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martedì 27 agosto 2013
domenica 11 agosto 2013
Alimentazione Naturale
Per
alimentazione naturale è opportuno intendere l' insieme dei criteri alimentari
che promuovono l'equilibrio bio - psichico, la salute naturale di chi li
rispetta, essendo indispensabili per raggiungere, mantenere e
preservare il più possibile le potenzialità fisiche e mentali, per
favorire la rigenerazione dei tessuti, per indurre il recupero
energetico. L'alimentazione
naturale è, tra i fattori della salute, sicuramente uno dei più
importanti. Infatti con questo termine non si intende dire altro che questo
" nutrire l'organismo fornendogli il cibo che gli è
necessario per mantenere l'equilibrio fisiologico ed eliminando dalla
nutrizione ogni apporto superfluo, squilibrato, tossico.".
Dal
momento che le varie specie di esseri viventi si sono adattate, nel corso
dell'evoluzione, soltanto ad alcuni alimenti che si trovano in natura, e
l'adattamento è diverso da specie a specie, l'alimentazione ideale per la
salute di ogni essere vivente consisterà nel nutrirsi con gli alimenti
naturali a cui si è adattati.
All'interno di ogni specie possono poi esserci
specifiche variazioni a seconda delle etnie e anche individuali.
Gli
animali sono avvantaggiati nella scelta dell'alimentazione a cui sono adattati
dall'istinto che li guida nella scelta giusta. Nell'uomo l'istintualità, che
pur permane, si è attenuata e sono pertanto molto più frequenti le
scelte alimentari non rispondenti ai bisogni fisiologici.
Tuttavia
un criterio guida generale e valido per tutti gli esseri viventi dovrebbe
essere già chiaro: l'alimento ideale deve comunque essere "naturale":
il corpo infatti si è adattato nel corso di centinaia di migliaia di anni al
prodotto della natura: quanto più l'alimento è trattato, manipolato,
estratto, modificato, alterato in qualunque modo dalla sua naturale
struttura, tanto più diventa inadatto, inadeguato, carente, tossico, patogeno.
E'
fondamentale da questo punto di vista l'alimentazione biologica: solo l'alimento
biologico, coltivato in modo da avvicinarsi il più possibile alle condizioni
naturali del terreno e dell'ambiente circostante, può infatti
racchiudere l'insostituibile equilibrio naturale dei
macronutrienti (proteine,
glicidi, lipidi, vitamine) e
dei micronutrienti : minerali
(sodio, potassio, calcio, magnesio, fosforo, ferro, iodio, fluoro), oligoelementi
(rame, zinco, cromo, selenio, cobalto, molibdeno, manganese, cadmio, bromo,
zolfo).
L'alimentazione
è uno dei fattori più importanti per promuovere salute e benessere, se
possiede le caratteristiche proprie dell'alimentazione sana, ma può
diventare una delle cause più determinanti per l'insorgenza di patologie, disfunzioni, malesseri
vari, ridotte prestazioni fisiche e mentali. Pertanto è opportuno analizzare
gli aspetti positivi o negativi dell'alimentazione per la salute.
Per
essere sana l'alimentazione deve essere: naturale, completa, equilibrata,
bilanciata.
Per
alimentazione naturale si deve intendere l'alimentazione a base di cibo :
adatto
alla specie a cui si appartiene
| |
ingerito
quando ha raggiunto la pienezza delle sue potenzialità nutrizionali, fresco
e integro il più possibile, nella completezza dei suoi componenti
eduli.
| |
nella
quantità fisiologica e con aspetti quantitativi e qualitativi
adattati alle caratteristiche psicofisiche del singolo individuo, delle sue
prestazioni, delle condizioni ambientali, climatiche, stagionali del luogo
in cui vive
| |
variato
nell'arco della giornata
| |
variato
nell'arco dei giorni, adattato alle stagioni e alle condizioni ambientali
|
Alla
base dell'alimentazione naturale, per poterne comprendere
l'importanza, sono da porre alcune considerazioni fondamentali, su cui si fonda ogni orientamento, ogni indicazione
alimentare corretta:
Gli
alimenti non sono un semplice agglomerato di sostanze chimiche, le cui
potenzialità si esauriscono nell'analisi dei componenti: sono un insieme i
cui effetti su chi si nutre dipendono dall'irripetibile equilibrio e armonia
dei vari componenti, sono un insieme che sfugge ad ogni controllo. Pensare
che l'analisi degli apporti di un alimento si riduca al dosaggio delle varie sostanze e al
loro apporto calorico è estremamente riduttivo. I cibi sono utilizzabili
dall'organismo vivente grazie all'equilibrio naturale, presente in
loro, dei vari componenti: non solo sono importanti nella nutrizione proteine, carboidrati, grassi, vitamine,
oligo - elementi,
ma anche fibre, cellulosa, e i vari componenti non
assimilabili, finalizzati non
alla nutrizione ma a stimolare la funzione dell'apparato digerente.
La cellulosa non è utilizzabile come alimento dall'uomo, tuttavia
essa può agire stimolando peristalsi ed evacuazione.
|
Oligoelementi:
detti anche microelementi, o elementi minori o anche elementi traccia. Sono
elementi che entrano a far parte di enzimi il cui eccesso o deficit può
creare disordini funzionali. Tra gli oligoelementi i più noti ed importanti
ricordiamo:
|
rame (nocciole, uva), zinco (frumento, crusca, avena, lenticchie, piselli,
fagioli, soia, lattuga, asparagi, patate, broccoli),
ma anche cobalto , cromo, manganese, molibdeno, zolfo, cadmio, bromo
La
vera alimentazione equilibrata é pertanto quella a base di cibo non
manipolato. La
vera alimentazione bilanciata non è quella ottenuta con dosaggi
meccanici ma quella che mantiene i rapporti dei componenti
presenti nel cibo naturale. Ne deriva che la dieta naturale, quella a base di alimenti
che mantengono le varie condizioni naturali, è anche la sola alimentazione sana.
| |
Le
condizioni fondamentali perchè un alimento, di origine animale o
vegetale, possegga e conservi
la naturalità sono:
|
essere ottenuto senza uso di concimi chimici o di farmaci o di sostanze artificiali in genere
essere fresco il più possibile
non essere trattato
non contenere conservanti
essere integro
non aver subito alcuna manipolazione
non contenere integratori alimentari aggiunti
essere a base di vegetali (vedi alimentazione vegetariana)
TEORIA GENERALE DELLE CORRETTE ASSOCIAZIONI ALIMENTARI
FINALITA' DELLE
ASSOCIAZIONI ALIMENTARI
E’
noto che vi sono cibi che richiedono una digestione lunga e complessa, altri che
vengono assimilati rapidamente; è noto anche che cibi diversi richiedono enzimi
diversi e condizioni diverse per la digestione.
E’
notevole la specificità dei succhi digestivi riversati nel canale digerente:
variano, col variare del cibo, la composizione della secrezione salivare, del
succo gastrico, enterico e pancreatico, della secrezione biliare.
L’organismo
cerca, volta per volta, di far sì che l’ambiente del tubo digestivo sia
quello ottimale per la trasformazione degli alimenti in sostanze assimilabili.
Ma
quando sono presenti contemporaneamente alimenti che necessitano di condizioni
molto diverse per essere digeriti, questa fine capacità discriminativa è
sprecata: l’apparato digerente non potrà far altro, per attenuare i danni,
che creare condizioni intermedie, di “compromesso", lontane da quelle
ottimali per ciascun alimento preso singolarmente.
Ne
deriva che i cibi non dovrebbero essere presenti nello stesso tempo, in modo
indiscriminato, nel tubo digerente, e se questo avviene la conseguenza sarà una
digestione imperfetta: mescolanze scorrette sono mal digerite, mal assimilate,
affaticano inutilmente l’apparato digerente e producono scorie tossiche.
Le
corrette associazioni alimentari sono finalizzate a mescolare nello stesso pasto
solo alimenti che richiedono condizioni digestive compatibili.
Analizziamo
adesso i principali esempi
di
cattive associazioni alimentari.
1) Associazioni
tra
cibi prevalentemente amidacei (cereali e derivati, patate, zucche,
castagne ecc.) e cibi prevalentemente proteici (formaggio e latticini, uova,
carne, noci varie ecc.).
Gli
amidi iniziano la loro digestione nella bocca, ad opera della amilasi salivare
(ptialina) la quale è attiva in un ambiente neutro o lievemente acido (PH=
7-6,9).
Una
acidità maggiore inattiva rapidamente la ptialina.
L’azione
della ptialina comincia nella bocca e dovrebbe continuare nello stomaco, che non
secerne enzimi specifici per la digestione degli amidi. Quando nello stomaco
sono presenti solo amidi (o alimenti con essi compatibili) il suo ph si mantiene
entro valori che permettono l’attività della ptialina.
La
digestione delle proteine inizia invece nello stomaco, che secerne un enzima
proteolitico (pepsinogeno) che deve essere attivato dall’acido cloridrico
(secreto anch’esso dalla mucosa dello stomaco) che lo trasforma in pepsina.
La
digestione delle proteine, quindi, necessita di un ambiente acido, tanto più
acido quanto più la proteina è concentrata.
Se
sono presenti contemporaneamente nello stomaco sostanze amidacee e proteiche, lo
stomaco raggiunge rapidamente una acidità che inattiva la ptialina, arrestando
la digestione degli amidi.
A
sua volta la massa degli amidi frenerà la secrezione di acido cloridrico, in
modo da rendere meno rapida la inattivazione della ptialina e tenderà ad
assorbire parte della pepsina e dello stesso acido cloridrico al suo interno per
un fenomeno fisico passivo di inibizione: come conseguenza la digestione delle
proteine sarà rallentata ed incompleta.
Lo
stomaco allora reagirà riversando, in un secondo tempo, un eccesso di succo
fortemente acido per completare la digestione gastrica delle proteine. Questa
reazione che non è sufficiente ad eliminare le conseguenze della cattiva
associazione, è alla base della acidità di stomaco che provoca senso di
bruciore e malessere.
Gli
altri tratti dell’apparato digerente potranno ovviare agli inconvenienti della
non perfetta digestione gastrica degli amidi e delle proteine, grazie alla
amilasi pancreatica e agli enzimi proteolitici secreti dal duodeno e dal
pancreas, ma a volte questo avviene in modo non soddisfacente.
Come
conseguenza potranno innescarsi a carico degli amidi o delle proteine dei
processi digestivi anomali: fermentazione e putrefazione.
La
fermentazione degli amidi nello stomaco e nell’intestino porta alla formazione
di acido acetico, alcool etilico, anidride carbonica con conseguente iperacidità
e gonfiori addominali. La putrefazione delle proteine
nell’intestino, ad opera dei microrganismi ivi presenti, porta allo sviluppo
di sostanze tossiche come leucomaine e ptomaine (sostanze presenti nei cadaveri
in putrefazione) e fenolo, indolo, scatolo e idrogeno solforato. Questi veleni
saranno in parte assorbiti e dovranno essere inattivati dall’organismo ed
eliminati attraverso i reni, o altre vie di eliminazione, sottoponendo le
funzioni depurative ad un eccesso di lavoro. Se queste funzioni non hanno
energia sufficiente, si instaura uno stato di tossiemia generalizzato.
Da
quanto detto deriva che è consigliabile evitare dì mescolare
abitualmente nello stesso pasto amidi e proteine.
2)Associazioni
fra sostanze amidacee e sostanze acide (aceto, condimenti acidi come succo di
limone, di pomodoro ecc.).
Si
è già detto che la ptialina viene rapidamente inattivata dagli acidi. Se essi
vengono mescolati agli amidi, viene saltata la tappa digestiva che inizia in
bocca con l’azione della amilasi salivare e tutto il lavoro digestivo graverà
sull’amilasi pancreatica che, a lungo andare, potrebbe non essere del tutto
sufficiente al compito impostogli.
Questa
associazione è da evitare
3)
Associazione fra proteine e sostanze acide.
La
digestione delle proteine inizia nello stomaco, ad opera della pepsina attivata
dall’acido cloridrico (questa azione è peculiare dell’acido cloridrico e
non può essere svolta da altre sostanze acide).
La
presenza di acidi nello stomaco, come è stato dimostrato, inibisce la
secrezione dell’acido cloridrico e questo comporta una diminuzione della
attività della pepsina: ecco perchè è consigliabile non
mescolare sostanze acide con proteine.
4)
Associazione fra proteine e grassi.
I
grassi rallentano notevolmente la secrezione gastrica ed inibiscono
quindi
la digestione delle proteine.
Questa
mescolanza è quindi da
evitare,
mentre è consigliabile quella fra amidi e grassi.
5)
Associazione fra il latte e gli altri alimenti.
Il
latte, una volta nello stomaco, coagula per azione di un enzima detto
‘caglio”. Se lo si ingerisce
con altri alimenti, questi rimangono avvolti dai grumi di latte, che ne
impediscono la digestione finché essi stessi non sono stati dissolti dai
processi digestivi.
Il
latte quindi va preso a solo.
6)
Associazione fra la frutta e gli altri alimenti.
La
frutta è costituita quasi interamente da acqua, fino al 90%, e per il resto da
sostanze zuccherine semplici, oltre a vitamine, sali minerali e talvolta piccole
quantità di grassi e proteine.
La
frutta non necessita di digestione gastrica: passa rapidamente nell’intestino
e viene quindi assorbita perchè i suoi costituenti sono in gran parte
direttamente assimilabili. Quando la frutta è ingerita insieme (o dopo, come si
fa abitualmente) ad altre sostanze che richiedono una lunga digestione nello
stomaco, (proteine, amidi), viene intrappolata nello stomaco e vi rimane per un
tempo eccessivamente lungo.
Gli
zuccheri andranno allora incontro a processi fermentativi, con sviluppo di
anidride carbonica e sostanze acide; a sua volta la frutta bloccata nello
stomaco interferirà negativamente nella digestione gastrica di amidi e
proteine, perché diluisce i succhi digestivi.
Anche
la frutta quindi va mangiata da sola o mezz’ora prima dei pasti.
7)
Associazione amido-amido.
Questa
associazione (ad es. patate + cereali o derivati) non presenta
incompatibilità
tuttavia può indurre ad un eccessivo consumo di amidi.
E
bene quindi che non sia abituale.
8)
Associazione proteina-proteina.
Anch’essa
non è sempre incompatibile,
tuttavia
è sconsigliabile perché facilita un eccessivo apporto
proteico.
9)
Alimenti a base di zuccheri semplici (sciroppi, miele, dolci, gelati, zucchero,
saccarosio grezzo o raffinato).
Sono
da ridurre al minimo, alcuni da evitare (zucchero e dolciumi industriali).
In
ogni caso, come la frutta, vanno presi lontano dai pasti, perchè incompatibili
con quasi tutti gli altri alimenti che ne facilitano la fermentazione.
CORRETTE
ASSOCIAZIONI ALIMENTARI
Nel
rispetto delle associazioni alimentari corrette, si consiglia un menu che
prevede la frutta a colazione e/o a merenda (da non
mescolare frutta acida, come arance, pompelmi e limoni, con quella dolce come
datteri, fichi ecc.) e due pasti caratterizzati da un primo piatto
costituito da abbondanti verdure crude di stagione, quindi, se si vuole, verdure
cotte, e poi un solo piatto a base
o di alimenti prevalentemente amidacei
| |
o di
alimenti prevalentemente proteici
|
(se a pranzo si mangiano
gli amidi a cena si mangeranno le proteine o viceversa).
CRITICHE
ALLA TEORIA
DELLE
CORRETTE ASSOCIAZIONI ALIMENTARI
Alla
teoria delle corrette combinazioni alimentari sono state avanzate alcune
critiche. Prendiamo in considerazione le più comuni.
I)
1) L’organismo ha bisogno di numerosi
principi nutritivi (amidi, grassi, proteine, vitamine, sali minerali). I pasti
che rispettano le combinazioni alimentari non sono “bilanciati’ e possono
portare a carenza di “valori nutritivi.
La
risposta a questa obiezione è ovvia: dal momento che in genere si fanno tre
pasti quotidiani, è sufficiente variare i principi nutritivi nell’arco della
giornata, facendo si che i vari pasti si integrino fra loro (come avviene nel
menu-tipo che abbiamo consigliato). Il corpo non ha bisogno che lo si rifornisca
ogni tre - quattro ore di tutte le sostanze necessarie alla vita, ha ben altra
autonomia! Le carenze si instaurano solo dopo prolungati periodi di non
assunzione di un principio nutritivo,con l’esaurimento delle riserve.
L’apportare
ad ogni pasto di tutti i gruppi di sostanze alimentari non è quindi di alcuna
utilità ed anzi, paradossalmente, può causare carenze relative, rendendo
difficoltosa la digestione ed anomala l’assimilazione.
Nella
nostra società, infatti, le carenze molto spesso non sono reali (mancanza
di fattori nutritivi nell’alimentazione) ma relative, dovute cioè ad insufficiente
assorbimento dei principi nutritivi da parte del tubo digerente non ben
funzionante, e a volte questo può essere imputabile proprio a pasti mal
combinati.
2)
Altra obiezione: in natura i cibi non sono mai costituiti
da sostanze allo stato puro, ma sono delle combinazioni più o meno varie e
complesse. Così nei cereali vi sono amidi, ma anche proteine in percentuale non
trascurabile; i legumi e le noci contengono in notevole quantità amidi, grassi
e proteine. Perchè mai bisognerebbe evitare le combinazioni, se esistono in
natura?
A
questa obiezione si risponde facendo osservare che nel prodotto naturale le
varie componenti non sono mescolate meccanicamente e a caso, non sono dei
semplici miscugli, ma costituiscono un
complesso
ordinato, in grado di “esporre” alla attività digestiva prima un gruppo di
sostanze e poi un altro. Quando ad es. si mangiano cereali o derivati i
fisiologi hanno notato che la mucosa dello stomaco si mantiene ad un PH neutro
per un periodo prolungato, permettendo così la digestione degli amidi; quando
questa è ultimata, l’ambiente dello stomaco si modifica bruscamente per il
rapido riversarsi di succhi fortemente acidi che renderanno possibile l’inizio
della digestione proteica ad opera della pepsina. Questa capacità del complesso
amido- proteina naturale di indurre modificazioni successive specifiche, tali da
permettere la digestione ottimale in tempi diversi dei due gruppi dì sostanze,
è assente quando si mangia un miscuglio del tipo pane e formaggio, pane e carne
ecc. In questo caso infatti l’acidità dello stomaco aumenta immediatamente,
come abbiamo dello, inibendo rapidamente l’azione della ptialina.
QUANDO
SEGUIRE
LE CORRETTE COMBINAZIONI È DI
GRANDE
UTILITÀ
1)
In tutti i disturbi digestivi (acidità di stomaco,i bruciori, i rigurgiti acidi
scompaiono
immediatamente; le digestioni difficili prolungate, pesanti
diventano
presto un ricordo; il meteorismo e la flatulenza si attenuano o scompaiono, così
la stitichezza.
2)Quando
si vuole dimagrire o disintossicare l’organismo.
sabato 10 agosto 2013
LA CELIACHIA NON E’ UNA MALATTIA- MA IL RISULTATO DI UNA MODIFICAZIONE GENETICA DEL FRUMENTO.
DICIAMOLO PURE AD ALTA VOCE
E’ mai possibile che la diffusione pressoché «epidemica» della celiachia, cioè dell’assoluta intolleranza al glutine che può innescare anche gravi patologie conseguenti, possa essere dovuta ad una modificazione genetica approntata sul frumento? Questa ipotesi non è nuova e su di essa si sono spesso avventati, smentendola con ferocia, i sostenitori delle biotecnologie e dei cibi Ogm. Ma ora, grazie all’intuizione di uno scienziato di esperienza pluridecennale in campo medico, pare possa arricchirsi di ulteriori dettagli, chiarendosi all’opinione pubblica.
UN FRUMENTO NANIZZATO
Il professor Luciano Pecchiai, storico fondatore dell’Eubiotica in Italia e attuale primario ematologo emerito all’ospedale Buzzi di Milano, ha avanzato una spiegazione di questa possibile correlazione causa-effetto su cui occorrerebbe produrre indagini scientifiche ed epidemiologiche accurate. «E’ ben noto che il frumento del passato era ad alto fusto – spiega Pecchial – cosicchè facilmente allettava, cioè si piegava verso terra all’azione del vento e della pioggia. Per ovviare a questo inconveniente, in questi ultimi decenni il frumento è stato quindi per così dire “nanizzato” attraverso una modificazione genetica».Appare fondata l’ipotesi che la modifica genetica di questo frumento sia correlata ad una modificazione della sua proteina e in particolare di una frazione di questa, la gliadina, proteina basica dalla quale per digestione peptica-triptica si ottiene una sostanza chiamata frazione III di Frazer, alla quale è dovuta l’enteropatia infiammatoria e quindi il malassorbimento caratteristico della celiachia.«E’ evidente – ammette lo stesso Pecchiai – la necessità di dimostrare scientificamente una differenza della composizione aminoacidica della gliadina del frumento nanizzato, geneticamente modificato, rispetto al frumento originario. Quando questo fosse dimostrato, sarebbe ovvio eliminare la produzione di questo frumento prima che tutte le future generazioni diventino intolleranti al glutine».
E’ mai possibile che la diffusione pressoché «epidemica» della celiachia, cioè dell’assoluta intolleranza al glutine che può innescare anche gravi patologie conseguenti, possa essere dovuta ad una modificazione genetica approntata sul frumento? Questa ipotesi non è nuova e su di essa si sono spesso avventati, smentendola con ferocia, i sostenitori delle biotecnologie e dei cibi Ogm. Ma ora, grazie all’intuizione di uno scienziato di esperienza pluridecennale in campo medico, pare possa arricchirsi di ulteriori dettagli, chiarendosi all’opinione pubblica.
UN FRUMENTO NANIZZATO
Il professor Luciano Pecchiai, storico fondatore dell’Eubiotica in Italia e attuale primario ematologo emerito all’ospedale Buzzi di Milano, ha avanzato una spiegazione di questa possibile correlazione causa-effetto su cui occorrerebbe produrre indagini scientifiche ed epidemiologiche accurate. «E’ ben noto che il frumento del passato era ad alto fusto – spiega Pecchial – cosicchè facilmente allettava, cioè si piegava verso terra all’azione del vento e della pioggia. Per ovviare a questo inconveniente, in questi ultimi decenni il frumento è stato quindi per così dire “nanizzato” attraverso una modificazione genetica».Appare fondata l’ipotesi che la modifica genetica di questo frumento sia correlata ad una modificazione della sua proteina e in particolare di una frazione di questa, la gliadina, proteina basica dalla quale per digestione peptica-triptica si ottiene una sostanza chiamata frazione III di Frazer, alla quale è dovuta l’enteropatia infiammatoria e quindi il malassorbimento caratteristico della celiachia.«E’ evidente – ammette lo stesso Pecchiai – la necessità di dimostrare scientificamente una differenza della composizione aminoacidica della gliadina del frumento nanizzato, geneticamente modificato, rispetto al frumento originario. Quando questo fosse dimostrato, sarebbe ovvio eliminare la produzione di questo frumento prima che tutte le future generazioni diventino intolleranti al glutine».
L’Uomo è un’antenna!!
Secondo la biofisica l’uomo non è
soltanto un composto chimico regolato da reazioni chimiche. L’uomo come
ogni altro organismo vivente emette e riceve radiazioni.
L’ing. Lakhovsky riteneva che quello che
noi attribuiamo all’istinto animale, come ad esempio il senso
d’orientamento degli uccelli e dei pesci, sia il risultato
dell’emissione e della ricezione di onde elettromagnetiche e in modo
particolare delle radiazioni cosmiche.
“Una cellula è schematicamente
costituita da un protoplasma cellulare circondato da una membrana
cellulare. Nel protoplasma è immerso il nucleo costituito da un
filamento tubolare contenente liquido conduttore avvolto in sostanza
cromatica isolante. Essa può essere considerata un circuito oscillante
microscopico avente una determinata lunghezza d’onda assai corta. Il
nucleo ricorda da vicino il circuito oscillante di Hertz poiché è un
vero circuito elettrico dotato di Self induzione e capacità quindi
suscettibile a oscillare e di risuonare con altissima frequenza. La
bobina di induzione è rappresentata dalla spira continua di filamento
nucleare, il condensatore è dato dalla capacità tra i due estremi del
filamento stesso.”
Tutti gli esseri viventi, in quanto
costituiti da quegli oscillatori elementari che sono le cellule, sono
assimilabili a circuiti oscillanti ad altissima frequenza in grado di
emettere e ricevere radiazioni elettromagnetiche. In quest’ottica
energetica egli sosteneva che le malattie sono causate dall’interazione
dell’irraggiamento cosmo-tellurico con le cellule. Infatti, in base alle
indagini statistiche effettuate, chi abita in prossimità di terreni
argillosi é più soggetto ai tumori di chi vive su terreni sabbiosi in
quanto un suolo impermeabile oltre a provocare un’intensificazione delle
radiazioni dà anche luogo ad interferenze con il campo di radiazione
naturale.
L’ing. Lakhovsky sosteneva che la vita
nasce dalla radiazione, è trattenuta dalla radiazione ed è soppressa dal
disequilibrio oscillatorio. Se la cellula è costretta a vibrare ad una
frequenza diversa da quella naturale, si danneggia e per guarirla
occorre sottoporla ad una radiazione avente una frequenza tale da
fornirgli l’energia necessaria per riportarla allo stato di salute
naturale. Se per Pasteur era necessario uccidere i microbi, per
Lakhovsky era sufficiente ripristinare l’oscillazione ovvero l’energia
cellulare naturale mediante l’impiego di radiazioni aventi frequenze
adeguate. Mosso da queste considerazioni, ideò alcuni dispositivi
energetici costituiti da anelli aperti di rame e argento isolati e di
dimensioni variabili in modo da ottenere bracciali, collane e cinture.
Tali dispositivi erano veri e propri circuiti oscillanti aperti in grado
di riequilibrare lo stato energetico delle cellule e di guarirle. Dal
1924 impiegò i suoi circuiti oscillanti nella battaglia contro il
cancro, presso l’ospedale della Salpetriére a Parigi. Inizialmente
condusse i suoi esperimenti su gerani affetti da tumore ottenendo le
prime guarigioni e successivamente, spinto dal primario del reparto di
oncologia, su malati terminali di cancro ricoverati presso l’ospedale,
ottenendo la guarigione straordinaria di soggetti ritenuti dai medici
incurabili.
Lakhovsky progettò e costruì un
oscillatore a lunghezze d’onde multiple che, emettendo innumerevoli
armoniche, era in grado di entrare in risonanza con qualsiasi gruppo di
cellule del corpo umano.
Royal Raymond Rife (1888 – 1971)
Il Dott. Rife, grazie ad un potente
microscopio di sua invenzione, è stata la prima persona al mondo in
grado di vedere i virus. Nel 1920 riuscì ad identificare e isolare
quello che definì il virus del cancro umano a cui diede il nome di
bacillo X. Successivamente coltivò il virus e lo iniettò in 400 animali
da laboratorio che si ammalarono tutti di cancro. Come se ciò non
bastasse Rife inventò un dispositivo che attraverso l’emissione di onde
elettromagnetiche era in grado di distruggere le cellule cancerose che
si trovavano dentro il suo raggio d’azione.
Nel 1931 quarantaquattro tra i più importanti medici d’America si riunirono in suo onore per festeggiare
“la fine di tutte le malattie”.
Nel 1934, l’Università della Carolina del
Sud sponsorizzò un Comitato di ricerca, composto da medici e patologi,
per esaminare 16 malati terminali di cancro condotti presso la clinica
di Rife. Dopo 90 giorni 14 pazienti su 16 risultarono completamente
guariti e dopo altri 130 giorni, a seguito di una modifica introdotta
nel trattamento, anche gli ultimi due pazienti guarirono.
Il metodo usato da Rife per distruggere i
virus consisteva nell’aumentare l’intensità della frequenza irradiata
fino al valore della frequenza di risonanza del virus. E’ lo stesso
principio utilizzato dai medici per disintegrare i calcoli renali e
dalle cantanti per mandare in frantumi un bicchiere di cristallo quando
una nota raggiunge la frequenza di risonanza del bicchiere. E’ da notare
che tale frequenza non danneggiava i tessuti circostanti. Purtroppo,
nel 1939 la maggior parte dei 44 medici che otto anni prima lo avevano
osannato negarono persino di averlo mai incontrato. Alcuni incidenti
quali la distruzione del suo laboratorio, l’uccisione di alcune persone a
lui vicine e la distruzione di tutta la documentazione in loro
possesso, convinsero Rife a porre fine alle sue ricerche.
Dal 1939, pur di nasconderlo all’opinione pubblica, la stessa esistenza del Dr. Rife è stata messa in discussione.
venerdì 9 agosto 2013
Gli Incensi in casa , info e precauzioni.
Gli incensi sono oramai diventati parte della cultura occidentale, si trovano in quasi tutte le case e vengono usati per molteplici scopi, dalla semplice profumazione alla purificazione vera e propria della casa.
Sono elementi base di molte religioni orientali e vengono molto usati nelle terapie naturali, per massaggi, trattamenti e nella new age in generale.
Si trovano in commercio un enorme varietà di incensi, di tutti i tipi e prezzi.
La grande diffusione che stanno avendo nelle case ha portato il mercato a proporre ovunque incensi, magari a bassissimo costo e di pessima qualità.
Normalmente gli incensi che compriamo sono quelli da bancarella o da negozietto etnico e hanno mille profumi ed etichette coloratissime con le foto dell'essenza che profuma il prodotto ed altre informazioni.
La maggiorparte di essi, se non con diversa indicazione e certificati, sono pericolosi per la salute di chi li usa.
I comuni incensi a basso prezzo vengono fabbricati in India in grandi stabilimenti che usano una svariata quantità di sostanze chimiche per dare profumo e colore al prodotto.
Possiamo trovare quindi: Essenze sintetiche di laboratorio per profumare l'incenso, coloranti sintetici per colorare , colle varie per formare il prodotto e materie prime combustibili di dubbia qualità e provenienza.
I SETTE SPECCHI ESSENI: il ruolo dei rapporti umani. (video)
Chi sono gli Esseni?
Chiamati anche nazareni – Nazareth era un loro presidio molto importante – è il popolo da cui discende Gesù Cristo e che si presume vivesse vicino a Masada. Gli Esseni erano contadini, frutticoltori e profondi conoscitori delle proprietà delle erbe, dei cristalli e del colore con i quali curavano tutti coloro che richiedevano il loro aiuto.
Detenevano quindi un’antica conoscenza (forse tramandata da Atlantide) portata in Palestina da Mosè e dal suo popolo (gli esseni) e divulgata successivamente in Europa dagli Egizi. Medici e guaritori, con leggi e tradizioni ortodosse, imponevano a chi desiderava entrare nella loro comunità delle iniziazioni che duravano fino a sette anni.
La loro era una stirpe reale, proveniente da una razza e cultura diversa da quella dei rabbini e farisei del Tempio di Gerusalemme. Convinti vegetariani, il cibo degli Esseni non poteva essere alterato (con la cottura ad esempio); non facevano sacrifici a Dio e dedicavano molto del proprio tempo a ringraziarlo, attraverso le preghiere che rivolgevano anche agli Angeli, a cui erano particolarmente devoti. Si dice che si alzassero all’alba e andassero nei boschi a chiamare le energie angeliche, con le quali si intrattenevano in modo molto naturale. Abbandonate le vanità del mondo, si erano ritirati ad una vita semplice che consentiva di avvicinarsi allo spirito per viverlo nella materia come successivamente Gesù il Cristo (cristhos = “sapere“) ci ha ampiamente raccomandato. Avevano usanze e osservanze come la proprietà collettiva, eleggevano un capo che attendesse agli interessi di tutti e i cui ordini venivano obbediti, era loro vietato prestare giuramento, controllavano la loro collera e fungevano da canali di pace, portavano armi solo per protezione contro i rapinatori, non avevano schiavi ma si servivano a vicenda e, come conseguenza della proprietà comune, non erano dediti ai commerci. Dopo un totale di tre anni si entrava a far parte del gruppo con un pasto comune, i membri appena unitisi prestavano un giuramento solenne davanti alla comunità che comprendeva l'impegno a praticare la pietà verso la divinità e l'aderenza a principi morali verso l'umanità, per mantenere uno stile di vita puro, di astenersi da attività criminose e immorali, di trasmettere intatte le loro leggi e di preservare il libro degli Esseni e il nome degli Angeli, con questo atto i neofiti assumevano l'impegno di essere totalmente leali e di non rivelare nulla ai profani, neppure se torturati a morte. Gli iniziati dovevano tacere soprattutto sulle dottrine esoteriche dei libri antichi e sui nomi degli angeli, oggetto di speculazione mistico-teologica. L'ammissione era peraltro selettiva. La struttura del gruppo esseno era gerarchica e comprendeva i gradi di postulante, di novizio e di iniziato. Sotto il profilo dottrinale gli Esseni sostenevano l'immortalità dell'anima e professavano un'escatologia di retribuzione per buoni e malvagi. Ammettevano pure la resurrezione, il giudizio finale e la fine del mondo. Tra loro, dice Giuseppe Flavio, vi furono veggenti e profeti.
Si dice che il loro nome abbia una radice ebraica hasidim (“Pii”); altri sostengono che esseni derivi dall’aramaico asya (“medico”). Ciò che di “ufficiale” si sa di loro ci viene tramandato dagli scritti di Plinio il Vecchio, Flavio Giuseppe, Filone Alessandrino e dai Rotoli di Qumran ritrovati intorno al 1947, in una zona desertica a 30 km da Gerusalemme, vicino al mar Morto grazie a una scoperta fortuita da parte di un pastorello di nome Mohammed Adh Dhib (giare contenenti dei rotoli di pelle avvolti in brandelli di tela). Il materiale in larga parte venne rivenduto a un trafficante di nome Kando che a sua volta lo rivendette al governo israeliano. Negli anni seguenti sono stati rinvenuti, in undici grotte della zona, circa 900 rotoli, alcuni ridotti in frammenti altri in discreta condizione di integrità. Ben 200 di essi riguardavano libri o parti di libri dell'antico Testamento. In particolare l'intero rotolo di Isaia, oggi conservato nel Museo detto Scrigno del Libro a Gerusalemme. Vennero ritrovati anche i rotoli con le regole della comunità e tanti altri che permisero di far luce sulla misteriosa comunità
Compensare o invertire la gravità: Effetto di Cavità Strutturale (CSE) - Viktor Stephanovich Grebennikov
Viktor Stepanovich Grebennikov è stato un personaggio molto
particolare, ancora sconosciuto al grande pubblico occidentale. Prima di
effettuare alcune considerazioni riporto il contenuto di un file pdf
nato da uno studio effettuato da amici.
Non esiste materiale in italiano su VSG, e le traduzioni inglesi che è possibile reperire online sono a volte imperfette e in alcuni casi mancanti di elementi potenzialmente importanti. Questo mi ha spinto a reperire copie dei lavori originali in russo, e a tradurli. Nel corso di questa mia ricerca ho potuto verificare come in Russia VSG sia ben conosciuto, ed effettivamente esistono diversi gruppi di studio che hanno condotto ricerche in questa direzione. Uno degli scopi di questo lavoro è quindi offrire informazioni su uno scienziato quasi del tutto sconosciuto in occidente, così che chiunque sia interessato possa avere un punto di partenza. Cercherò inoltre di riportare anche informazioni in merito a esperimenti già condotti, così da tagliare fuori da subito eventuali “sentieri”che non portano da nessuna parte. L’opera principale di VSG è attualmente visibile in lingua madre sul sito http://bronzovka.narod.ru .
Persona estremamente eclettica, VSG era un entomologo, artista di un certo talento, inventore e scrittore. Nel corso dei suoi studi sugli insetti scoprì un fenomeno che battezzò Effetto di Cavità Strutturale (Cavity Structural Effect – CSE nel testo successivo).
Partendo da questa scoperta e studiandone per anni le applicazioni, varianti e modi per potenziare l’effetto, affermò di essere riuscito a costruire un dispositivo, un velivolo non convenzionale, una piattaforma volante dalle eccezionali prestazioni.
VSG pubblicò un articolo su una rivista russa, nel quale comparivano delle foto del dispositivo in funzione e alcuni accenni alla sua scoperta. Nell’articolo VSG dichiarava apertamente che in un suo libro di futura pubblicazione, avrebbe rivelato al mondo ogni particolare della sua scoperta, con un’analisi dettagliata del dispositivo di sua invenzione.
Qualcosa non andò per il verso giusto. Il libro venne alla luce con notevole ritardo e delle 500 pagine iniziali, solo 300 vennero pubblicate. Il testo divenne in alcune sezioni inorganico, e specialmente nel V capitolo, dal titolo emblematico “Il Volo”, molte delle immagini originali vennero sostituite da foto di farfalle o insetti del tutto fuori luogo rispetto al discorso. Qualcuno era intervenuto, obbligando di fatto VSG a riscrivere la sua opera quasi per intero.
Nonostante questo però alcuni sostengono che VSG abbia inserito nel testo e in alcune immagini tutta una serie di indizi, così che chiunque fosse interessato a comprendere la sua scoperta potesse in qualche modo avere le informazioni di base necessarie.
Questo report nasce dunque dalla necessità di ricostruire questo puzzle e di far veicolare queste informazioni anche in occidente, così che chiunque possa contribuire ad analizzare i fenomeni legati al CSE.
Introduzione
Questo documento è un report basato sui miei studi relativi alle scoperte del Dr. Viktor Stepanovich Grebennikov (VSG d’ora in poi nel testo). Quello che segue non è una trattato esaustivo sui fenomeni relativi all’Effetto di Cavità Strutturale ma una sorta di “diario di bordo” che ho iniziato a scrivere per raccogliere in un unico file tutti gli elementi interessanti a riguardo.Non esiste materiale in italiano su VSG, e le traduzioni inglesi che è possibile reperire online sono a volte imperfette e in alcuni casi mancanti di elementi potenzialmente importanti. Questo mi ha spinto a reperire copie dei lavori originali in russo, e a tradurli. Nel corso di questa mia ricerca ho potuto verificare come in Russia VSG sia ben conosciuto, ed effettivamente esistono diversi gruppi di studio che hanno condotto ricerche in questa direzione. Uno degli scopi di questo lavoro è quindi offrire informazioni su uno scienziato quasi del tutto sconosciuto in occidente, così che chiunque sia interessato possa avere un punto di partenza. Cercherò inoltre di riportare anche informazioni in merito a esperimenti già condotti, così da tagliare fuori da subito eventuali “sentieri”che non portano da nessuna parte. L’opera principale di VSG è attualmente visibile in lingua madre sul sito http://bronzovka.narod.ru .
Chi era Viktor Stephanovich Grebennikov?
Persona estremamente eclettica, VSG era un entomologo, artista di un certo talento, inventore e scrittore. Nel corso dei suoi studi sugli insetti scoprì un fenomeno che battezzò Effetto di Cavità Strutturale (Cavity Structural Effect – CSE nel testo successivo).
Partendo da questa scoperta e studiandone per anni le applicazioni, varianti e modi per potenziare l’effetto, affermò di essere riuscito a costruire un dispositivo, un velivolo non convenzionale, una piattaforma volante dalle eccezionali prestazioni.
VSG pubblicò un articolo su una rivista russa, nel quale comparivano delle foto del dispositivo in funzione e alcuni accenni alla sua scoperta. Nell’articolo VSG dichiarava apertamente che in un suo libro di futura pubblicazione, avrebbe rivelato al mondo ogni particolare della sua scoperta, con un’analisi dettagliata del dispositivo di sua invenzione.
Qualcosa non andò per il verso giusto. Il libro venne alla luce con notevole ritardo e delle 500 pagine iniziali, solo 300 vennero pubblicate. Il testo divenne in alcune sezioni inorganico, e specialmente nel V capitolo, dal titolo emblematico “Il Volo”, molte delle immagini originali vennero sostituite da foto di farfalle o insetti del tutto fuori luogo rispetto al discorso. Qualcuno era intervenuto, obbligando di fatto VSG a riscrivere la sua opera quasi per intero.
Nonostante questo però alcuni sostengono che VSG abbia inserito nel testo e in alcune immagini tutta una serie di indizi, così che chiunque fosse interessato a comprendere la sua scoperta potesse in qualche modo avere le informazioni di base necessarie.
Questo report nasce dunque dalla necessità di ricostruire questo puzzle e di far veicolare queste informazioni anche in occidente, così che chiunque possa contribuire ad analizzare i fenomeni legati al CSE.