi che influenzano i campi di spazio e tempo.
Sono realtà di ordine psichico che influenzano un determinato campo.
Zolla spiega gli Archetipi sotto diversi punti di vista in modo che sia possibile farsene un'idea. I numeri come archetipi; la percezione emotiva degli Archetipi; capire gli Archetipi mediante sinonimi; capire gli Archetipi mediante similitudini; cosa fanno gli archetipi all'uomo; gli Archetipi in politica; la visione della Rosa e con questo conclude.
Se io in un determinato momento emetto con la mia mente, la mia emozione, ecc., una determinata vibrazione qualsiasi cosa io faccia in quel momento, sarà influenzata (in quello spazio-tempo) dalla mia emissione psichica. Da qui ciò che riguarda la Teoria e pratica di Laboratorio che vedremo successivamente nella seconda lezione nonché la terapia.
Se é influenzata ´ influenzabile.
Esistono però delle influenze che non dipendono dal semplice pensare dell'uomo o dalla vibrazione atomica di una pietra.
Si pensi al magnetismo che producono i pianeti con la loro vorticosità di rotazione e con quella di rivoluzione. Campi magnetici immensi di cui la terra è continuamente pervasa.
Se riusciamo a comprendere, a introiettare, a gettare dentro di noi queste forme, a trovare dentro di noi questi "dei", allora avremo la possibilità di ritrovarli nel mondo esterno. Quindi rivedendo tutte le cose che una persona ha fatto nella sua vita, in modo diverso, ovvero per analogia.

La conoscenza dell'Astrologia Classica (Al Kindi era un grande astrologo come del resto tutti gli alchimisti) sarebbe una buona base per comprendere a pieno l'operatività alchemica che verrà presentata in seguito.
Un ottimo corso di astrologia classica via Internet è disponibile presso il sito http://cieloeterra.it/.

 Quindi abbiamo visto come partendo da vari punti di vista in generale giungiamo comunque a questi famosi Archetipi. A queste realtà sottili.
Noi sappiamo come il pensiero aristotelico viene generalmente schematizzato attraverso due binari fissi:
La deduzione, osservo dei fenomeni deduco delle leggi.
L'induzione, conosco delle leggi induco dei fenomeni.
Attraverso questo binomio nella storia dell'occidente si è continuato a costruire a livello di logica.
Come diceva il dottor Angelini l'analogia è la terza dimensione del pensiero.
Quindi non sostituisce la logica. Viene o prima o dopo.
Infatti noi chiamiamo questo pensiero analogico, pensiero pre-logico.
Oppure lo chiamiamo pensiero trascendentale nel senso che trascende la logica ordinaria.
In sostanza si sta parlando di qualcosa che non è indurre e non è dedurre.
Si sta parlando di qualcosa che nel momento in cui se ne fa un'immagine a qualcuno, lo si porta fuori strada togliendogli la possibilità di conoscere direttamente la cosa, perché l'immagine non può essere la cosa.
Il dottor Angelini diceva, per far capire che cosa è questa terza forma di pensiero, che l'analogia è l'identità occulta. Cioè qualcosa di identico che io non vedo e che sottostà alla formazione di fenomeni estremamente diversi e che per logica io non potrei mai imparentare tra di loro. Ma che analogicamente non solo sono affini, ma si corrispondono per risonanza.
Ecco che se voglio far entrare in risonanza il Cuore devo usare l'Oro o una pianta solare, il colore rosso, il quarto suono di una scala armonica, ecc., una qualsiasi frequenza che sia relativa a quell'archetipo o che sia in grado di risvegliare una risposta di questa entità che sottostà alla manifestazione in maniera invisibile, in modo inafferrabile dai sensi.
Chiarito questo diventa più facile parlare di tutto il resto e diviene possibile il discorso sulla "segnatura".


 Vorrei chiarire che non c'è alcuno scontro tra queste due discipline, esiste anzi una perfetta integrazione1, al punto che sembrerebbe che lo stesso Hanemann ricavò il suo sistema scientifico da un aspetto della Medicina Spagirica (quello vibrazionale). L'omeopatia, che è una terapia mirabilmente precisa e selettiva, si può definire un vero aspetto della applicazione della legge della simpatia della magia naturale, cioè come una cosa, pur estremamente scientifica, che si basa su quell'invocazione che l'Alchimista chiamerebbe "Invocazione Indotta".

Assumendo un rimedio spagirico subisco l'azione di un campo elettromagnetico di frequenze, così come quando assumo un rimedio omeopatico. (Ne sono prova le apparecchiature di biorisonanza.)
Infatti non è mai la quantità che definisce l'azione di un rimedio spagirico.
Si usano dosaggi abbastanza limitati. Il rimedio è completo in tutte le sue parti, ma è carico di tutti i suoi "significati"; essi sono presenti nel suo sapore, nel suo colore, nel suo odore, in tutte le sue manifestazioni sensibili e soprasensibili.
Il rimedio omeopatico rinuncia completamente, al piano fisico e quindi va a portare un'informazione nell'inconscio della persona.
La persona non ha nessun mezzo sensibile per risalire a quale è l'agente curante. Che sia Licopodium che sia Lachesis non lo si può sapere che dall'etichetta. Il corpo di sensazione non lo sa. Perché l'unica cosa che può percepire attraverso i sensi è il glucosio o il liquido. E' quello che non cura, perché pensiamo che sia invece la frequenza, l'informazione omeopatica a curare e quella non si può percepire sensibilmente.
Invece in spagiria una informazione passa anche attraverso la coscienza, l'odore, il sapore, il colore.
Attraverso tutte quelle qualità che investendo il campo della sensibilità permetto alla parte conscia dell'individuo di recepire l'informazione tal quale la parte inconscia.

In questo modo il rimedio spagirico ha un'azione che è totale e contemporanea su tutti i piani.
Cioè il rimedio agisce contemporaneamente su tutti i piani: dal piano di aggregazione materiale (il sale per l'alchimlista, il principio di corporizzazione) fino a lavorare sul piano mercuriale, quindi "sull'anima sensibile", "mentale" e sul piano "causale"2 .

Se si vuole sapere se un farmaco omeopatico ha funzionato il pi" delle volte si guerda se c'è un aggravamento. Allora vuol dire che la frequenza è giusta.
Con un rimedio spagirico si deve andare a vedere se sul piano mentale si riscontrano quei cambiamenti che sono presenti anche sul piano fisico.
Con il preparato spagirico, non sono i cambiamenti in peggio, ma i miglioramenti in meglio che dicono se il rimedio è giusto; se il paziente ad un certo punto comincia a cambiare i suoi schemi mentali vuol dire che il rimedio sta agendo e piano piano curerà anche il fegato.
E allora il paziente comincerà a prendere un po' di coraggio e se prima non andava nemmeno in ascensore ad un certo punto non ha più paura a prenderlo.


Assumendo un rimedio spagirico non corretto non si constata aggravamento. Il prooving di un rimedio spagirico può esser fatto solo per dosaggi eccessivi, mentre in omeopatia viene fatto in assenza di molecola.
Se si assume un rimedio omeopatico questo non succede mai perché il rimedio lavora solo su uno dei piani della manifestazione, ottenendo gli effetti su tutti, compreso il corpo fisico.
La "spinta" farmacodinamica avviene solo su un piano che è quello energetico del soggetto.
Con il rimedio spagirico la spinta farmacodinamica avviene su tutti i piani, anche quello fisico.
Con i sali e gli altri principi biochimici, si aiuta il principio di corporizzazione (o Sale dei Filosofi) in questo cambiamento richiesto per il passaggio allo stato di salute.
Con il Mercurio dei Filosofi si informa sia il mentale che il sentimentale della persona.
Con la frequenza elettromagnetica si nutrono i corpi sottili.
Avremo modo di approfondire tutto ciò nella seconda lezione.



In sostanza il Rimedio Omeopatico innesca una reazione della Forza Vitale ad una malattia artificiale. Il Rimedio Spagirico apporta energia fisiologica naturale.

Entrambe hanno grande importanza nell'ambito terapeutico; ricordandoci che non è mai la cosa buona o cattiva ma l'utilizzo che se ne fa.

Il pregiudizio di certi omeopati che ritengono che il rimedio omeopatico potrebbe essere antidotato è a nostro avviso infondato. Ciò non è infatti possibile perché gli spettri elettromagnetici mostrano la forma di frequenze che è estremamente diversa e lavora in modo diverso.

Queste non le diamo per verità assolute, sono solo riflessioni che vengono poste


Come hanno ampiamente dimostrato il dottor C. G. Jung, Ellemire Zolla, per citare due fra tanti altri, la Tradizione ci ha tramandato la conoscenza degli archetipi.
Paracelso dice che il Solfo Filosofale corrisponde al mondo animale, il Mercurio al mondo vegetale e il Sale al mondo minerale, obbligando così ad ampliare la propria panoramica e a vedere la suddivisione sui tre piani, nella vita dell'intero pianeta.
La tradizione ci ha tramandato inoltre il famoso "detto come in alto così in basso".
Ciò indica che queste apostasi o suddivisioni sui vari piani interessano ogni individuo di natura, sia esso un'Entità, Metafisica, l'uomo, un animale, una pianta (specie, funzione, potenzialità d'azione) un minerale (sistema cristallografico + composizione chimica), un metallo o elemento chimico (tabella di Mendelejeff).
La trattazione che segue non è esaustiva.
Tutti questi argomenti saranno ripresi e ampliati nelle lezioni che seguono.
Si consiglia di tener presente la Tavola degli archetipi

4 A    Colui di cui Nulla si può dire: Uno il Tutto.

Evidentemente non parleremo dell'Unità, così come hanno sempre fatto gli Antichi. L'Unità di tutte le cose è un sentimento interno su cui non è possibile cerebrelizzare pena l'uscita immediata dallo "stato di unione".
Tratteremo però brevemente il simbolo del cerchio.
cerchio

Il cerchio corrisponde al tornare su sé stessi, tornare allo stesso punto, ciclicamente, ripetutamente, ma è anche la figura geometrica che ci riconduce al concetto di unità e di frequenza. Giacché il punto è a-dimensionale, esso non esiste e noi (se non vogliamo anteporre le astrazioni di secondo grado, considerazioni mentali, a quelli di primo grado, percezioni sensoriali) dobbiamo per forza rifarci al concetto di macchia.
Vediamo quindi il cerchio essere uno, ma anche divisione tra un interno e un esterno che sono Femmina Filosofica e Maschio Filosofico e corrispondono allo Yin e Yang del Tao cinese, e sono fissi, identici a ogni ciclo (per esempio fase ascendente e fase discendente, fase superiore e fase inferiore, ecc.).

 Per queste realtà incomprensibili alla logica umana il nostro sistema usa un semplicissimo simbolo, il tratto orizzontale
Tratto orizzontale  Femmina Filosofica
e il tratto verticale
Tratto verticale  Maschio Filosofico

Queste sono le due qualità essenziali dell'astrologia:
il caldo è la qualità maschile;
l'umido è la qualità femminile.
Il caldo conduce al secco e l'umido porta il freddo.
Il caldo e il secco sono governati dal Sole, l'umido e il freddo dalla Luna.

* * *

Il rimedio spagirico è un individuo di natura che ha subito tutto il processo di purificazione alchemica e che quindi è un Individuo Vegetale Iniziato (vedi lezioni di Astrologia 1997 ed. KEMI -Milano- commentata da Dr. Pasquale De Leo). La riunificazione degli elementi nel singolo individuo avviene attraverso l'ultima "dinamizzazione" che vede il ricongiungersi della parte liquida (-) con quella solida (+).
Il "liquido" e il "solido" (il principio (-) femminile e il principio (|) maschile) contengono l'essenza e il fuoco nascosto. L'essenza (contenuta nel liquido) corrisponde al profumo (o alla secrezione degli dei, per dirla all'egizia) e il fuoco è nascosto nella terra o solido sotto forma di elementi chimici terribilmente caustici (come vedremo tra breve nel quaternario).


I tre Principi Filosofici sono velati principalmente dai tre simboli più famosi dell'alchimia: Solfo, Mercurio e sale.

4 C1   Solfo Filosofale.

REGNO ANIMALE
Al principio SOLFO appartengono per esempio, nel mondo vegetale, gli oli essenziali della pianta (gli "olea" di Paracelso), quello che gli egizi chiamavano la secrezione degli dei e anche la principale causante del profumo. Principio di causa in quanto il desiderio e il rifiuto (per chi conosce questi termini RAGA e AVIDIA) hanno spesso l'olfatto come canale sensoriale preferenziale.
Solfo Filosofico Solfo filosofico
Del suo simbolo potremmo dire che è il fuoco (triangolo) che domina (sopra) il gioco dei complementari (la croce del sacro equilibrio, unione dei simboli analizzati precedentemente).
Ricordiamo che nel simbolo di Venere Venere è il cerchio a dominare la croce.

Il simbolo di Antimonio è l'inverso di Venere (la croce sul cerchio).

Il simbolo di Marte un tempo era l'inverso di Venere ma con la croce a quarantacinque gradi (rispetto a Medio Cielo - Discendente) sul cerchio, ora è così Marte. Secondo la correlazione con gli archetipi geroglifici abbiamo il simbolo dell'Aquila:
AQUILA DIURNO MASCHILE ATTIVO CARDINALE Aquila
Secondo il sistema ebraico la lettera Alef Alef

Nel regno vegetale è rappresentato principalmente dall'olio essenziale che è soggetto a evaporazione. Sublima facilmente interessando l'olfatto e penetrando nel SANCTA SANCTORUM, "la Camera degli Sposi Filosofali" e interessando il Talamo.
Inoltre la separazione dell'olio essenziale dal contesto degli altri elementi produce una serie di problematiche di stabilità giacché gli oli essenziali sono soggetti per esempio a ossidazione come mostra il dott. Angelini nel n° 78 di Kemi Hathor 1e2.
Nel momento in cui si somministrano oli essenziali in dosi ponderali così come sono, si va a far risuonare in modo troppo violento queste parti che sono molto sottili, le si offende facilmente. Queste frequenze olfattive così sottili hanno una connessione diretta con il cervello attraverso filamenti.
L'olio essenziale in realtà per via interna andrebbe utilizzato in dosaggio "omeopatico", cioè bassissimo. Infatti in una tintura madre, l'olio essenziale è presente in diluizione bassissima. Lo stesso vale per l'oleolito. C'è una concentrazione leggermente maggiore che è dovuta al fatto che l'oleolito agisce molto aromaterapeuticamente. Chiaramente gli oli essenziali rispettano queste regole di dosaggio, di quantità e/o anche di non essere separate dal contesto della pianta. Il miglior impiego per la quintessenza è infatti aromaterapico (o nei casi acuti). Ma anche laddove si presenti la necessità di attivare un fuoco che domini la materia, in analogia con il principio Solfo.
Quando questi effluvi attraverso il Sancta Santorum, per inalazione aromaterapica o attraverso l'odore e sapore della tintura che si beve, quando si entra in contatto con questa realtà olfattiva si risveglia l'archetipo Solfo in tutte le sue accezioni. Quindi si interviene sul piano causale che nell'individuo è il sentimento-radice del suo desiderio non-desiderio. Questo è limitato e guidato dalla sua polarità. Dalla sua legge morale interna. Quindi sto interagendo con il piano morale.
Il SOLFO rappresenta il Principio Spirituale, nell'individuo umano il Piano Causale (morale), il Corpo Solare. Secondo tale concezione, se la scintilla divina non ha un'anima propria e un proprio corpo tornerebbe immediatamente al piano dell'Ente Superiore, al Grande Fuoco. Infatti il SOLFO, o la parte ESSENZA, separata da un corpo, di qualsiasi natura esso sia, non è in grado di mantenere le sue virtù (terapeutiche). Le virtù cambiano e possono anche diventare "veleni" per l'uomo e per gli animali. L'olio essenziale infatti, se separato dal piano MERCURIALE e SALINO chimicamente si trasforma sotto l'azione dell'ossigeno (che è un fuoco) o semplicemente sublima con estrema facilità. Sul piano "morale" e "spirituale" il rimedio spagirico egizio lavora con dosi omeopatiche rispettando le proporzioni suggerite dalla natura e presenti al momento del raccolto nei modi, tempi e luoghi adatti. Con il metodo egizio di lavorazione gli oli essenziali non vengono mai separati dal contesto generale della pianta. L'olio essenziale può essere presente nel rimedio nella percentuale tra lo 0,1% (=1/1.000 = 2CH) e 0,001% (=1/100.000 = 4 CH). In media avremo lo 0,01% =1/10.000 ovvero 1 parte di informazione su 10.000, come in una bassa diluizione omeopatica.

In questo modo il Preparato Spagirico porta informazione al piano sulfureo (SOLFO) della persona. "L'atteggiamento nei confronti della vita" muta gradualmente con il mondo onirico e questi due aspetti della vita, con il loro mutare o no, sono spesso guida e riscontro per il terapeuta che comprende se il rimedio sta agendo come sintomatico (a livello fitoterapico) o se l'azione spagirica si è innescata e condurrà allo stroncamento della disfunzione. Essendo lo Zolfo un Principio e un Fuoco, nel giusto dosaggio naturale, porta luce e calore e proprietà divine o "virtù". Se il rimedio sta agendo come sintomatico allora i benefici fitoterapici cesseranno presto, oppure i sintomi si ripresenteranno alla prima occasione, oppure ancora, inspiegabilmente, le proprietà dimostrate in laboratorio di questa o quella pianta, su questo o quell'individuo non si manifestano attive.
Ecco perché gli oli essenziali non si usano che raramente in dose massiccia. Tanto è vero che l'aromaterapia ha avuto un fallimento proprio perché utilizzava gli oli essenziali puri.
Se avessero utilizzato Quintessenze alchemiche (ognuna con il suo proprio alcool autoctono e i propri sali minerali che servono a mantenere stabile il tutto) non avrebbero avuto questi problemi secondo noi, il corpo non si sarebbe sentito aggredito da un aspetto troppo caustico e squilibrato, sia pure in senso sulfureo.

Quando noi parliamo di Solfo Filosofale parliamo del principio secondo il quale si forma la Volontà. La Volontà del Sé, non il desiderio. Come dice Giuliano Kremmerz in un testo famoso (La Scienza dei Magi), bisogna ben distinguere tra la Volontà e il desiderio. E quale sia, dice Kremmerz, il confine tra Volontà e desiderio, solo ognuno di noi lo può stabilire di per sé, di momento in momento.
Quando io lavoro con l'olio essenziale, vado a lavorare su questo aspetto. E quindi vado a lavorare su un qualche parte dell'individuo che l'individuo stesso conosce solo a tratti, solo in piccoli momenti della vita. Perch´ quale sia il reale indirizzo che il S´ individuale vuole far intraprendere è evidentemente qualcosa per cui se c'è qualcuno che può giungervi è il soggetto in causa. Perché è dentro di lui.

Ora, tutte le cose che abbiamo detto, si possono applicare benissimo alla parte sulfurea interiore. Ad esempio si è detto che l'olio essenziale separato dal contesto delle altri parti della pianta o si ossida o sublima. Questo vale anche per la nostra forma spirituale. Per la nostra Volontà.
Nel momento in cui creiamo una separazione tra quello che è il volere inconsapevole e quello che è il desiderio consapevole, noi creiamo un Ego. Naturalmente l'ego è una nostra costruzione mentale, sul piano delle cause non esiste. Però sul piano materiale può essere addirittura un grosso ostacolo per il cammino individuale e talvolta collettivo.

4 C2   Mercurio Filosofale.

REGNO VEGETALE
La pianta e l'uomo stanno tra loro in rapporto di reciproca inversione. Questo rapporto di reciproca inversione è conosciuto da sempre. Per cui ne esce quanto segue:
i fiori, i frutti e i semi corrispondono agli organi genitali umani, cioè all'archetipo Luna.
Le foglie corrispondono ai polmoni e all'archetipo Mercurio.
La corteccia e i rami corrispondono alle funzioni metaboliche renali e all'archetipo Venere.
Il livello del terreno e il fusto corrispondono al cuore e al Sole.
Il colletto e il bulbo della pianta corrispondono funzioni metaboliche tiroidee e a Marte.
La radice media corrisponde all'ipofisi e a Giove.
La radice profonda corrisponde all'epifisi e a Saturno.

Si può per esempio fare una tintura di angelica radice prendendo appunto solo le radici.
Oppure si può fare una tintura di angelica semi. Chiaramente le due tinture avranno effetti diversi.
L'angelica semi lavorata opportunamente ha un tropismo sull'apparato digestivo. L'effetto riguarda l'archetipo Luna e il suo segno zodiacale principale: Cancro - Stomaco - Duodeno - Midollo spinale - Cervello.
L'angelica radice ha un tropismo sul sistema nervoso e sul complesso dell'ipotalamo.
L'angelica naturalmente ha sempre a che fare con i fatti di digestione. Si utilizza spesso però la radice nei casi in cui la persona non "digerisca" le situazioni in senso psichico. Quando si dice: "questa non la ha digerita..." o "non ha digerito qualcosa che non gli è andato giù ..."
Questa è analogia.

Al principio MERCURIALE appartiene la linfa della pianta e il risultato della fermentazione.
È il principio di animazione. È il medio che anima il corpo secondo l'indirizzo spirituale.
Qualcuno la chiama Forza Vitale del piano eterico. Taluni lo chiamano spirito, come chiamano il solfo anima, ed è per questo che in alchimia bisogna stare attenti ad afferrare il contenuto e non le parole che, solo in quel momento e in quel contesto, rappresentano il contenuto.

Quando al simbolo di Venere sovrapponiamo le corna dell'Ariete otteniamo il Mercurio FilosoficoMercurio Filosofico l'ariete è sempre un segno di fuoco ma anche inizio dello Zodiaco e dell'anno astronomico.
La situazione è molto diversa se al posto dell'Ariete sovrapponiamo a Venere una Luna che raccoglie, ne nasce il Mercurio Volgare Mercurio Volgare, è il segno del Toro (esaltazione della luna) sovrapposto alla croce.

Secondo la correlazione con gli archetipi geroglifici abbiamo il simbolo della Civetta:
CIVETTA NOTTURNO FEMMINILE PASSIVO MUTEVOLE civetta
Secondo il sistema ebraico la lettera Mem Mem

4 C3   Sale Filosofale.

Al principio SALE corrispondono i minerali della pianta e il corpo eterico secondo certe tradizioni, astrale secondo altre, ecc. per farcene un'idea dovremo pensare innanzi tutto che non si tratta del corpo fisico ma del principio che causa la sua strutturazione.
Qualcuno la chiama Forza Vitale del piano fisico.

STAGNO DEI PAPIRI Satgno dei papiri
Secondo il sistema ebraico la lettera Shin Shin

Resta poca fatica per comprendere il simbolo del Sale Filosofale Sale Filosofale che lasciamo meditare a voi stessi dal momento che abbiamo già dato tutti gli elementi per l'analisi.


I quattro elementi hanno ciascuno due attributi:
fuococaldosecco
ariacaldoumido
acquafreddoumido
terrafreddosecco

Caldo è un moto verso l'esterno,
Freddo è un moto verso l'interno.
Caldo indica estroversione.
Freddo introversione.

IL LUSCHER TEST È un test psicologico che dimostra la validità dei postulati della Tradizione Alchimica, anche quando vengono applicati secondo un'ottica moderna (statistica).

In questo test:
il "tipo Rosso"=Eterocentrismo e Autonomia
il "tipo Verde"=Egocentrismo e Autonomia
il "tipo Giallo"=Eterocentrismo e Eteronomia
il "tipo Blu"=Egocentrismo e Eteronomia
Egocentrico ha più o meno il significato di "passivo" e indica l'individuo "interessato a sé stesso".
Eterocentrico ha più o meno il significato di "attivo" e indica l'individuo "interessato all'ambiente esterno", vi è sottolineato il desiderio di "uscire da se stessi".
Autonomo è l'equivalente di "essere una causa". L'eccesso di autonomia porta a non considerare le esigenze di armonia dell'ambiente e a scegliere sempre in base alle proprie spinte ed esigenze interne sia l'egocentrico che l'eterocentrico.
Eteronomo è l'equivalente di "essere un effetto". Indica che il soggetto è adattabile ed è condotto a scegliere in base all'ambiente. L'eccesso di adattabilità non permette di vivere debitamente le proprie pulsioni con le relative conseguenze.
Il Luscher Test

Inoltre abbiamo i colori che vengono attribuiti agli elementi e che sono detti colori esoterici.
AriaGiallo
AcquaBlu
FuocoRosso
TerraVerde

ELEMENTOATTRIBUTOCOLORE
FUOCOCALDO
Estroversione
Eterocentrico
SECCO
Tensione
Autonomo
ROSSO
TERRAFREDDO
Introversione
Egocentrico
SECCO
Tensione
Autonomo
VERDE
ARIACALDO
Estroversione
Eterocentrico
UMIDO
Adattabilità
Eteronomo
GIALLO
ACQUAFREDDO
Introversione
Egocentrico
UMIDO
Adattabilità
Eteronomo
BLU

Il triangolo è il simbolo del fuoco se con la punta in su    Fuoco
e simbolo dell'Acqua se con la punta in giù.       Acqua
Il triangolo con la punta in su, simbolo del fuoco,   (caldo e secco) non è una figura roteante, come il cerchio, ma una figura stabile, la piramide è simbolo solido del fuoco che esce dalla terra (triangolo e quadrato). Il vero simbolo solido del fuoco è invece il Tetraedro.
Quando il maschile e il femminile si incontrano, nasce il simbolo della croce croce. Simbolo questo che sta a designare l'equilibrio fissato tra i due principi. Esso rappresenta dunque il raggiungimento del sommo equilibrio (Gesù Cristo Crocifisso, fissato al centro della croce). Dall'incontro perfetto dei due principi nasce il punto centrale che è relativo alla quintessenza e si producono i quattro spazi che sono relativi ai quattro elementi.
Così dall'unione del triangolo con la punta in alto (fuoco) con il triangolo con la punta in basso (acqua) nasce il simbolo chiamato da alcuni Sigillo di Salomone detto da altri Stella di Davide (per non creare confusione la chiameremo stella a sei punte).
Stella a sei punte

Il simbolo dell'elemento aria è prodotto dall'unione del triangolo del fuoco con la base del triangolo dell'acqua.
Aria

Il simbolo dell'elemento terra è prodotto dall'unione del triangolo dell'acqua con la base del triangolo del fuoco.
Terra

Dalla Tradizione vengono date varie sequenze sugli elementi.
La prima che possiamo analizzare è quella astrologica. Su questa sequenza il dottor De Leo ha insegnato nel corso di Astrologia Giudiziaria alla Kemi che la sequenza dei quattro elementi, presa nel suo ordine astrologico (Fuoco, Terra, Aria e Acqua) corrisponde al carattere simbolico del processo evolutivo della materia. Per cui l'alchimista sfrutta questo processo al contrario per disgregare l'individuo e nell'ordine per riaggregarlo.
I segni sono Ariete (Fuoco), Toro (Terra), Gemelli (Aria) e Cancro (Acqua). Poi questa sequenza si ripete nei successivi otto segni zodiacali. Si parte dalla purificazione dell'Acqua (macerazione), si passa all'Aria (la fermentazione, estrazione dell'alcool), si passa poi alla terra (la calcinazione) e se ne estrae il Fuoco (i sali solubili). Poi, scartando la Terra, si ricongiungono il Fuoco, l'Aria e l'Acqua e si dinamizzano come vedremo.

* * *
Dei quattro elementi in Egitto troviamo le seguenti raffigurazioni:

FUOCO Fuoco
La piuma piuma ha fonetica "Sw" sw, ovvero mentre il sole splendente ha fonetica "Hnmmt" hnmmt.
Si ricava che l'elemento fuoco rappresenta la fonte di vita degli individui che si manifesta come sole splendente Sole splendente che rappresenta l'energia ndei tre mondi doppiamente nascosta (o interiore) ma che è giornalmente evidente nel
semiarco diurno (spazio e tempo) t.
ARIA aria

La vela ha fonetica "nfw" nfwovvero il magnetismo indifferenziato n che diventa magnetismo personale per l'individuof , e lega lega l'individuo stesso ai tre mondi
ACQUA acqua

Questo è un geroglifico bilittero formato da "m" e "w" mw, ovvero "anima individuale" dove m indica ciò che è dentro (anima) e windica l'individuo.
TERRA terra

Il simbolo ha fonetica "tA" tAe indica il manifestarsi nello spazio t e nel tempo Adel principio primo .

Il simbolooca o anatra (oca o anatra) ha fonetica "gb" gb e il nome del Dio della Terra è appunto "Geb" Geb. Se seguiamo i riferimenti astrologici noteremo che "g" g(alveare) corrisponde all'archetipo Venere e "b" b (gamba) all'archetipo Luna. Si ricorderà che l'unione di questi due archetipi caratterizza il segno zodiacale del Toro

che è il segno di Terra della quaterna "istintiva", ovvero la più vicina alla materialità.

Segue la ripetizione del simbolo della Terra sovrapposto al geroglifico della cesta cestache in genere significa "Signore di" e ha fonetica "nb" nb, e indica un movimento di elevazione verso la superficie.

Ai quattro elementi vengono anche associate le quattro componenti essenziali del respiro. Nella nostra tradizione alchemica le indicazioni sulle forme di respirazione e sulle posture è andata affievolendosi sempre più mentre è rimasta ben viva in oriente specie per opera della tradizione Yoga. Si può osservare dalle rappresentazioni pittografiche egizie che le posture e i "passi magnetici" erano tenuti in grande considerazione. Quanto al respiro è necessario un approfondimento e una pratica che non può non tener conto delle considerazioni che seguono.
Gli Egizi distinguevano quattro forme di respiro:

il respiro fisico
l'inalazione del principio vitale
l'assunzione del magnetismo mentale
l'assunzione della pura spiritualità bianca

Troviamo infatti su un antico sarcofago le seguenti iscrizioni.
Prima iscrizione:

Ra (il Fuoco)       dona              respiro                      a te      splendente (bianco)   spiritualità(anima)
Ovvero: "Ra il fuoco che dona il respiro a te, con un magnetismo bianco"
(traduzione dottor Angelini).

Seconda iscrizione:


  Shu (l'Aria)                          dona                       respiro                   a te                   magnetismo mentale
Ovvero: "Shu che dona il respiro come magnetismo mentale"
(traduzione dottor Angelini).

Terza iscrizione:

         Geb (la Terra)                            dona                      respiro                  a te
Ovvero: "Geb che dona il respiro fisico"
(traduzione dottor Angelini).

Quarta iscrizione:

      Osiride (l'Acqua)               dona               respiro             a te                       fiume
Ovvero: "Osiride che dona il respiro come canale di acqua" (in questo caso si tratta di un respiro energetico, vitale, astrale, quello che gli Indù chiamano Prana).
(traduzione dottor Angelini).

Riguardo gli elementi vengono date altre due sequenze. Una è:
TERRA
ACQUA
ARIA
FUOCO

TERRA
ACQUA
FUOCO
ARIA

Una si basa sulla velocità del movimento molecolare (le particelle del fuoco hanno movimenti più veloci di quelle dell'aria).
L'altra su un fatto di peso molecolare (le particelle dell'aria pesano meno del fuoco).

Gli unici due che cambiano sono l'Aria e il Fuoco.
Se ne ricava quindi che l'Aria è più leggera del Fuoco, ma il Fuoco è più dinamico dell'Aria.

Se consideriamo il movimento (la rapidità del movimento) avrrmo la sequenza con il Fuoco come ultimo.
Se invece consideriamo il peso molecolare avremo l'Aria come elemento più sottile.

Per quanto riguarda le indicazioni sulle quattro prove alchemiche di purificazione dell'individuo, consigliamo a tutti la lettura di "La luce di Kemi", Kemi, Milano.

La stratificazione più materiale (elemento Terra) che noi conosciamo è quella biochimica. Cioè nel rimedio la parte più materiale che agisce è quella che ha un'interazione biochimica con l'organismo. Quindi porta una modificazione nella struttura organica, fisica, del corpo. E questo è l'elemento più pesante del rimedio, quello materiale.

Poi abbiamo un elemento che si pone come intermedio, che è il magnetismo. L'acqua nel senso più vasto del termine. Il magnetismo sfugge ai sensi ordinari perché non è più appartenente all'elemento Terra. Ma sfugge solo ai sensi ordinari della coscienza che è centrata sulla Terra. Perché nel momento in cui la coscienza si dovesse espandere e dovesse raggiungere lo stato elettromagnetico del proprio essere, allora, in quel momento, non sarebbe più un "segreto" per l'individuo il proprio magnetismo. Conoscerebbe la sua "Magnesia" e sarebbe in grado di riconoscere anche quella degli altri. Non essendo maestri di quel livello possiamo comunque riconoscere una forza interna che chiamiamo "stato d'animo". Corrisponde ai nostri sentimenti che si esprimono attraverso le nostre emozioni che hanno uno stretto legame con i cinque sensi e con il nostro stato mentale.

Dopodiché abbiamo altri tre livelli; l'aria, il Fuoco e la quintessenza. Questi altri tre livelli, vanno a lavorare su strati sempre più sottili.
E oltre l'effetto elettromagnetico, nel rimedio ci sono altri tre effetti, che a livello scientifico noi oggi non siamo in grado di mettere sul tavolo.
Comunque di fatto abbiamo un altro aspetto più sottile, l'aria, il mondo del mentale.
E che è una forma energetica più sottile del magnetismo emotivo. Più dinamica. Si pensa che siano i principi della pianta trasformati in alcool, o sublimati e distillati con le metodiche spagiriche (che vadremo) a interagire con il piano mentale.

Poi andiamo ancora in un altro strato che è il Fuoco.
Questa azione ha qualcosa a che fare con l'oligoterapia nella sua parte grossolana (terra). Si deve però considerare, oltre ai molti elementi chimici minerali e metallici presenti sotto forma di sali biodisponibili, il considerevole numero di elementi che non raggiungono la ponderabilità e che sono presenti quindi con funzione non fisica. Il fuoco di una figura geometrica è il centro della figura. Nell'uomo il fuoco rappresenta la capacità di focalizzare, la coscienza e la volontà.

Mentre si ritiene analogo il Solfo al Fuoco e il Sale alla Terra, al principio Mercuriale (principio di animazione) è analoga l'Anima nella sua duplice struttura. La tradizione attribuisce all'elemento Aria gli attributi di caldo e umido, all'elemento l'acqua i cui attributi sono freddo e umido.

Il Mercurio dei Filosofi ha dunque la caratteristica di essere Umido.
L'Umido è la Vita stessa e il Mercurio la rappresenta.
Inoltre l'Umido corrisponde all'adattabilità o eteronomia.
Stiamo lavorando sul piano dell'Umidità. Cosa è l'umidità?
Caldo (nell'aria) e freddo (nell'acqua) corrispondono a egocentrico (verso l'interno) e eterocentrico (verso l'esterno).
Stiamo trattando dunque dell'adattabilità dell'Anima sia verso l'esterno che verso l'interno. La sua capacità di adattarsi alle situazioni. E su questo lavoriamo con l'Aria che rappresenta il piano mentale e sull'Acqua che rappresenta il piano che noi chiamiamo Emozionale.
L'Aria interagisce nei confronti dell'adattabilità verso l'esterno. Rende l'Anima adattiva nei confronti dell'ambiente esterno. (pensiero ed emozioni) L'acqua va a lavorare sull'adattabilità verso l'interno. E quindi sul sentimento1.

Ora queste due forze (aria e acqua) nella tintura spagirica sono presenti in dosi ponderali. Tutte e due. Vanno a lavorare a livello piuttosto massiccio nel corpo e vanno a dare tutto il loro apporto al livello fisico.
Con l'oleolita solo il principio acqua è presente in dose ponderale. Il principio aria è presente in dosaggio omeopatico.
Nella quintessenza spagirica invece sono le essenze e l'alcool ad avere presenza ponderale. La linfa non è presente e nemmeno i tannini e i principi amari in genere e quindi l'elemento acqua sembra non esserci. Vedremo come in realtà la Quintessenza spagirica viene preparata secondo i tre principi e non secondo i quattro elementi.

Una cosa che è uguale per tutti è che scartiamo l'elemento terra, cioè i sali insolubili. E assumiamo i sali solubili che sono il fuoco, il principio di corporizzazione.

I quattro Vasi Canopi:

Gli Egizi avevano assegnato una particolare importanza a quattro organi del corpo umano: polmoni, stomaco, fegato e intestini .
Essi rappresentano i quattro elementi nel loro aspetto più manifesto e materiale.
PolmoniStomaco
FegatoIntestini
Questi quattro organi li ritroviamo contenuti, mummificati, all'interno di quattro vasi rappresentanti i Quattro Figli di Horo, posti in un cofanetto nelle tombe egizie.
Quattro vasi

Ai lati di questo cofanetto vi erano le quattro principali Dee Egizie, ognuna delle quali aveva sotto la sua protezione un figlio di Horo.
Nefti
Immagine della Dea Nefti, protettrice di Hapi, simbolo della terra che è in analogia con i polmoni.
Le concordanze fra le quattro Dee, i Figli di Horo, gli organi del corpo e gli elementi erano le seguenti:
ElementoDea protettriceFiglio di HoroCoperture dei vasiOrgano del corpo
TerraNeftiHapiTesta di babbuinoPolmoni
AcquaNeitDuamutefTesta di sciacalloStomaco
AriaIsideImestyAntropomorfoFegato
FuocoSerketKeb-sonufTesta di falcoIntestini
Nefti Nefti
Il geroglifico è composto dalla costruzione rettangolare in pianta  Costruzione rettangolare e dal geroglifico della cesta Cestache abbiamo visto parlando della Luna.

La fonetica di Costruzione rettangolare è "Hwt" Hwte con la sovrapposizione della cesta indica che questo archetipo è la "Signora delle costruzioni". Tale divinità però si manifesta t in nuce come indica il geroglifico dell'uovo.Uovo

Hapi Hapi oppure Hapi
Hapi è colui che riorganizza la materia squadrando la pietra, ovvero ricostruisce la materia del corpo per porlo in giusti rapporti con lo spirito.

Polmoni Polmoni oppure Polmoni
In questa parola Polmoni di derivazione arcaica, utilizzata nel testo delle piramidi, viene messa in risalto la funzione Mercuriana appartenente a Gemelli. I polmoni infatti rappresentano l'intermediario che trasporta l'aria dall'esterno al sangue.
Il chiavistello Chiavistello chiude i battenti quando preleva ossigeno e li riapre quando deve scaricare anidride carbonica. L'aria dall'ambiente esterno, cioè dall'anima universale, individualizzata, diviene il supporto della nostra vita, poiché essa provoca quella combustione

che ci mantiene il vita. "Nef" Nef è un vento in azione, che che provoca un movimento sul nostro sangue. Sangue in geroglifico è "senef" Senefche è un termine composto da "nef" Nefpreceduto dal chiavistello2 Chiavistello:

il sangue quindi è l'elemento capace di imprigionare l'aria e metamorfizzarla in vita. Ecco che il sangue viene ad assumere il significato di "anima sensitiva": senza il sangue l'aria non potrebbe essere utilizzata dal nostro corpo, cioè l'anemos generale non si potrebbe individualizzare in animus.
Il geroglifico zmaè trilittero ed è formato da "zmA" z m a

Il geroglifico "mA" mAè formato dal principio passivo ("m") seguito dal m principio attivo ("A") A . La lettera "m" mindica l'aspetto passivo della respirazione mentre quello attivo è rappresentato da "A"A .

Nella seconda parola con cui si indica polmone Polmone si rimarca la componente attiva. Sostituendo il determinativo dell'organo fisico con il determinativo di "astratto" si ottiene la parola "unire" unire. I polmoni sono un organo doppio. Essi coadiuvano il cuore nella sua funzione di "animatore". Allo stesso modo sul piano energetico due vasi (che nella tradizione Vedanta sino Ida e Pingala) si fondono in uno (Sushumna).

Il simbolo dell'unione compare anche nella illustrazione in cui viene raffigurata l'alleanza delle due terre, il Nord, simboleggiato dalla corona rossa e dalla pianta di papiro ed il Sud, simboleggiato dalla corona bianca e dal fiore di loto.
Alleanza delle due terre

Neit Neit oppure Neit oppure Neit oppure Neit
La dea della tessitura (Neit) intreccia fra loro le correnti positive e negative (ovvero i vasi energetici - mo) nel nostro corpo in modo invisibile (la manifestazione spaziotemporale è sotto il pelo delle acque). Segue il determinativo della trama e dell'ordito.

Le due frecce incrociate verso il basso indicano che il processo va verso la cristallizzazione (materiazione) ed i due strali (frecce) si incrociano nel punto mediale e quindi nel punto di massimo equilibrio.

Duamutef Duametef

Nel nome di questa divinità troviamo il geroglifico della stella a cinque punte (che significa "l'azione di sospendere") la cui fonetica è "dwA" dwA ovvero . Tale geroglifico è seguito da "mut" mut(l'avvoltoio, che
significa anche madre e morte) e da "tf" (variante della parola padre) rappresentando l'incontro celeste tra il principio maschile (la volontà - qualità prima dello spirito) e la parte femminile che è in lui: la Natura diventa madre e protegge la nascita della spiritualità.
Stomaco è, come si vede, la "bocca del cuore". Il cuore ib o come in geroglifico arcaico "Ab" Ab (diversamente dal cuore Haty) è il cuore spirituale. La bocca rappresenta il luogo ove entra la materia spessa (cibo) e da cui esce la parola ed è quindi il luogo ove avvengono le trasformazioni della materia in energia.

* * *
Iside Iside

Il geroglifico della sede o trono trono ha fonetica indicando il legame con la manifestazione che il geroglifico dell'uovo precisa essere in nuce.
Imesty Imesty

È la divinità che permette all'anima la comunicazione tra i due mondi (fisico e non fisico).

Fegato Fegato

Per esteso sarebbe Fegato ovvero è l'organo ove l'anima si stabilisce
costituendo il legame con il corpo fisico. Per questa ragione il fegato viene chiamato "la porta dell'astrale".
* * *
Serket Serket
Sembra indicare ciò che scende per esprimersi al di sopra della materia grezza e dello spazio-tempo in nuce .

Keb-sonuf Keb-sonuf oppure Keb-sonuf

Il geroglifico indica un movimento che porta in alto il contenuto del vaso lustrale che esce dal vaso e torna in terra.
Il geroglifico rappresenta un incensiere. L'incenso è il profumo per eccellenza del Sole.
Di questa parola il Gentili dice: "Così viene ribadito il congiungimento magico più profondo con il corpo fisico, facendo scendere la coscienza fino ad amalgamarsi col sistema sanguigno, il cuore, ed ottenere il fluidico Mercurio Filosofico ... Questa è l'acqua ardente e sulfurea del Keb, che nutre il concepito seme solare divino al centro del centro".

Intestini intestini oppure intestini

Il geroglifico intestini di intestino ha fonetica
Il geroglifico del ventre dell'animale con le mammelle e la coda ha la stessa fonetica del geroglifico del vaglio vaglio che indica la costante azione di separazione dello spesso dal sottile. Nel ventre dell'animale è contenuto l'intestino; la mammella indica un vaglio del sangue per ottenere il nutrimento per una nuova vita; la coda dell'animale, orientabile come un'antenna, capta selezionando le energie magnetiche cosmiche (se rivolta in su), telluriche (se rivolta in giù) oppure può chiudere alle influenze esterne (quando è tra le gambe, come il nostro detto popolare chiarisce: "avere la coda tra le gambe").
Il geroglifico "p" p unito al geroglifico "r" r produce il bilittero "pr" pr che significa casa, luogo, recinto, campo, ecc.
L'intestino dunque è il luogo all'interno del quale avvengono le operazioni di selezione.
Nella seconda parola intestini troviamo il significato di: "il Principio Primo che agisce sulla materia grezza per elevarla".



Polmone, stomaco, fegato ed intestino sono i quattro organi che presiedono alla trasformazione delle sostanze che noi assumiamo dall'esterno, da un lato l'aria che respiriamo dall'altro gli alimenti, cibo e bevande, che ingeriamo, l'una e gli altri portatori di una forza sottile di cui i nostri organi si appropriano per sublimarla.
Va posta attenzione al fatto che le quattro divinità protettrici dei figli di Horo siano femminili: i relativi organi subiscono passivamente l'azione di un principio esterno al corpo che invece risulta essere attivo.
Si noterà anche che fisiologicamente il funzionamento di tutti i quattro organi è indipendente dalla nostra volontà in quanto ricade sotto il controllo del sistema nervoso autonomo o neurovegetativo, con l'eccezione del polmone che, invece, è pure governato dal sistema nervoso volontario.
I polmoni sono l'unico dei quattro organi che ha un diretto contatto coll'esterno: gli altri ricevono ciò che è stato parzialmente elaborato; già lo stomaco infatti riceve il bolo alimentare preformato nell'apparato buccale.
La correlazione elemento-organo è anche dimostrata dalle affezioni che colpiscono ciascuno di essi.
I polmoni, connessi alla Terra, sono colpiti principalmente da patologie di origine esterna, come possono essere eventi metereologici, l'intrusione di polveri o altre sostanze estranee, l'inalazione di fumi ecc..
Lo stomaco, correlato coll'elemento Acqua, e quindi riflettente il nostro stato psichico-emozionale, è colpito da malattie che discendono prevalentemente dal campo Astrale, quindi dal nostro inconscio emotivo.
Il fegato, legato all'Aria, è colpito da malattie che derivano dal campo Mentale e originano da un'ideazione contorta, fumosa, conflittuale, spuria e povera di buon senso come quella di colui che non ha coraggio di essere quello che è.
L'intestino, analogo all'elemento Fuoco, è colpito da problemi inerenti lo stato più profondo della persona, come la incapacità di assimilare, di trasformare e di sublimare gli eventi della vita: rivolta, apatia, eccessiva focosità o, persino, impedimenti mistici possono ripercuotersi sulla funzione di questo organo.
I quattro organi, quindi, riassumono l'iter alchimico della quadruplicità, vale a dire il processo trasmutatorio della sostanza che si articola nelle quattro tappe del cammino dell'Arte, così come afferma A.Gentili:"….calcinazione, l'azione comburente dell'ossigeno nelle nostre cellule; putrefazione, i processi digestivi primi; fermentazione, preparazione del composto per essere trasmutato; sublimazione, il processo di distillazione alchimica dell'intestino….".
Quindi l'intestino, organo del Fuoco, è l'elemento trasmutatorio per eccellenza, l'artefice di una sublimazione e di una distillazione che porta il "denso" verso un piano più sottile.
Il funzionamento di questi quattro organi è in uno stato di interdipendenza ma, mentre in Natura si segue l'ordine della densità degli elementi (Terra più densa di Acqua, Acqua più densa di Fuoco, Fuoco più denso di Aria), l'Arte segue l'ordine della dinamicità degli stessi (Terra meno dinamica di Acqua, Acqua meno dinamica di Aria, Aria meno dinamica di Fuoco).
Il cofanetto contenente gli organi mummificati, portava anche altri due simboli, quello del Djed, simbolo di Osiride o "colonna della stabilità" e quello del Tyet, geroglifico di Iside: sono i due elementi chiave dell'Opera (Maschile e Femminile).Il geroglifico Djed Djed, fascina di steli legati assieme (colonna vertebrale?), viene comunemente tradotto con "stabilità". Si tratta di un bilittero formato da Tze Tze, il serpente rampante, e "d" d, la mano destra che dona, quella che magnetizza: rappresentano le correnti celesti che entrano nella sommità della spina dorsale e scendono lungo di essa offrendo la possibilità per un risveglio spirituale al corpo.
Il geroglifico Tyet Tyet, legaccio o cinghia in particolare dei sandali, è analogo al geroglifico ankh il " simbolo della vita" conosciuto come ankh, azione che invisibilmente vaglia.
Ciò indica che la trasformazione della quadruplicità si riassume nella Quintessenza del processo fisiologico-alchemico che è la formazione del seme.



Note

1  Domanda: Cosa è il sentimento?
Per esempio io potrei avere sentimenti patriottici. Fino a quando non scoppia una guerra voi non saprete se io ho o non ho sentimenti patriottici, e forse neanche io lo posso sapere.
Solo nel momento in cui scoppierà una guerra io proverò un'emozione che mi informerà del fatto che io ho (nutrito o coltivato) sentimenti patriottici. Essi sono dentro di me e fortificati da me.
Ecco che la mia emozione sarà qualche cosa di interno che mi spingerà ad un'azione, un esigenza interna che mi informerà del mio sentimento (dello stato della mia anima) e mi spingerà ad un'azione che dimostrerà tangibilmente e che io ho sempre avuto questi sentimenti patriottici. Ma fino all'insorgenza dell'emozione io non conoscerò i miei sentimenti. Perché l'emozione è il mio strumento di conoscenza dei miei sentimenti. Ecco che l'esperienza è la chiave fondamentale per la conoscenza di sé e per il raggiungimento di ciò che è simbolizzato nel titolo onorifico egizio "colui che è al di sopra alle proprie acque" o "colui che conosce le proprie acque"


1° SATURNO Saturno
(1° centro sequenza caldaica) Epifisi
(udito, milza, corpo calloso, ossa, epifisi)
RADICE PROFONDA
2° GIOVE Giove
(2° centro sequenza caldaica) Ipofisi
(labbra, fegato, organi maschili, ipofisi)
RADICE MEDIA
3° MARTE Marte
(3° centro sequenza caldaica) Tiroide
(cervelletto, organi femminili, cistifellea, tiroide, paratiroide, pericardio e sangue)
BULBO E PRIMA RADICE
4° SOLE Sole
(4° centro sequenza caldaica) Cuore
(vista, arterie, timo, cuore, iride destra)
COLLETTO E CORTECCIA INTERNA
5° VENERE Venere
(5° centro sequenza caldaica) Surrenale
(orecchie, reni, controllo idro-salino, surrenali)
FUSTO E CORTECCIA
6° MERCURIO Mercurio
(6° centro sequenza caldaica) Isole di Langheras
(ghiandole linfatiche del collo, sistema nervoso, pancreas, polmoni, peritoneo, intestino e psiche)
FOGLIE
7° LUNA Luna
(7° centro sequenza caldaica) Gonadi
(cervello, sfera del mentale, sensibilità, gonadi, stomaco, occhi, iride sinistra)
FIORI E SEMI

Analizziamo ora questi sette simboli uno a uno .
La Croce. La abbiamo già vista trattando i principi e gli elementi. Aggiungeremo come suggestione ulteriore una riflessione sul simbolo nella corrente religione occidentale.
Gesù Cristo Crocifisso (Fisso al centro della Croce). Se è Fissato al Centro della Croce è Fissato nel punto di incrocio. Quindi nel punto ove sono neutralizzate completamente le tensioni tra Maschile e Femminile, il massimo raggiungimento spirituale nella materia, il sommo equilibrio. Infatti in alchimia la croce è il simbolo dei pilastri della creazione; tutto ciò che è "creato" si poggia sui quattro elementi prodotti dall'interazione dei due principi.

Mentre invece il cerchio rappresenta il ciclo, la continua ripetizione di una situazione ma anche uno spazio definito, un ambito.
Quindi un cerchio è già di per sé un individuo.

Il simbolo Sole rappresenta il principale archetipo in relazione con la coscienza.
È infatti un cerchio che ha il suo "fuoco" evidenziato (il punto centrale). Un individuo dotato di volontà e consapevolezza.
Sole


L'archetipo Luna viene rappresentata mediante un cerchio non completo o una porzione di cerchio in cui il centro del cerchio ideale, il cui fuoco, è fuori.
È quindi bene che si sappia che il fuoco o coscienza risiede nel Cuore e non nel cervello.
Luna

La luna oltre ad avere una corrispondenza con il cervello umano inteso come materia grigia è in relazione con la funzione dei nostri quattro ventricoli cerebrali che secernono il liquido cefalo-rachidiano. Tale secrezione è in relazione analogica alle diverse fasi della luna.
Vedremo meglio gli attributi delle quattro fasi lunari nella prossima lezione, per ora interessa la rappresentazione che gli Egizi fecero di tale realtà attraverso una simbolica in stretta relazione con l'acqua. Ci riferiamo ai quattro stagni più o meno tappezzati da fiori acquatici o contornati da vari tipi di piante o animali.
Il primo quarto di luna fu rappresentato da uno stagno ove spuntano tre teste di anatroccoli appena nati.
Stagno ove spuntano tre teste di anatroccoli
Tale geroglifico è un ideogramma e non ha pertanto una pronuncia come i fonogrammi monolitteri, bilitteri, ecc. Compare nella costruzione della parola "nido" nido variante nel geroglifico relativamente recente, il che fa pensare che si possa leggere tale geroglifico come "TzS".

Nei Testi delle Piramidi però si trova come "wn" con il significato di stagno.
Dante usa le quattro paludi con lo stesso significato. Il primo quarto è l'Acheronte, che non è del tutto visibile e non ha confini precisi. Qui la luna secondo Picatrix è più umida che calda. Per Artefio è il fuoco di lampada.
Questo corrisponde al terzo ventricolo cerebrale.
Il secondo quarto di luna fu raffigurato dallo stagno tappezzato da fiori di loto.
stagno tappezzato da fiori di loto
Fu impiegato anche come "Sh".
Per Dante è lo stige che ribolle di calore per opera di coloro che vi sono immersi. Per Picatrix il secondo quarto vede aumentare il calore fino a raggiungere in intensità l'umido che resta uguale. Per Artefio è il fuoco di ceneri.
Questo corrisponde al secondo ventricolo cerebrale.

Il terzo quarto di luna ha avuto come simbolo il gruppo di papiri (Butomus Umbellatis).
Gruppo di papiri

Questo geroglifico si pronuncia "ha" ha.

Per Dante è Flegetonte (sangue bollente), per Picatrix è più caldo che umido e per Artefio è il fuoco di legna.
Questo corrisponde al primo ventricolo cerebrale.

L'ultimo quarto veniva simbolizzato con i seguenti geroglifici la cui traduzione corrente è "canale di dietro".
canale di dietro

Il geroglifico viene impiegato soprattutto per la parola "fine".
Per Dante è il Cocito (freddo di ghiaccio), per Picatrix è freddo e secco e per Artefius è il fuoco freddo.
Questo corrisponde al quarto ventricolo cerebrale.



Se al simbolo della Croce aggiungiamo una Luna al di sotto del braccio verticale della croce otteniamo il simbolo di Saturno. Il lunare collegato con il principio maschile della materialità. La luna è anche la Madre, il cibo, la crescita, ecc. e in questo caso sta al di sotto della croce, ne è dominata. E' il corpo dominato dallo spirito che esegue fedelmente la legge divina nella cristallizzazione.
Saturno
Se la Luna è posta sul braccio orizzontale avremo la crescenza della materia. Giove è infatti l'archetipo che corrisponde con l'espansione della materia. Quando troviamo una persona che soffre di obesità la prima cosa che pensiamo è che la tipologia della persona sia gioviniana o lunare. Vuol dire che per esempio Giove è in eccesso forse perché è Marte (tiroide) che fatica a svolgere le sue funzioni, e si dice quindi che quella forza è in disfunzione. Quindi Giove comunque sia rappresenta la crescenza della materia. Infatti in Astrologia Saturno è considerato il malefico e Giove il benefico della materia. Saturno è paragonato all'anoressia e Giove all'obesità.
Giove


Se al cerchio sottoponiamo una croce otteniamo il simbolo del pianeta Venere, quindi la ciclicità del tempo individuale (cerchio) che sovrasta la croce della materia: un altro benefico (minore) per l'astrologia classica. Nell'antichità il simbolo inverso sembra che corrispondesse a Marte mentre sicuramente da molto tempo esso è il simbolo dell'Antimonio.
Venere    VENERE
Antimonio    ANTIMONIO


Marte è rappresentato oggi da un cerchio dal quale diparte una freccia. È l'atto che sprigiona una forza direzionata all'esterno dall'individuo, una proiezione dell'energia individuale.
Marte

Abbiamo poi Mercurio che è un po' più complesso perché può essere visto in due diversi modi. Esso è dato dall'unione del simbolo di Venere con il simbolo dell'archetipo Lunare "che raccoglie". La croce sottostà al principio di ciclicità e ripetitività ma a sua volta questo ciclo sottostà a ciò che il lunare può raccogliere. Dipende da ciò che il lunare, nel caso dell'essere umano la mente e i sentimenti, può raccogliere. Ecco che un individuo diviene capace di comunicazione, tanto quanto diventa capace di ricevere messaggio. E' in grado di espressione tanto quanto sarà in grado di ricevere messaggi.
Mercurio


* * *
Secondo la concezione alchemica delle Quattro Età dell'Umanità determinate cose sono cambiate nel succedersi delle umanità. Nel nostro corpo oggi le funzioni sono sette, ma tanti autori come Steiner, Gentili, ma anche Platone, ecc. hanno lasciato intendere chiaramente, che l'umanità non è sempre stata strutturata così.
Evidentemente è successo qualcosa. I maestri parlano di una catastrofe mondiale. Parlano di un pianeta esploso, di un continente sommerso ...
Per non perderci in vane descrizioni, che del resto noi riteniamo inutili, tratteremo ora i sette pianeti dal punto di vista del suono e della luce.
Il suono, per esempio, segue la legge del Papiro di Petamon:
Io sono l'Uno che diventa Due, che diventa Quattro, che diventa Otto e tuttavia sono pur sempre l'UNO.
Nella suddivisione del raggio luminoso in frequenze (per esempio con il prisma o con l'arcobaleno) noi abbiamo sette frequenze. Possiamo quindi tracciare una prima differenza tra quello che è la Luce e quello che è il Suono.
Inoltre:

In principio è il verbo
il verbo è presso Dio
il verbo è Dio.


Solo oltre troviamo che con il suono viene creata la luce:

Dio disse: "sia la luce" ... e la luce fu.

Pitagora, attraverso l'uso del monocordo, insegnava appunto che spazio e tempo sono condizioni reciproche inversamente proporzionali.
Se analizziamo il suono prodotto da una corda vibrante (monocordo di Pitagora e cordofoni in genere), da una colonna d'aria (strumenti aerofoni) o dalla voce, vedremo che presenta sempre uno "spettro" fisso di frequenze concomitanti.

Nella suddetta tavola sono indicati appunto questi suoni armonici nel loro apparire. Quando si produce un'interruzione del moto vibratorio per esempio di una corda in un certo punto le frequenze aumentano di numero in modo inversamente proporzionale alla lunghezza della corda vibrante:
+lunghezza=-moti vibratori
-lunghezza=+moti vibratori

Quindi dimezzando la lunghezza otterremo il raddoppio delle frequenze, se ne riduco la lunghezza di un terzo avrò la quinta e così via si trovano tutti i rapporti matematici che Pitagora insegnava con l'uso del monocordo. Se anziché bloccare il movimento della corda appoggiassimo delicatamente il dito creando un "nodo" nella vibrazione in un punto che corrisponde ad una frazione perfetta della corda ne uscirà un suono armonico.
La formula che esce dall'osservazione del monocordo è
L : x = n°Hz * x
dove L = Lunghezza della corda
n°Hz = numero di movimenti al secondo
infatti per esempio se una corda di un metro produce una frequenza di 20Hz
una corda di mezzo metro produrrà una frequenza di 40Hz
ovvero:
1m. : 1 = 20Hz * 1
1m. : 2 = 20Hz * 2
ovvero "lo spazio è inversamente proporzionale al tempo".

Nella tabella che segue vengono sintetizzati tutti gli archetipi con le segnature dei suoni armonici.

SATURNO 1    UNITÀ
Quando la lunghezza viene divisa per 1 abbiamo la fondamentale con una certa lunghezza avremo un certo numero di movimenti al secondo (es. 16Hz).
SATURNO 2    DUALITÀ     SOLFO
Quando la lunghezza viene divisa per 2 abbiamo l'ottava e il numero di movimenti al secondo raddoppia (es. 16*2=32).
VENERE 1     MERCURIO
Quando la lunghezza viene divisa per 3 abbiamo la quinta (della seconda ottava) e il numero di movimenti al secondo triplica (es. 16*3=48).
SATURNO 3    TERRA    SALE
Quando la lunghezza viene divisa per 4 abbiamo la terza ottava e il numero di movimenti al secondo quadruplica (es. 16*4=64).
MARTE 1    FUOCO
Quando la lunghezza viene divisa per 5 abbiamo la terza (della terza ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per cinque (es. 16*5=80).
VENERE 2    ACQUA
Quando la lunghezza viene divisa per 6 abbiamo la quinta (della terza ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per sei (es. 16*6=96).
LUNA 1    ARIA
Quando la lunghezza viene divisa per 7 abbiamo la settima (della terza ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per sette (es. 16*7=112).
SATURNO4    QUINTESSENZA    SATURNO (CALDAICA)
Quando la lunghezza viene divisa per 8 abbiamo la quarta ottava e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per otto (es. 16*8=128).
GIOVE 1            GIOVE
Quando la lunghezza viene divisa per 9 abbiamo la seconda (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per nove (es. 16*9=144).
MARTE 2           MARTE
Quando la lunghezza viene divisa per 10 abbiamo la terza (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per dieci (es. 16*10=160).
SOLE 1            SOLE
Quando la lunghezza viene divisa per 11 abbiamo la quarta (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per undici (es. 16*11=176).
VENERE 3            VENERE
Quando la lunghezza viene divisa per 12 abbiamo la quinta (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per dodici (es. 16*12=192).
MERCURIO 1            MERCURIO
Quando la lunghezza viene divisa per 13 abbiamo la sesta (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per tredici (es. 16*13=208).
LUNA 2            LUNA
Quando la lunghezza viene divisa per 14 abbiamo la settima (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per quattordici (es. 16*14=224).
???            ???
Quando la lunghezza viene divisa per 15 abbiamo la settima maggiore (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per quindici (es. 16*15=240).
SATURNO 5
Quando la lunghezza viene divisa per 16 abbiamo la quinta ottava e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per sedici (es. 16*16=256).

* * *


Goethe nella teoria del colore dice che: "l'occhio nasce alla Luce per la Luce". E quindi nasce per (causa del-) -la Luce e se c'è la Luce. Al buio l'occhio in quanto tale non si forma; resta l'unico nervo scoperto del corpo e fornisce l'occasione di studiare il comportamento dell'apparato neurologico all'esterno del corpo. Quindi, evidentemente, se la luce modifica le sue condizioni, l'occhio modifica necessariamente le proprie.

Consigliamo la lettura del capitolo X del "Manuale di Astrologia Egizia" Kemi.


 Sappiamo che La Terra nella visione moderna non è il centro del sistema.
I nostri preconcetti su questa visone, che ci sono stati imposti da quando siamo nati, sono talmente grandi e profondi in noi che non ci permettono di vivere la consapevolezza dell'endosfera, ma essa è dimostrabilmente possibile in termini del tutto scientifici1.
Nella teoria antica i rapporti tra le cose non cambiano rispetto alla concezione attuale, cambiano solo i punti di vista. Nella teoria dell'endosfera la Terra non è più uno degli infiniti puntini di questo universo, ma la Terra contiene in se l'universo. E' un concetto difficile da interiorizzare per via dei numerosi preconcetti riguardo spazio e tempo principalmente, che ci fanno pensare di vivere sopra una sfera e non dentro una sfera che contiene il tutto. Con l'aiuto del citato libro ci si può rendere conto in modo scientifico, e quindi occidentale, della possibilità di questa realtà.
A parte tutto ciò comunque non proporremo questo difficile cambiamento delle prospettive e considereremo la visione corrente, o talvolta la concezione tolemaica come si fa in astrologia oggi.
La Terra compie un giro attorno al Sole in 365 giorni circa, questo giro viene raffigurato come un cerchio, in realtà ha forma di ellissoide. Il punto zero di questo cerchio è dato dall'equinozio di primavera, momento in cui giorno e notte hanno la stessa durata. E' l'inizio dell'anno. Il giro che la terra compie attorno al sole viene chiamato Zodiaco, ed è il periodo che cadenza l'anno solare.
Esso si suddivide in dodici parti. La terra, mediante il suo moto di rivoluzione annuale descrive un ellisse. In ogni punto di questo ellisse la terra riceve dal sole influenze diverse a causa della distanza, ma soprattutto dell'inclinazione dei raggi.
Questo ellisse, reso graficamente come un cerchio, suddiviso in dodici parti uguali (di 30° ciascuna) è lo zodiaco con i suoi segni.
Diremo per chi è ancora a digiuno di astrologia che la rotazione della terra (moto giornaliero) e la sua rivoluzione (moto annuale) non avvengono sullo stesso piano ed è proprio l'inclinazione dell'asse terrestre rispetto l'asse eclittico a generare le stagioni e così via.
Sul tipo di influenza che la terra riceve in ognuno dei tre mesi delle quattro stagioni bisognerebbe riflettere leggendo il "Manuale di Astrologia Egizia" (cit. Kemi) che definisce lo zodiaco la rappresentazione dell'Aura del Sole.

SEGNOSTAGIONE
ARIETEMistintivoCFUOCOPrimavera
TOROFistintivoFiTERRAPrimavera
GEMELLIMistintivoMuARIAPrimavera
CANCROFistintivoCACQUAEstate
LEONEMpersonalizzanteFiFUOCOEstate
VERGINEFpersonalizzanteMuTERRAEstate
BILANCIAMpersonalizzanteCARIAAutunno
SCORPIONEFpersonalizzanteFiACQUAAutunno
SAGITTARIOMuniversalizzanteMuFUOCOAutunno
CAPRICORNOFuniversalizzanteCTERRAInverno
ACQUARIOMuniversalizzanteFiARIAInverno
PESCIFuniversalizzanteMuACQUAInverno


Avremo dunque i nostri dodici settori che chiameremo Segni Zodiacali.
Quest'ellisse viene suddiviso da due assi (come le braccia di una croce), in quattro spazi. Questi quattro archi sono detti Stagioni. Ogni stagione obbedisce ad una legge naturale di ordine ternario, cioè, comincia una stagione (segni Cardinali, C), esplode nella sua massima espressione vitale (segni Fissi, F) e decade nel suo sparire momentaneo (segni mutevoli, Mu).
L'ANNO SOLARE può essere suddiviso in molti modi:
A) In dodici parti alternativamente di due polarità complementari, come la semi-curva superiore e inferiore di una sinusoide è una volta positiva e una volta negativa nel suo continuo fluire.
Sinusoide


M = MASCHILE, nel senso simbolico del braccio verticale della croce come lo Yang è il Bianco nel Tao.
F = FEMMINILE, nel senso simbolico del braccio orizzontale della croce come lo Yin è il Nero nel Tao.
Il Binario suggerisce un'inversione polare di magnetismo.
B1) In due parti di sei segni ciascuno. In questo caso lo zodiaco è tagliato dall'asse dei solstizi. Da Cancro a Capricorno, Luce Crescente (Maschile); da Capricorno a Cancro, Luce Calante (Femminile).
B2) In due parti di sei segni ciascuno. In questo caso lo zodiaco è tagliato dall'asse degli equinozi. Da Ariete a Bilancia, più Luce che Buio; da Bilancia a Ariete, più Buio che Luce.
C) In Tre parti di quattro segni consecutivi ciascuna. I Primi quattro segni sarebbero di natura "Istintiva" (Sale Filosofale), gli altri quattro di natura "Personalizzante" (Mercurio Filosofale), gli ultimi quattro di natura "Universalizzante" (Solfo Filosofale).
D) In dodici parti che si alternano a tre per quattro volte. Il primo segno della stagione è detto CARDINALE (C), Tolomeo li chiamava "Tropici". La volontà (Solfo) dell'elemento della stagione comincia a farsi sentire. Il secondo segno è detto FISSO (Fi), ovvero segno in cui si manifestano al massimo le potenzialità della stagione. Fisso come il Sale degli Alchimisti, il Principio Formale, che è pur tuttavia un Fuoco, Tolomeo li chiamava "Solidi". Con il terzo segno, detto DOPPIO o MUTEVOLE (Mu), la stagione va sfumando, viene accompagnata sotto la soglia di manifestazione dal mitologico Mercurio Psicopompo, il Principio Vitale, Tolomeo li chiamava "Bicorporei". Tale interpretazione è del tutto arbitraria poiché nel senso di inizio, mezzo e risultato essi possono essere attribuiti come
SOLFOINIZIOCOMANDO DI CAMBIAMENTO
MERCURIOMEZZOANIMAZIONE DEL COMANDO
SALERISULTATOEFFETTO DEL COMANDO

E) In dodici parti che si alternano a quattro per tre volte. Il primo segno appartiene all'elemento Fuoco, il secondo segno appartiene all'elemento Terra, il terzo segno all'elemento Aria e il quarto all'elemento Acqua.
Tale sequenza è valutata come la sequenza della creazione.
Il processo spagirico è inverso perché per dare un nuovo corpo appartenente ad un altro stato (liquido anziché solido) occorre ripercorrere a ritroso e poi di nuovo normalmente il ciclo.
Per esempio la prima operazione è la Putrefazione ACQUA la seconda è la fermentazione (alcool) ARIA poi la torchiatura TERRA e poi ancora la calcinazione FUOCO. Poi i sali solubili FUOCO vengono triturati (dinamizzati) con quelli insolubili TERRA per essere ricongiunti all'alcool ARIA (nel dinamizzatore) e per essere infine ricongiunti al macerato ACQUA.
F) Ogni segno zodiacale è governato da "maestri" che sono presenti tra i sette di cui abbiamo brevemente parlato prima. Una delle due forze è il maestro vero e proprio e di questo si dice che trova domicilio in questo o quel segno. Torneremo molte volte su questi concetti per dipanarli lentamente. Una seconda forza viene comunque considerata affine al segno e di questa si dice che il pianeta si trova in esaltazione in quel segno.

SEGNIDOMICILIOESALTAZIONE
ARIETEMARTESOLE
TOROVENERELUNA
GEMELLIMERCURIO
CANCROLUNAGIOVE
LEONESOLE
VERGINEMERCURIO
BILANCIAVENERESATURNO
SCORPIONEMARTE
SAGITTARIOGIOVE
CAPRICORNOSATURNOMARTE
ACQUARIOSATURNOMERCURIO
PESCIGIOVEVENERE


Si nota che Venere, Luna e Saturno si presentano solo accoppiati con altri Archetipi:
VenereconLunaesaltatainToro
VenereconSaturnoesaltatoinBilancia
VenereconGiovedomiciliatoinPesci

LunaconVeneredomiciliatainToro
LunaconGioveesaltatoinCancro

SaturnoconVeneredomiciliatainBilancia
SaturnoconMarteesaltatoinCapricorno
SaturnoconMercurio2esaltatoinAcquario

Gli altri quattro pianeti (Sole, Giove, Marte e Mercurio) hanno un domicilio loro. Si nota anche che Mercurio non si accoppia con nessun altro Archetipo che Saturno. Nella mitologia Egizia infatti (come vedremo più avanti) Mercurio di chiama Set Bgw, ovvero stella di Set.

Mercurio, oltre ad unirsi a Saturno nelle dignità dell'Acquario ha ben due domicili propri (che non spartisce con pianeti in esaltazione:
Gemelli
Vergine, opposto all'esaltazione di Venere (in Pesci).
Marte, oltre ad unirsi a Saturno nelle dignità del Capricorno e a Sole nella dignità dell'Ariete, ha un domicilio proprio:
Scorpione.

Giove, oltre ad unirsi a Luna nelle dignità del Cancro e a Venere nella dignità dei Pesci, ha un domicilio proprio:
Sagittario.

Sole, oltre ad unirsi a Marte nelle dignità dell'Ariete ha un domicilio proprio:
Leone.

Diamo ora una breve panoramica dei principali significati dei dodici segni:

PRIMAVERA:

ARIETEAriete
MERIDIANO:Ministro del Cuore.
ORGANI:Bocca, sangue, pericardio.
SCHELETRO:Testa.
"è l'impulso primo, espandente, raggiante". È l'archetipo dell'istintività, che vive il momento presente e non calcola nulla.
Quando si materializza in un individuo vi si esprimono le sue stesse reazioni istintive e primarie. Rappresenta lo stato del primo impulso che può essere o non essere seguito.
Nell'astrologia Egizia è il "guardiano dei monti (dei luoghi elevati) ma anche del deserto".
Nel libro delle porte noi troviamo, alla prima porta, "il posto invisibile nelle tenebre per creare le forme celesti di questo Dio".

TOROToro
MERIDIANO:Triplice riscaldatore.
ORGANI:Gola, laringe, corde vocali, lingua.
SCHELETRO:Collo.
"è la forza della nuca, l'energia che entra ed esce da quella porta".
Quando si materializza in un individuo rappresenta le sue attitudini al giusto nutrimento su tutti i piani. Rappresenta la praticità.
Nell'astrologia Egizia è il "creatore dei corpi e corrisponde al processo di formazione del Ka, il Sale dei Filosofi". Nel libro delle porte noi troviamo, alla seconda porta, "possa la tua anima gioire con il Dio Terra".

GEMELLIGemelli
MERIDIANO:Polmone.
ORGANI:Sistema nervoso, timo e polmoni.
SCHELETRO:Braccia.
"è principale veicolo del Mercurio Celeste" (in altre tradizioni Prana).
Quando si materializza in un individuo rappresenta le sue attitudini a crearsi delle buone basi per il futuro. Rappresenta la comunicazione in senso quantitativo e qualitativo. Nell'astrologia Egizia è "l'insufflazione dell'anemos, del soffio; è dare un'esistenza, animare". Nel libro delle porte noi troviamo, alla terza porta, "(parla Ra) guardatemi o dei! Si levino per me quelli che sono nei loro sepolcri! Alzatevi, o dei, ho ordinato per voi la vostra esistenza".


ESTATE:

CANCROCancro
MERIDIANO:Stomaco.
ORGANI:Duodeno, stomaco, cervello e midollo spinale.
SCHELETRO:Prim. quart. della colonna vertebrale (dall'alto).
"la parte superficiale e istintiva dell'Acqua, la più sensibile o l'anima vaga". Quando si materializza in un individuo di sesso maschile rappresenta l'archetipo del padre, quando si materializza in un individuo di sesso femminile rappresenta l'archetipo della madre. Rappresenta l'influenza familiare sulla psiche. Nell'astrologia Egizia è "la porta attraverso cui si incarnano gli uomini o la via che deve percorrere l'uomo per incarnarsi e la grande acqua dell'inconscio collettivo". Nel libro delle porte noi troviamo, alla quarta porta, "(parla Horo) per voi è stata creata Sekmet, che protegga le vostre anime!". Sekmet è la divinità della medicina; un certo tipo di medici in Egitto si chiamavano appunto "Sacerdoti di Sekmet".

LEONELeone
MERIDIANO:Cuore.
ORGANI:Arterie e cuore.
SCHELETRO:Secondo quarto della colonna vert. (dall'alto).
"è il cuore aggregativo dei costituenti di un Individuo di Natura".
Quando si materializza in un individuo rappresenta le creazioni e le procreazioni. Rappresenta anche la capacità di amare.
Nell'astrologia Egizia è "la porta maestra dell'elevazione". Nel libro delle porte noi troviamo, alla quinta porta nel Registro di mezzo, "Essi portano i misteri di questo Grande Dio che gli abitanti del mondo di là non vedono. I morti lo vedono ardere nel Palazzo dell'Obelisco, nel posto ove vi è il corpo di questo Dio".

VERGINEVergine
MERIDIANO:Intestino Tenue.
ORGANI:Peritoneo e intestino.
SCHELETRO:Terzo quarto della colonna vertebrale.
"è il rinnovamento periodico dei costituenti di un Individuo di Natura".
Quando si materializza in un individuo rappresenta la logica, la precisione. Rappresenta anche la dipendenza / indipendenza.
Nell'astrologia Egizia è "la resurrezione di Osiride che simbolizza, nell'esistenza naturale, la rianimazione della terra e del seme che vi è stato immesso, e nella vita soprannaturale è la riunione dell'anima al Corpo Osiriaco, indistruttibile perché purificato". Nel libro delle porte noi troviamo, alla sesta porta "Prendete le vostre roncole e raccogliete il grano!". Ancora oggi la spiga è simbolo del segno della Vergine.


AUTUNNO:

BILANCIABilancia
MERIDIANO:Reni.
ORGANI:Controllo idro-salino, reni, surrenali, tuboli.
SCHELETRO:Colonna vertebr., parte bassa, sopra il coccige.
"è la capacità di un Individuo di Natura di essere influenzato e di influenzare".
Quando si materializza in un individuo rappresenta la ricerca di un equilibrio tra il piano sentimentale e quello razionale. Rappresenta anche i passaggi di stato e i contatti sociali. Nell'astrologia Egizia è "colei che unisce le due sponde". Nel libro delle porte noi troviamo, alla settima porta "Salute consiglio dei giudici, che giudicate il morto, che proteggete le anime. La Verità è vostra, o dei!".

SCORPIONEScorpione
MERIDIANO:Vescica.
ORGANI:Organi femminili, ano, intestino cieco.
SCHELETRO:Coccige.
"è l'istinto di riproduzione di un Individuo di Natura".
Quando si materializza in un individuo rappresenta l'aggressività e l'autoaggressività. Rappresenta anche l'attitudine alla ribellione e trasformazione.
Nell'astrologia Egizia è "la porta dei sommersi, dei galleggianti, dei nuotatori, di quelli che strisciano. Essere sommerso o trovarsi nelle acque significa essere preda degli impulsi profondi e lasciarsi pilotare da essi o nuotare in una direzione". Nel libro delle porte noi troviamo, alla ottava porta "Che escano le vostre teste o annegati! Che le vostre braccia possano muoversi!".

SAGITTARIOSagittario
MERIDIANO:Fegato.
ORGANI:Ipotalamo, Fegato, Organi maschili, Bulbo.
SCHELETRO:Femore.
"è il senso di religiosità".
Quando si materializza in un individuo rappresenta gli alti ideali. Rappresenta anche la giovialità e gli alti studi.
Nell'astrologia Egizia è "la porta della magia ovvero della conoscenza dei Principi superiori e del loro sapiente uso che se ne può fare in terra, tramite l'applicazione di quelle sapienti tecniche". Nel libro delle porte noi troviamo, alla nona porta "Questi dei sono quelli che usano la magia per Ra, Horo dell'orizzonte dell'Ovest".


INVERNO:

CAPRICORNOCapricorno
MERIDIANO:Vescica Biliare.
ORGANI:Cistifellea, Milza, Corpo calloso e Cervelletto.
SCHELETRO:Rotula.
"è la conoscenza di sé".
Quando si materializza in un individuo rappresenta la fiducia in sé stessi. Rappresenta anche l'interiorizzazione e la possessività.
Nell'astrologia Egizia è "la porta è pervasa da un rigore che rende pesanti i legami della discendenza "dell'impotente", come dice l'iscrizione sopra i ribelli incatenati, alla cui custodia l'elemento Terra porta tutta la sua pesantezza, mettendo in risalto il nome del primo guardiano della porta stessa: l'Esecutore". Nel libro delle porte noi troviamo, alla decima porta "Prendete il capo della corda Nefer, siate contente mentre trainate i miei seguaci verso le altezze del cielo".

ACQUARIOAcquario
MERIDIANO:Milza/pancreas.
ORGANI:Vene, sistema linfatico, pancreas, muscoli della gamba.
SCHELETRO:Tibia.
"è l'apertura al nuovo e al diverso".
Quando si materializza in un individuo rappresenta speranze e progetti. Rappresenta anche le relazioni amicali.
Nell'astrologia Egizia è "la porta di Colui Che Taglia. Rappresenta le forze magnetiche che vengono elaborate e poi inviate a terra". Nel libro delle porte noi troviamo, alla undicesima porta "tengono il corpo al loro posto, ma con l'anima seguono Dio".

PESCIPesci
MERIDIANO:Intestino Crasso (Colon).
ORGANI:Mammelle, Simpatico e Parasimpatico.
SCHELETRO:Caviglie e piedi.
"è il misticismo e le sofferenze spirituali". Nell'astrologia Egizia è "la porta mistica per eccellenza".
Quando si materializza in un individuo rappresenta il suo mondo non condiviso, confuso, caotico e incoerente.
Nel libro delle porte noi troviamo, alla dodicesima porta "la ben nota figurazione della Barca Solare innalzata dalle braccia di Nut, l'Abisso, le cui braccia escono dall'Acqua".

Le dodici potenzialità hanno un legame con queste sette forme energetiche. Ed è un legame che è definito nella nostra tradizione alchemica e dall'astrologia.
Noi sappiamo per via cinese, soprattutto, ma anche delle Upanishad, che ogni centro ha una connessione con dei "canali", che il cinese definisce "meridiani" e che l'egizio definisce Mo.

Si consiglia la lettura dei capitoli III, IV, V, VI, VII, VIII del manuale di astrologia egizia del dott. Angelini, Kemi, Milano.

Fonte:
http://www.similiaspagiriaomeopatia.it/scuola/lezione1/lezione1.htm

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