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venerdì 29 marzo 2013

"Come cambiare il sistema" Manitonquat






Ho parlato tanto con studenti delle superiori e dei college. Viaggio per tutto il Nord America e l'Europa, avvicinandomi soprattutto ai giovani. Questi sono idealisti, sanno come dovrebbe essere il mondo. Non gli piace quello che stanno ereditando, ma hanno solo tre opzioni. La prima è quella che viene insegnata: unirsi al sistema, conoscerlo bene, avere successo e lavorare per cambiarlo "da dentro". Ma i ragazzi sono intelligenti. La maggioranza di essi sa che qualsiasi rapporto venga fatto internamente al sistema non lo cambierà di molto. I più hanno già abbandonato ogni speranza e scelgono di prendere quello che possono, quando possono.

La seconda opzione è cercare di dimenticarsi tutto. Ciò include ogni tipo d distrazione ossessiva: automobili, videogiochi, sesso o annientamento titale: alcool, droghe, suicidio. E questa purtroppo è la risposta di troppi giovani. Di chi si sente completamente impotente.
C'è ancora un ristretto numero di essi che scelgono la terza opzione, cercare attivamente di cambiare il sistema, protestando, dimostrando ed erigendo barricate di resistenza. Ma anche qui si insinua un senso di frustrazione e molti ritornano al sistema dopo un breve periodo di "attivismo".
Quando parlo ai giovani, il mio messaggio contiene altre opzioni. In particolare, mi soffermo su un'alternativa che generalmente non viene insegnata nelle scuole, nè diffusa dai mass-media come possibilità di cambiamento. Consiste nel creare una società concorrente ai sistemi che fanno parte della civiltà contemporanea, cercare di rimanerne al di fuori il più possibile, avvicinandoci a essi solo quando è necessario o ci fa piacere, nel modo più pacifico e positivo possibile. 

Tratto da "Cambiare il mondo" di Manitonquat

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