GLI IBRIDI A STERILITA' MASCHILE CITOPLASMATICA,
OGM NASCOSTI?
Il passaggio al transgenico, come ultima tappa della manomissione dell'imperialismo
economico sul patrimonio vivente, ha fatto prendere coscienza ai cittadini,
svegli e preoccupati per la loro libertà, di una volontà
di appropriazione illegittima che non è una novità. Da
quasi un secolo "i profeti visionari" di una commercializzazione
ad oltranza del bene comune, conducono cinicamente l'evoluzione tecnica
verso vie favorevoli ad assoggettare un mondo contadino ricco di una
tradizione plurimillenaria. La prima tappa fondamentale di questo disegno
fu l'accanita messa a punto del metodo di miglioramento vegetale dell'ibridazione.
Questa consiste nel produrre delle varietà molto omogenee ad
alto rendimento partendo da due o tre linee parentali pure (selezionate
tra consanguinei di più generazioni). Questo miracolo ha però
un prezzo, queste qualità (di natura soprattutto economica) non
si mantengono che per il tempo di una generazione, detta F1. In seguito
ogni tentativo di riproduzione è deludente, la generazione seguente
F2 diventa così eterogenea e frammentata (disgiunzione dei caratteri)
rispetto alla F1 così perfettamente omogenea. Inoltre la varietà
ibrida non presenta la forza che ci si aspettava; l'incrocio tra le
discendenze pure avviene in modo perfetto, ma le discendenze pure non
si incrociano tra di loro. Questo conduce a rendere la discendenza madre
sterile, sia castrando i suoi fiori maschili, sia per la scappatoia
dei complessi meccanismi biologici (auto incompatibilità pollinica).
La prima specie vegetale che fu oggetto di questo metodo fu il mais
foraggero negli anni '20 negli U.S.A. In seguito questa tecnica si è
diffusa a tal punto da diventare la sola fonte disponibile per numerose
colture come la carota, il porro, il pomodoro, il peperone, la melanzana,
il cetriolo e tutta la famiglia dei cavoli.
Tutta la produzione orticola occidentale, inclusa quella biologica (in
modo crescente anche quella dei paesi in via di sviluppo) é diventata
tributaria delle varietà ibride. Ciò a cui mira la diffusione
delle varietà transgeniche si fa già largamente con l'ibridazione,
conoscendo l'asservimento del mondo contadino agli imperativi economici,
anche se in minore misura e in modo meno minaccioso ed autoritario.
Se la problematica degli OGM è molto conosciuta dal pubblico
ed è oggetto di un'eroica lotta da parte di molte associazioni
militanti, sfortunatamente non si può dire altrettanto degli
ibridi a "sterilità "maschile citoplasmatica (CMS)
ultima generazione di ibridi, molto più temibili che la precedente.
Noi l'abbiamo vista; per riuscire, l'impollinazione di ogni pianta di
una generazione parentale deve avere origine solo partendo
dall'altra,
senza eccezione. Questo è molto difficile da mettere in pratica
per alcune specie, i cavoli per esempio, fino alla scoperta della tecnica
di sterilizzazione maschile citoplasmatica.
Di cosa si tratta? In questo caso due cellule di specie diverse sono
fuse artificialmente, col fine di fissare completamente la sterilità
maschile delle piante così prodotte. Compariranno così
piante sterili maschili spontaneamente come carote, cipolle, girasoli
e radici giapponesi. Questa caratteristica è trasferita ad altre
specie, per mezzo della fusione di una cellula vegetale portatrice di
sterilità con quella della specie da sterilizzare. A questo punto
si preleva la parete cellulare da ciascuna delle due specie conservandone
il loro contenuto plasmatico, la cellula portatrice di SMC è
"denocciolata", per trasferire in seguito l'informazione SMC
forzando la fusione delle cellule per stimolazione elettrica o chimica.
Si costituisce una nuova cellula di cavolfiore con l'informazione genetica
(mitocondri) della radice, trasferendo così la sterilità
maschile della radice verso il cavolfiore. Le varietà SMC sono
pure al 100% ,non appare neanche una sola pianta deviante; ma il rovescio
della medaglia è ancora più oscuro che per i classici
ibridi. Si può affermare che queste varietà sono geneticamente
modificate, poiché un elemento del genoma mitocondriale è
stato sostituito in modo da non potersi produrre più naturalmente,
a causa di un elemento genetico proveniente da un'altra specie. Ma,
attualmente, non sono considerate giuridicamente come varietà
OGM; la vendita dei loro semi, la loro coltivazione e la vendita dei
prodotti raccolti non sono sottoposti a nessuna regola applicabile alle
varietà OGM.
Il dibattito sugli organismi dell'agricoltura biologica nazionale,europei
e mondiali, organizzato nel 2009 a Santa Fé nel quadro dell'assemblea
annuale dell IFOAM, ha portato alla dichiarazione d'incompatibilità
degli ibridi SMC con l'agricoltura biologica. Questo ha condotto all'interdizione
di queste varietà in seno alla maggior parte di organizzazioni
biologiche in Svizzera e Germania : NATURLAND, BIOLAND, GAA, BIOSUISSE
e DEMETER. D'altra parte, non solo il contadino non ha nessuna possibilità
di riprodurre il suo seme, ma questa varietà sono anche inutilizzabili
come materiale di inizio nel quadro di un eventuale lavoro di selezione
di nuove varietà a impollinazione aperta (varietà fisse).
Se le piante SMC producono semi, questi sono fertili solo a metà,
perché i loro fiori femminili sono fecondati da polline estraneo,
dato che sono stati resi "incapaci" di produrne loro stessi.
Non dimentichiamo che ogni fecondazione incrociata (allogama) é
formata geneticamente al 50% dall'apporto di polline. Ad ogni nuova
riproduzione, la parte dei geni materni si riduce della metà.
Dopo qualche generazione il genoma materno è completamente perduto.
In questo modo i selezionatori hanno messo definitivamente "sotto
chiave" le risorse genetiche delle varietà così prodotte.
Con la varietà SMC si parla di TERMINATOR ritardatario (generazione
di varietà transgeniche di cui la discendenza è interamente
sterile,cioè non produce semi) .
Da Sativa, piccola azienda riproduttrice di semi biodinamica,situata
a Rheineau, presso le cascate del Rhin, si lavora con l'obiettivo di
preservare l'indipendenza dell'agricoltore dall'industria agrochimica.
A fianco della produzione e distribuzione di semi a varietà fissa,avendo
fatto i loro esperimenti, Sativa lavora ugualmente allo sviluppo delle
nuove varietà ad impollinazione aperta adattate alle esigenze
dell'agricoltore biologico moderno. Poiché sarebbe irreale sviluppare
tali varietà solo sulla base di quelle vecchie (spesso dimenticate
peraltro), in un lasso di tempo ragionevole. L'idea centrale di Sativa
è di mettere a profitto i progressi agronomici della varietà
ibrida moderna, utilizzando per la selezione la generazione F2 disparata
dagli ibridi,come materiale genetico di base. Effettivamente è
possibile riconvertire gli ibridi in varietà ad impollinazione
aperta se si seguono alcune regole. L'obiettivo finale è di trasferire
un massimo di qualità agronomiche, che non sono irrimediabilmente
legate al fenomeno dell'ibridazione, in varietà liberamente riproducibili.
A questo riguardo, il destino di una piccola iniziativa sui semi operata
da Sativa sembra stranamente legata a quest'ultima generazione di semi
ibridi SMC. Vietati dalla maggior parte delle organizzazioni biologiche
in Germania e Svizzera,gli ibridi SMC diventano di volta in volta il
riferimento nei cataloghi dei grandi distributori di semi. Lavorare
ad un'alternativa è diventato un obbligo, tanto più urgente
perchè tra qualche anno la possibilità stessa di lavorare
ad un'alternativa sarà irrimediabilmente perduta.
FRIEDEMANN EBNER
JEAN-PIERRE BRINGIERS
SATIVA RHEINEAU AG
FLOSTERLATZ
CH 8462 RHEINEAU
Fonte:
http://www.agribionotizie.it/AGRIBIO2012/rubriche/ibridi.htm
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