Questa divina pianta è stata onorata per migliaia di anni e in India le viene assegnato un posto di rispetto in innumerevoli case e templi.
Infatti, oltre alla considerazione per i suoi usi medicinali, il Tulasi è anche apprezzato come un purificatore dalle negatività interiori. Tradizionalmente, il culto cerimoniale è considerato incompleto senza la presenza di foglie di Tulasi. In India, i devoti offrono ogni giorno ad Amma belle ghirlande di foglie di Tulasi da piante che hanno coltivato con amore e reverenza nelle loro case.
dal PADMA PURANA
...in ogni casa, villaggio e foresta, dove la pianta di Tulsi cresca,
ivi, miseria, paura, malattie e poverta' non esistono.
Tulsi sotto tutti gli aspetti e' piu' sacra tra i sacri.
Dove la brezza soffia attraversando la pianta di Tulsi
essa trasporta la sua fragranza rendendo il luogo pio e puro...
ivi, miseria, paura, malattie e poverta' non esistono.
Tulsi sotto tutti gli aspetti e' piu' sacra tra i sacri.
Dove la brezza soffia attraversando la pianta di Tulsi
essa trasporta la sua fragranza rendendo il luogo pio e puro...
La tradizione vuole che la Dea stessa si manifesti sulla terra nella forma della pianta di Tulasi a beneficio di tutta la creazione. La devozione e l'amore verso la Dea possono quindi essere rivolte ad una pianta di Tulasi. Le preghiere e i mantra tradizionali di questa pratica vengono recitate al mattino con una invocazione a Tulasi Devi:
Tulasi Pranamma Mantra:
Vrindayai Tulasi– Devyai
Priyayai Keshavashya cha
Vishnu-bhakti-prade Devi
Satya-Vatyai namo namaha
Vrindayai Tulasi– Devyai
Priyayai Keshavashya cha
Vishnu-bhakti-prade Devi
Satya-Vatyai namo namaha
"Offro le mie preghiere a Tulasi Devi
che è molto cara a Sri Krishna,
Oh Dea, Tu concedi la Devozione e
Possiedi la Verità suprema".
che è molto cara a Sri Krishna,
Oh Dea, Tu concedi la Devozione e
Possiedi la Verità suprema".
Poi si fanno tre giri intorno alla pianta, in questo modo si ritiene che tutti i peccati commessi vengano distrutti ad ogni passo, e camminando si recita:
Yani kani cha papani
Brahma-hatyadikani cha
Tani tani pranasyanti
Pradakshina pade pade
Brahma-hatyadikani cha
Tani tani pranasyanti
Pradakshina pade pade
Il Tulasi può anche essere adorato con il proprio mantra personale o altre preghiere.
Altre preghiere durante un rituale al Tulasi
"Oh Tulsi, nelle tue radici risiedono
tutti i luoghi sacri del mondo.
Dentro al tuo stelo vivono
tutte le divinita'.
Le tue foglie irradiano
ogni forma di fuoco sacro.
Lasciami prendere alcune delle tue foglie,
che io possa essere benedetta”
tutti i luoghi sacri del mondo.
Dentro al tuo stelo vivono
tutte le divinita'.
Le tue foglie irradiano
ogni forma di fuoco sacro.
Lasciami prendere alcune delle tue foglie,
che io possa essere benedetta”
L' antica tradizione indiana afferma che la venerazione della pianta di Tulasi risveglia Amore puro e devozione, porta pace e felicità nella vita familiare e crea armonia nella Natura. È inoltre risaputo che le piante di Tulasi purificano l'atmosfera. Ancora adesso il culto del Tulasi è vivo in India; è molto facile vedere davanti alle case almeno una pianta di Tulasi che al mattino viene annaffiata e onorata.
Fonte:
http://www.amma-italia.it/tulasi/614-tulasi-nella-tradizione-indiana.html
TULSI.
Il
Tulsi è una delle erbe principali usate in Ayurveda, l’antico sistema
tradizionale olistico indiano. Rinomato per le sue proprietà salutari e
preventive, Il Tulsi è noto come “l’Incomparabile”, “la Medicina Madre
della Natura” e “la Regina delle Erbe”. In scritture redatte tra il 500
e il 1200 d.C., la pianta del Tulsi viene continuamente citata come una
delle colonne portanti della medicina erboristica. Il tulsi scuro (o
Shyama) e il tulsi chiaro (o Rama) sono le due principali varietà della
pianta (assimilabile al nostro basilico).La prima delle due è
considerata avere maggiori proprietà medicinali ed è comunemente
utilizzata.Tulsi e religione.
In India Tulsi è più di una semplice pianta e questo non è dovuto solo alle sue innumerevoli proprietà curative. Il Tulsi, svolge un importante funzione religiosa; è una delle piante più sacre degli indiani moderni, così come lo fu per gli Ariani, abitanti dell’India antica ed è un simbolo importante in molte tradizioni della religione Hindu, in cui viene venerata dai devoti al mattino e alla sera. La mitologia pauranica chiama il Tulsi Vishnu Priya, “l’Amata del dio Vishnu”ed esistono differenti storie nella Bhagavata e nel Mahabharata (antiche scritture e testi epici sacri), che descrivono come Tulsi, dea devota del Signore Vishnu, si reincarnò per l’ultima volta nella pianta Tulsi. Ciò spiega il perché in India questa pianta è adorata come una vera è propria forma di Dio. Ogni casa ne possiede almeno una ed è usuale vedere negli atri, nei giardini o all’entrate della case intere aiuole di Tulsi, quasi a formare un boschetto; dalle famiglie più umile a quelle più facoltose, lo scenario non cambia. E va sottolineato che non è posseduta così a scopo puramente ornamentale, ma in ogni ambito viene quotidianamente adorata come una vera Divinità. Intorno alla pianta si creano dei veri e propri altari, dove spesso sono aggiunte immagini di altre Divinità e dove tutto la famiglia si riunisce a pregare. Nell’ambito religioso la pianta di Tulsi ha un altro ruolo importante, in quanto il suo legno è ritenuto uno dei più pregiati se non il migliore per creare i Japa mala o semplicemente mala cioè delle corone sacre di 108 grani su cui vengono cantati, recitati i Santi Nomi, le preghiere.
Tulsi, caratteristiche della pianta.
Appartiene alla famiglia delle Lamiaceae (Labiateae) e i sui nomi sono Ocinum sanctum o anche Ocimum tenuiflorum L., Basilico Santo, Basilico Sacro, Holy basil e in India tulsi o tulasi.
Il Basilico santo è una pianta aromatica annuale, un arbusto alto fino a 1metro con rami verdi, rossastri o violacei. Il tronco della pianta,in genere,non supera il diametro di 6 cm.
Le foglie di 1-2 cm di lunghezza sono oblunghe di forma ellittica, intere, dentellate, pubescenti su entrambi i lati. Hanno venature sulla parte sottostante che contengono delle sottili ghiandole di olio.
I suoi bellissimi fiori sono piccolissimi, di colore viola chiaro, rosso-porpora, o bianchi; si trovano riuniti in verticilli. Le infiorescenze sono chiamate manjari.
I frutti hanno la forma di piccole nocciole ovoidali lisce.
I semi sono rotondi, piccoli, rossastri-marroni scuro.
Cresce selvatica nelle regioni calde e in quelle tropicali. È originaria dell’India e di altre regioni tropicali dell’Asia, ma cresce abbondantemente anche a Ceylon, in Cina, in Africa, in Grecia, in Australia, in Brasile ed in molti paesi arabi. Viene, inoltre, coltivato in maniera estensiva nell’America centrale e meridionale, principalmente per le sue proprietà medicinali.
Parti usate.
Vengono utilizzate tutte le parti della pianta. Le parti aeree si raccolgono prima che i fiori sboccino, all’inizio dell’estate.
Principi attivi:
Contiene flavonoidi (apigenina, luteolina), triterpeni (acido ursolico), rame in forma organica ed un olio etereo (1%), che comprende eugenolo (70-80%), metil-clavicolo, metil-eugenolo e cariofillene.
Impieghi terapeutici In Ayurveda.
Il Tulsi viene descritto nei testi ayurveda come di gusto pungente con sottofondo amaro, aromatico, molto digeribile, astringente, caldo, secco. È considerato una pianta dissipatrice di gas, aperitiva, digestiva, fragrante, salutare, distruttrice di vermi e cattivi odori, è usata per alleviare tutti e tre i dosha e viene impiegato soprattutto per la febbre. Gli studiosi della scienza ayurvedica riferiscono che essa contiene una forma di prana (energia, forza vitale) molto forte e capace di curare qualsiasi malattia. Ne consigliano l'uso ogni mattina (30 grammi circa di succo di foglie fresche) per prevenire lo squilibrio delle tre forze (vata, pitta e kapha) che legano alla carne i cinque "grandi elementi" terra, acqua, fuoco, aria, etere. È un componente di molti sciroppi ed espettoranti, in quanto aiuta a mobilitare il muco, eliminare il catarro in caso di bronchite ed asma.
In occidente.
Già consigliato da Plinio per la cura dell'epilessia, in Occidente il Tulsi era molto usato per fini medicinali ed entrava anche nella combinazione della "polvere dilettevole" di Nicola da Salerno. Vari studi, effettuati in vitro e in vivo sia su animali che su soggetti umani, dimostrano svariate proprietà e attività efficaci in diverse patologie, appartenenti al Basilico Santo:
- Azione antiasmatica e salutistica verso l’apparato respiratorio.
- Azione antinfiammatoria ed antipiretica.
- Resistenza allo stress & effetto defatigante.
- Effetti sul sistema nervoso centrale.
- Azione antiossidante.
- Attività antimicrobica verso batteri, virus e funghi.
- Protezione epatica.Attività antitumorale.
- Riduzione dell’ipertensione arteriosa.
- Azione anticoagulante ed antitrombotica.
- Effetti sul colesterolo Benefici nei casi di diabete mellito.
- Prevenzione e trattamento delle ulcere gastriche.
- Effetto antiradiazioni. Attività analgesica.
- Azione antispasmodica.
- Aderenze peritoneali post-operatorie.
- Azione insetticida ed insettorepellente.
Forme farmaceutiche e dosaggi.
USO INTERNO:
Infuso 2-3%. Si prende una tazza al dì per la febbre e come tonico generale.
USO ESTERNO:
Polvere: Si friziona delicatamente la polvere sulle afte o le ulcere buccali parecchie volte al dì. L’assunzione quotidiana di un macerato ottenuto facendo stare per la notte intera della polvere in acqua, è utile per il diabete. Succo: Il succo si applica esternamente su punture degli insetti, tricofizie e malattie della pelle. Si può usare, inoltre, sotto forma di gocce per le infezioni dell’orecchio. Si applicano 10 ml sulla parte affetta 2 volte al dì.
Le foglie sono utili per la febbre. Una foglia al giorno previene dal cancro.
I semi si utilizzano per la dissenteria cronica, tosse e febbre.
I semi con acqua sono utili per i disordini mestruali.
OLIO DI TULSI: L’olio proveniente dalle foglie è presente in un gran numero di preparati erboristici. Viene prescritto per curare la tosse, le congestioni e, con l'aggiunta di un po' di miele, per risolvere i problemi e i disordini di stomaco non gravi.
Dose: Succo: 5-15 ml, semi: 5-10 gr
Tossicità del Tulsi.
Non ci sono particolari controindicazioni e la tossicità è minima. Sono stati condotti dei test sul Tulsi riscontrando un amplissimo margine di sicurezza che non si trova in alcuna droga sintetica: per il Tulsi il margine di sicurezza è pari a 306.
CONCLUSIONI.
Da un’esposizione generale si può notare come questa pianta dall’aspetto semplice, ma affascinate possieda un’interessantissima storia. Superficialmente la si potrebbe ignorare, classificandola come una comune specie dalla famiglia del basilico, ma approfondendo gli studi si noterà quanto può essere preziosa, sia per il corpo che per la mente. Come conclusione posso dire che il Tulsi è una pianta dalle grandi proprietà, che possono essere sfruttate per risolvere vari patologie senza recare gravi effetti collaterali e ottenendo buoni risultati. Mi auguro che in un prossimo futuro sia più frequente il suo utilizzo e che i suoi benefici diventino più noti e spero con questo mio discorso di aver invogliato la conoscenza di questa pianta e ancor più spero che la sua storia e le sue virtù si divulghino incessantemente regalando benessere, spiritualità e conoscenza.
Fonte:
Domanda di Bhakta Alex e risposte.
Stamane ho acquistato a Gauramandala una collana di legno Tulasi (o tusali o qualcosa di simile, scusate se non ricordo bene il nome). Un devoto mi ha detto che trattasi di un legno sacro presente nei dintorni di Vrindavana.... chi sa dirmi qualcosa di piu' su questo legno e sulle sue proprietà "spirituali"?
Alex
----------------------------
Tulasi o Tulsi.Kunti-mala (la collanina).Credo che in biblioteca vi sia la storia di Tulasi devi (pura devota di Sri Krishna).
Attualmente in Italia non è vietato portare il Kunti-mala al collo...lungi da noi il giorno che tale divieto dovesse esserci.
Il basilico è considerato della stessa famiglia di Tulasi in botanica..."ma il genovese lo fa pesto ed egli gli condisce la pasta...".
Si dice che Tulasi cresce solo dove si glorificano i Santi Nomi e che Sri Krishna può recuperare per il Kunti-mala o per la sika (ciuffo di capelli all'estremità del capo)il devoto in caduta.
Giuseppe Canonico
--------------------------------
Tulasi è una pura devota che vive nel mondo spirituale, a Goloka Vrindavana. E'una delle Gopi.
Quando Krishna discende in questo mondo, Tulasi si manifesta come una pianticina con delle foglie molto tenere che proteggono i piedi di loto dalle spine di Krishna quando cammina nelle foreste.
L'adorazione di Tulasi Devi è uno dei più importanti principi del Bhakti-yoga.
I devoti portano al collo una collanina fatta di palline di legno di Tulasi. Anche le corone per recitare il mantra dovrebbero essere fatte di legno Tulasi, ma va bene anche il legno dell'albero nim.
Nota: si scrive e si dice kanthi-mala (kanthi=collo, mala=collana).
La parola erronea Kunti è venuta fuori per una americanizzazione. Gli inglesi per leggere kanthi devono scrivere kunthi. Il problema è che chi non conosce la corretta parola sanskrita viene tratto in inganno e legge male.
Stamane ho acquistato a Gauramandala una collana di legno Tulasi (o tusali o qualcosa di simile, scusate se non ricordo bene il nome). Un devoto mi ha detto che trattasi di un legno sacro presente nei dintorni di Vrindavana.... chi sa dirmi qualcosa di piu' su questo legno e sulle sue proprietà "spirituali"?
Alex
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Tulasi o Tulsi.Kunti-mala (la collanina).Credo che in biblioteca vi sia la storia di Tulasi devi (pura devota di Sri Krishna).
Attualmente in Italia non è vietato portare il Kunti-mala al collo...lungi da noi il giorno che tale divieto dovesse esserci.
Il basilico è considerato della stessa famiglia di Tulasi in botanica..."ma il genovese lo fa pesto ed egli gli condisce la pasta...".
Si dice che Tulasi cresce solo dove si glorificano i Santi Nomi e che Sri Krishna può recuperare per il Kunti-mala o per la sika (ciuffo di capelli all'estremità del capo)il devoto in caduta.
Giuseppe Canonico
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Tulasi è una pura devota che vive nel mondo spirituale, a Goloka Vrindavana. E'una delle Gopi.
Quando Krishna discende in questo mondo, Tulasi si manifesta come una pianticina con delle foglie molto tenere che proteggono i piedi di loto dalle spine di Krishna quando cammina nelle foreste.
L'adorazione di Tulasi Devi è uno dei più importanti principi del Bhakti-yoga.
I devoti portano al collo una collanina fatta di palline di legno di Tulasi. Anche le corone per recitare il mantra dovrebbero essere fatte di legno Tulasi, ma va bene anche il legno dell'albero nim.
Nota: si scrive e si dice kanthi-mala (kanthi=collo, mala=collana).
La parola erronea Kunti è venuta fuori per una americanizzazione. Gli inglesi per leggere kanthi devono scrivere kunthi. Il problema è che chi non conosce la corretta parola sanskrita viene tratto in inganno e legge male.
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