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"Quando il 6 settembre la Corte di Giustizia europea  si è espressa a favore della Pioneer Hl Bred Italia srl.,
 dando torto al Ministero delle Politiche agricole italiano - che 
tentava di impedire l'ingresso nel territorio nazionale di linee pure ed
 ibride del mais Mon 810, già ammesse a livello comunitario dal 1998 -, 
molti hanno parlato di una sentenza storica per il rapporto tra il 
nostro Paese e gli organismi geneticamente modificati. 
Il
 Ministero giustificava, infatti, il rifiuto di far entrare in Italia il
 mais transgenico sulla base del fatto le regole sulla coesistenza
 tra semi OGM e tradizionali, previste dal nostro ordinamento, non 
fossero ancora state approvate. Ma secondo i giudici di Lussemburgo, con
 l'autorizzazione alla commercializzazione, e poi con l'iscrizione delle
 varietà derivate nel catalogo comune della Commissione europea, la Pioneer aveva già acquisito il diritto alla distribuzione in tutti paesi dell'Unione, Italia compresa.
Sulla
 scorta di questa sentenza, altri operatori del settore si stanno 
mobilitando per farsi spazio nel mercato italiano. Un nuovo procedimento
 è stato introdotto davanti alla Corte di Giustizia europea proprio in 
questi giorni e questa volta riguarda non la libera circolazione dei semi OGM, ma la loro messa in coltura."
"La posta in gioco è altissima: se la causa dovesse dare torto al 
Tribunale di Pordenone, sdoganata la commercializzazione, si aprirebbe 
anche alla coltivazione di tutte le varietà geneticamente modificate già
 approvate a livello comunitario, senza passare per l'approvazione da 
parte dei singoli Stati. 
In attesa di conoscere 
cosa deciderà la Corte di Giustizia europea, esistono almeno tre strade 
percorribili per mandare un messaggio in difesa dell'agricoltura 
convenzionale e biologica e per chiedere più autonomia per i Paesi Ue in materia di OGM.
Uno: partecipare alla consultazione pubblica
 sull'agricoltura biologica lanciata dalla Commissione europea e aperta 
online fino al 15 aprile; il sondaggio è aperto a tutti i cittadini e rispondendo alle domande sulla coesistenza con il transgenico si ha l'occasione per far sentire la propria voce.
Dopo la sentenza che ha tolto di divieto di coltivazione del mais Mon810, diversi Stati europei hanno adottato la 'clausola di salvaguardia' per bloccare le semine OGM
Due: dopo la sentenza che ha tolto di divieto di coltivazione del mais Mon810,
 diversi Stati europei hanno adottato la "clausola di salvaguardia" per 
bloccare le semine OGM; l'Italia non lo ha fatto, ma alcuni cittadini 
hanno avviato una raccolta firme per chiedere ai ministri delle Politiche Agricole e della Salute di seguire l'esempio degli altri paesi.
Tre,
 di maggiore impegno e guardando a più lungo termine: il nuovo 
commissario europeo alla Salute Tonio Borg ha annunciato che tra le 
priorità del suo mandato c'è la ripresa del negoziato sulla revisione 
della procedura comunitaria di autorizzazione degli OGM, bloccato ormai da mesi."

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