domenica 28 luglio 2013

Euro: cronologia di una dittatura






DIVORZIO TRA BANCA D’ITALIA E MINISTERO DEL TESORO – luglio 1981
L’autonomia della sovranità monetaria affidata alla privata Banca Centrale d’Italia è stata introdotta a partire dal luglio 1981, col divorzio tra Banca d’Italia e Ministero del Tesoro deciso dal Ministro del Tesoro BENIAMINO ANDREATTA (partecipò nel giugno 1992 a Civitavecchia al complotto ordito contro lo Stato italiano, organizzato nel Britannia, il panfilo della regina inglese), con una semplice lettera all’allora Governatore di Bankitalia CARLO AZEGLIO CIAMPI (ricompensato con la carica di Presidente della Repubblica proprio per questi suoi servigi), in cui sollevava la Banca Centrale dall’obbligo di acquistare quei titoli di Stato che il Tesoro non riusciva a collocare altrove sul mercato.
Enrico Letta, l’attuale cameriere dei banchieri, messo a capo del governo italiano, dichiarò che “grazie al divorzio, nel 1981, tra Tesoro e Banca d’Italia, vero spartiacque della politica economica italiana, l’allora ministro Andreatta e il governatore Ciampi definiscono, infatti, il nuovo campo da gioco delle politiche dei conti pubblici proprio quando la presenza italiana nello Sme è in pericolo. Con il divorzio è rotto definitivamente il meccanismo perverso della sottoscrizione da parte di Bankitalia dei titoli del debito pubblico non collocati sul mercato”


ATTO UNICO EUROPEO - 17 Febbraio 1986
GIULIO ANDREOTTI come Ministro degli Esteri del Governo Craxi, firma l’Atto Unico Europeo (A.U.E.).


TRATTATO DI MAASTRICHT – 7 febbraio 1992
Il Presidente del Consiglio GIULIO ANDREOTTI, il Ministro degli Esteri GIANNI DE MICHELIS (Aspen Institute) e il Ministro del Tesoro GUIDO CARLI, firmano il Trattato di Maastricht, cedendo la sovranità monetaria alla Banca Centrale Europea (B.C.E.).
A partire dal 1992 è iniziata la sottomissione dell’Europa al Trattato di Maastricht, concepito per sottoporre le diverse nazioni ad una totale dittatura monetarista al servizio degli interessi dei banchieri.


Articolo 107 del Trattato di Maastricht


Nell'esercizio dei poteri e nell'assolvimento dei compiti e dei doveri loro attribuiti dal presente trattato e dallo Statuto del SEBC, néla BCE né una Banca centrale nazionale né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai Governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni e gli organi comunitari nonché i Governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della BCE o delle Banche centrali nazionali nell'assolvimento dei loro compiti.


Gli Stati aderenti rinunciano alla sovranità monetaria nazionale per trasferirla con l’articolo 105 alla Banca Centrale Europea (BCE).


Articolo 105A del Trattato di Maastricht


1. La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità. La BCE e le Banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nella Comunità.
2. Gli Stati membri possono coniare monete metalliche con l'approvazione delle BCE per quanto riguarda il volume del conio


ADESIONE ALL’EURO
Voluta da ROMANO PRODI (Bilderberg, Commissione Trilaterale, Goldman Sachs….) cedendo la sovranità monetaria alla B.C.E. (Banca privata di Francoforte)
Prodi dichiara che l’Euro è stato fatto per aiutare la Germania.
Per avere gli Stati Uniti d’Europa, annessi agli USA, occorreva iniziare proprio dalla Germania, che era divisa in due, ad unirla in un unico stato.
Siccome la caduta del muro di Berlino, ha comportato una profonda crisi economica, per il riassetto dell’economia tedesca, allora gli si è promesso che con l’Euro, avrebbero non solo ripianato, ma sarebbero diventati la prima potenza economica europea…


LEGGE BIAGI/MARONI
L’Unione Europea chiede che in seguito al libero scambio, anche il mercato del lavoro sia molto più flessibile. Quindi la Legge Biagi e dopo la sua morte, Maroni la aggiusta ancora per bene…


TRATTATO DI LISBONA
Firmato da ROMANO PRODI e MASSIMO D’ALEMA cedendo ulteriormente quello che rimaneva della sovranità nazionale politica alla BCE


TRATTATO DI VELSEN
EUROGENDFOR: la nuova pericolosissima Polizia Europea, la nuova Gestapo.
TESTO del trattato di Velsen.
E' un trattato firmato all'unanimità con un solo astenuto.


"I membri del personale di EUROGENDFOR non potranno subire alcun procedimento relativo all'esecuzione di una sentenza emanata nei loro confronti nello Stato ospitante o nello Stato ricevente per un caso collegato all'adempimento del loro servizio". Gli uomini di una forza armata non sono più soggetti all'applicazione di sentenze della magistratura dei paesi.


Una forza militare che può intervenire tra Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo.


Il Quartiere generale permanente ha sede a Vicenza (Italia)





3. EUROGENDFOR potrà essere utilizzata al fine di:


a) condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico;
b) monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi compresa l'attività d'indagine penale;
c) assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d'intelligence; d) svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti;
e) proteggere le persone e i beni e mantenere l'ordine in caso di disordini pubblici;
f) formare gli operatori di polizia secondo gli standard internazionali;


Articolo 21 del Trattato di Velsen:


Inviolabilità dei locali, degli edifici e degli archivi


1. I locali e gli edifici di EUROGENDFOR saranno inviolabili sul territorio delle Parti.
2. Le autorità delle Parti non potranno entrare nei locali e negli edifici senza il preventivo consenso del Comandante EGF.
3. Gli archivi di EUROGENDFOR saranno inviolabili. L'inviolabilità degli archivi si estenderà a tutti gli atti, la corrispondenza, i manoscritti, le fotografie, i film, le registrazioni, i documenti, i dati informatici, i file informatici o qualsiasi altro supporto di memorizzazione dati appartenente o detenuto da EUROGENDFOR, ovunque siano ubicati nel territorio delle Parti


TRATTATO ESM – firmato il 19 luglio 2012
Con un capitale di 700 miliardi, il Meccanismo Europeo di Stabilità è una vera e propria dittatura economica. Detto anche il Fondo Salva Stati.
E’ composto dalle quote, decise dalla BCE, versate dai paesi aderenti che acquistano uno status di soci finanziatori. Come tali possono chiedere un prestito in caso di necessità e trasformarsi così in debitori e come tali pagare degli interessi sul credito richiesto. La clausola dittatoriale risiede nella privazione del diritto di voto del paese che non salda il suo debito. Non paghi, non voti.
L’Italia dovrà dare 125 miliardi di euro per questo fondo che tra le altre cose servirà anche per salvare le banche!!!


PAREGGIO DI BILANCIO/FISCAL COMPACT – firmato il 19 luglio 2012
L’Unione Europea delle Banche ha chiesto il cambiamento della Costituzione con ingresso del Pareggio di Bilancio (detto anche Fiscal Compact).
Il Mercato vuole più stabilità.
Lo Stato per non indebitarsi dovrà tagliare tutta la spesa pubblica: sanità, pubblica istruzione, terziario, ecc.
Ovviamente tutto a carico del Cittadino.


TRATTATO ERF – firmato il 23 agosto 2012
ERF, EUROPEAN REDEMPTION FUND, il Fondo Europeo di Redenzione (o Riscatto).
Le autorità dello Stato membro attuano le misure raccomandate (dalle istituzioni europee) relative all’assistenza tecnica e presentano alla Commissione un piano di ripresa e di liquidazione dei debiti per approvazione. Cioè il Governo nazionale perde ogni tipo di potere decisionale e operativo; in altre parole lo Stato è privato totalmente della propria sovranità: potremmo dire che è commissariato.


Una vera e propria dittatura dell’euro e dell’UE.

Fonte: 

Quello che dovresti sapere sulla vivisezione


Siamo stati - dicono - sulla Luna, abbiamo inviato sonde su alcuni pianeti del sistema solare e la tecnologia sta facendo letteralmente sognare l’uomo. Nonostante questi indubitabili passi da gigante, c’è una parte della scienza che è rimasta ferma al Medioevo e forse ancor prima: la ricerca in ambito medico.
Nell’epoca dei computer tascabili, ogni anno vengono uccisi milioni di animali per sperimentare farmaci, vaccini e nello sviluppo di apparecchiature! Centinaia di milioni di esseri viventi, tra cui topi, ratti, e cavie, ma anche conigli, cavalli, pecore, uccelli, cani, gatti e primati, vengono per così dire, immolati ogni anno, sull’altare della cosiddetta scienza, il tutto ovviamente per il nostro benessere, almeno questo è quello che ci dicono. Ma è proprio così?
Forse no, visto che, nonostante i 58.000 farmaci, gentilmente messi a disposizione dall’industria farmaceutica, per le 40.000 malattie diverse, continuiamo a morire per patologie cardiovascolari, tumorali e cronico-degenerative.
Per capirne di più, siamo andati ad intervistare il dottor Stefano Cagno, alla presentazione del suo ultimo libro Tutto quello che dovresti sapere sulla vivisezione, organizzata a Padova dalla Lav (Lega anti-vivisezione), con la presenza della d.ssa Maria Concetta Digiacomo.
Cagno è un medico chirurgo specializzato in psichiatria e lavora a Milano come dirigente ospedaliero.
Dottor Cagno, perché un libro simile? Com’è nata l’idea…
L’idea non è stata mia ma di Viviana Ribezzo, l’editrice delle Edizioni Cosmopolis. Un giorno mi propose di scrivere un libro semplice sull’argomento, ma all’inizio, per via dei troppi impegni, declinai. Poi col passare del tempo, mi sembrò una buona idea e alla fine accettai.
La sperimentazione animale - basata su preconcetti - è nata in tempi lontanissimi, dove la maggior parte delle persone non sapevano neanche leggere, ed è sopravvissuta grazie all’ignoranza, cioè alla non conoscenza delle persone. Perché non offrire a tutti uno strumento snello per cominciare ad informarsi correttamente sulla vivisezione?
Quanto è importante la conoscenza del fenomeno?
Se le persone sapessero realmente cosa accade nei laboratori di sperimentazione; se sapessero solo alcune cose, probabilmente sarebbero tutti contrari a tale abominio, e non mi riferiscono solo gli animalisti, ma a tutti quanti, anche a coloro che detestano gli animali.
Se queste persone venissero a sapere che il 92% delle sostanze chimiche che superano brillantemente la sperimentazione sugli animali NON superano poi la sperimentazione umana (obbligatoria per legge), come si comporterebbero?
Questi sono dati FDA (Food and Drug Administration).
Nel 92% dei casi, le sostanze chimiche che risultano ‘sicure’ per gli animali, non diventeranno MAI un farmaco, e questo perché nell’uomo risultano essere tossiche o non funzionano, o entrambe le cose.
Rimane un banale 8%.
Ma il 51% di questo 8%, cioè oltre la metà delle sostanze che superano la sperimentazione animale e anche quella umana, secondo l’Associazione dei medici americani, presentano gravi reazione avverse.
In pratica il 51% dei farmaci che vengono commercializzati inducono pericolosi problemi sanitari. Tradotto in numeri: 100.000 statunitensi muoiono ogni anno per quei farmaci che risultano essere sicuri negli animali!
Questo le persone devono sapere.
Perché parla di preconcetti?
La vivisezione sopravvive oggi grazie ai preconcetti che i mass-media hanno trasmesso nei decenni e nei secoli passati alle persone.
Uno di questi preconcetti è che grazie al “sacrificio” degli animali, si può procedere a scoperte scientifiche che potranno fare il bene della nostra specie. Quindi è giusto e doveroso sacrificare gli animali per il bene dell’uomo!

mercoledì 24 luglio 2013

Angelina Jolie e la propaganda

La trentasettenne Angelina Jolie, attrice e infaticabile paladina dei diritti umani dei profughi sta facendo parlare di sé in tutto il mondo.
Non si tratta dell’uscita dell’ultimo film, ma quello che sta facendo scalpore sono state le sue dichiarazioni. Al quotidiano principe dell’establishment mondialista, il New York Times, ha dichiarato di essersi fatta togliere entrambi i seni, nella clinica privata Pink Lotus Breast Center (con la sede principale guarda caso a soli 5 miglia da Hollywood), per “prevenire” il cancro!
In questi giorni, nella home page ufficiale del sito della clinica (immagine a sinistra) è casualmente apparsa l’attrice in splendida forma.
Il ritorno economico per la clinica sarà inimmaginabile...
La Jolie, avrebbe effettuato la mastectomia per i suoi sei figli e soprattutto perché la mamma è morta di cancro alle ovaie nel 2007.
Non voleva - giustamente - morire di cancro, soprattutto perché: “i medici mi hanno detto che ho il gene BRCA1 che mi dà l’87% di probabilità di avere il cancro al seno e il 50% quello alle ovaie”.
Il BRCA1 (Breast Cancer Type 1 susceptibility protein) è un gene per così dire oncosoppressore, in grado di codificare una proteina che impedisce alle cellule di crescere e dividersi troppo rapidamente o in modo incontrollato (1).
Una eventuale mutazione di questo specifico gene - impone dogmaticamente la visione ortodossa della scienza - farebbe perdere il controllo del ciclo cellulare, e questo originerebbe mutazioni e quindi tumori.
Stimano che circa il 14% dei tumori alla mammella, e il 10% dei tumori ovarici, siano causati da mutazioni a livello del gene BRCA1 e BRCA2 (2).
Studi effettuati su famiglie a rischio, dicono che le donne che possiedono mutazioni ereditarie a livello dei geni BRCA1 o BRCA2 (come la Jolie) rischiano di sviluppare un tumore alla mammella nell’87% dei casi, contro una probabilità del 10% dei non portatori di mutazioni.
Secondo il National Cancer Institute, le stime di rischio di vita sono le seguenti: circa il 12% delle donne nella popolazione generale svilupperà un cancro al seno durante la loro vita, contro il 60% delle donne che hanno ereditato una mutazione dannosa in BRCA1 o BRCA2 .
In altre parole, una donna che ha ereditato una mutazione in uno dei geni BRCA1 o BRCA2 ha 5 volte più probabilità di sviluppare il cancro al seno di una donna che non ha una tale mutazione. Questo studio non lascia spazio a molti dubbi...

Dannosità delle onde Wi-Fi

Un gruppo di cinque giovani studentesse della scuola danese di Hjallerup ha condotto un esperimento sui semi di crescione.
Queste studentesse erano interessate a determinare se le onde wifi influenzato o meno lo sviluppo di alcune piante.
I risultati sono impressionanti.
Per 12 giorni, hanno studiato dei semi di crescione.
Il primo gruppo di semi è stato esposto a microonde wireless, il secondo invece è stato isolato da qualsiasi radiazione.
Risultato: i semi esposti alle radiazioni hanno appena germogliato e alcuni sono persino mutati, mentre quelli non esposti alle radiazioni, si sono sviluppati senza problemi (come mostrato nelle due foto qui sotto).
Questi giovani studenti hanno preparato la loro esperienza, disponendo i loro semi in 12 piatti, in due stanze separate, la prima esposta a onde di un router standard 802.11g WiFi IEEE, la seconda invece isolata. Illuminazione e irrigazione sono state identiche per tutti.
L'idea di questo esperimento è venuto per la difficoltà di concentrazione in classe.
Uno di questi ragazzi spiega: "Abbiamo pensato che la difficoltà di concentrazione e talvolta insonnia a scuola, derivasse dal fatto che avevamo dormito con i nostri telefoni cellulari accanto alla testa". Da questa osservazione, hanno elaborato l’esperimento che mostra l'effetto delle onde . Aggiunge infine che "è davvero spaventoso osservare un simile effetto e siamo rimasti veramente colpiti da tali risultati"
Semi di crescione esposto alle radiazioni Wifi Semi di crescione non esposti al Wifi
Questo esperimento semplice e geniale ha sùbito attirato l'attenzione degli esperti di onde elettromagnetiche. Alcuni seri ricercatori nel Regno Unito, Svezia e Paesi Bassi hanno mostrato interesse per il progetto. Alcuni hanno deciso di ripetere l'esperimento nei loro laboratori.
Il prof. Olle Johansson del Karolinska Institute di Stoccolma ha detto: "nei limiti delle loro competenze, le ragazze hanno sviluppato e documentato un lavoro di grande eleganza. La ricchezza dei dettagli e la precisione è esemplare, la scelta di crescione è stata molto intelligente"
Alla fine, gli studenti hanno ricevuto il premio "Giovani Ricercatori".
Forti delle conclusioni del loro esperimento, hanno deciso di togliere i telefoni cellulari dalle loro stanze, e spegnere i loro computer prima di coricarsi.
In tutto il mondo il wifi sta diventando sempre più comune, potente e veloce.
Recentemente, la Samsung ha battuto un record di velocità ottenendo una connessione di rete wireless dalla velocità di 40 Gb/s. Con tale velocità si è in grado di trasferire 10 filmati HD in un secondo. 

Fonte: 

domenica 14 luglio 2013

Pezzi tratti dal libro "Gli insegnamenti di Don Juan" Carlos Castaneda







"Il mondo di tutti i giorni non può più essere considerato qualcosa di personale, che esercita un potere su di noi, che può crearci o distruggerci, perchè il campo di battaglia dell'uomo non è la lotta con il mondo cicostante. Il suo campo di battaglia si trova al di là dell'orizzonte, in una regione inimmaginabile per la maggior parte degli uomini, una regione dove l'uomo cessa di essere uomo. Don Juan spiegò queste affermazioni dicendo che, dal punto di vista energetico, era indispensabile che gli uomini iniziassero a comprendere che l'unica cosa che conta è il loro incontro con l'infinito. Non riuscì a fornire una descrizione più semplice del termine infinito. Disse che era energeticamente irriducibile. Non si poteva ricorrere a una metafora per spiegarlo, nè si poteva farvi riferimento se non con termini vaghi come infinito."

"Ad esempio, mi mise in guardia sul fatto che il mio mondo quotidiano non fosse governato dalla mia percezione, ma dall'interpretazione della mia percezione."

"Libero dagli idealismi e dai falsi obiettivi, l'uomo ha come nica funzione quella di essere la forza guida di se stesso."

"E' tutto molto semplice da capire. La paura è il primo nemico naturale che un uomo deve superare lungo la strada verso la conoscenza. Inoltre, tu sei curioso e questo sistema le cose. Imparerai tuo malgrado: è la regola."

"Non ci sono aspetti positivi per quel che mi riguarda. Tutto quello che so è che ho paura". "Non c'è nulla di male ad avere paura. Quando siamo spaventati vediamo le cose sotto una luce diversa"

"...Non sei abituato a questa vita, per questo non fai caso ai segni (presagi). Sei una persona seria, ma la tua serietà è indirizzata a quello che fai, non a quello che succede all'esterno. Sei troppo concentrato su te stesso. E' quello il problema, e causa una fatica terribile". "Ma cos'altro si può fare Don Juan?" "Cerca e guarda le meraviglie che ti circondano. Ti stancherai di guardare solo te stesso.."

"Devi sempre tenerlo a mente, e se hai la sensazione di non doverla seguire, non sei tenuto a farlo a qualunque costo. Per avere una tale chiarezza di idee è necessario condurre una vita disciplinata. Solo così sarai in grado di capire che una strada è soltanto una strada, e che abbandonarla non è un affronto nè verso se stessi nè verso gli altri, se ce lo chiede il nostro cuore. Ma la decisione di proseguire su quella strada o di abbandonarla deve essere presa indipendentemente dalla paura o dall'ambizione. Ti avverto: osserva la strada da vicino e senza fretta, provala tutte le volte che lo ritieni necessario e poi rivolgi a te stesso, e a nessun altro, questa domanda: Questa strada ha un cuore? Le strade sono tutte uguali: non portano da nessuna parte. Alcune attraversano la boscaglia e altre vi si addentrano. Posso dire di aver percorso strade molto lunghe nella mia vita, ma non sono mai arrivato da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha un senso soltanto adesso. Questa strada ha un cuore? Se ce l'ha, è la strada giusta, se non ce l'ha, è inutile. Nessuna delle due porterà da qualche parte, ma una ha un cuore, l'altra non ce l'ha. Una rende il viaggio felice, e finchè la seguirai sarete una cosa sola. L'altra ti farà maledire la vita. Un ti fa sentire forte, l'altra ti indebolisce."

"Don Juan sintetizzò la giustificazione logica di tutte le sue conoscenze nell'affermazione che, per lui, la cosa più importante era trovare una strada che avesse un cuore e attraversarla in tutta la sua lunghezza. Con questa metafora intendeva dire che per lui l'identificazione con un'alternativa ragionevole era sufficiente, così come era sufficinete il semplice viaggio, perchè qualsiasi speranza di raggiungere una posizione permanente travalica i confini del suo sapere."

"La condizione di uomo di sapere non è permanente. Non si raggiunge mai la certezza di questo stato, anche una volta portate a termine le fasi prestabilite dell'apprendistato. E' sottinteso che lo scopo delle varie fasi è soltanto quello di mostrare come diventare un uomo di sapere. Quell'obiettivo, quindi, non viene mai raggiunto completamente e si inserisce in un processo continuo che comprende: l'idea che è necessario rinnovare l'impegno di diventare un uomo di sapere; l'idea della propria transitorietà; l'idea che sia necessario seguire la strada che ha un cuore."

sabato 13 luglio 2013

Sovranità: nascita, famiglia. (video)


come fare il sapone con lisciva o con soda caustica (video)

Sapone Senza Soda caustica

Il sapone senza soda caustica è semplice da fare e sarà un’idea regalo naturale fatta interamente con le vostre mani: ecco la ricetta del sapone fatto in casa più profumato che ci sia!
Il sapone del vostro profumo preferito non è ancora stato inventato? Fatelo voi con una ricetta semplice del sapone senza soda caustica: delicato e così facile da fare che lo potrete preparare anche insieme ai bambini!
Ingredienti:
- 250 gr di lasciva
- 120 gr di olio di oliva
- 1 litro di acqua
- 60 gr di amido di riso
- 30 gocce delle vostre essenze preferite
Preparazione:
Scaldate l’olio facendolo arrivare circa alla temperatura di 45 gradi: aggiungete quindi la lasciva mescolando continuamente. Create quindi il vostro mix profumato di essenze e versatelo nel composto continuando a mescolare. A parte mescolate l’amido di riso con l’acqua fino a quando non si sarà sciolto e aggiungete il liquido al composto sul fuoco continuando a mescolare: lasciate bollire il composto fino a quando non incomincerà a rapprendersi. A questo punto versate il vostro sapone in delle formine e aspettate pazientemente che si solidifichi: ci vorranno circa una decina di giorni e se, passati questi giorni, vi sembrerà ancora morbido, aspettate pazientemente ancora qualche giorno! Le saponette saranno quindi pronte da essere usate o regalate!



Un altro guest post di lettore anonimo.
Questa volta si parla del processo di saponificazione che, come abbiamo già visto in un post precedente, è stato inventato dagli Arabi. Il nostro lettore mascherato (che ringrazio come sempre) oggi ci spiega come realizzare il sapone in casa. Curiosi? A lui la parola.
“Ahh! Bei tempi quelli in cui ero studente di chimica e per diletto imparai la ricetta per fare il sapone in casa“. Esordisce così prima di spiegarci il procedimento passo per passo. Siete pronti a preparare il sapone in casa vostra?
INGREDIENTI
La saponificazione dei grassi è un procedimento che, con le opportune cautele, si può condurre comodamente in casa con solamente tre ingredienti:
  1. l’acqua distillata (300 gr);
  2. la soda caustica (128 gr); 
  3. un olio a scelta. 
Dei tre sicuramente la soda caustica è il componente più difficile da reperire e da maneggiare; purtroppo pero è obbligatorio per realizzare il processo di saponificazione.  La si compera nelle drogherie, nelle ferramenta e nei migliori supermercati e costa poco; viene usata anche per sturare chimicamente i servizi o i lavandini.
STRUMENTI
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Credits: sapone.ilbello.it
Avremo bisogno necessariamente di:
  • una bilancia da cucina;
  • un paio di guanti;
  • una mascherina per trattare la soda (che è corrosiva);
  • un termometro (da cucina) per misurare la temperatura dei liquidi.
Un solaio, una cantina o un garage costituiscono gli ambienti più adatti a lavorare con calma (senza bambini o animali attorno) e procedere alla creazione del sapone.
1. SCIOGLIERE LA SODA CAUSTICA
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Credits: benessere.atuttonet.it
Per prima cosa pesate con cautela 128 grammi di soda servendovi di un cucchiaio di plastica.
[ATTENZIONE: Maneggiare la soda caustica può essere pericoloso]
In un recipiente di vetro o di ceramica aggiungete 300 grammi di acqua distillata (quella del Sindaco non va bene perché contiene cloro); attenzione che il processo di solubilizzazione della soda in acqua va fatto un pochino per volta perché la soda a contatto con l’acqua produce una reazione chimica che la porta a schizzare dal recipiente (occhio ai vestiti); fate inoltre attenzione perché tutto il liquido si scalda sino anche a 80°C.
Dopo aver sciolto tutta la soda caustica in acqua, lasciate riposare il tutto in un posto tranquillo fino a che la temperatura non scende di nuovo a 40-45°C.
2. PORTARE L’OLIO A 45° e UNIRLO AD ACQUA E SODA
In una pentola d’acciaio inox versate 1 litro di olio di oliva (va bene anche l’olio di mandorle o di cocco) e scaldatelo fino a portarlo ad una temperatura vicina ai 45°C. 
Aggiungete  (nella pentola contenente l’olio) a poco a poco anche l’acqua con la soda disciolta. In questo modo ha inizio il processo di saponificazione.
Con un cucchiaio di legno o un vecchio frullatore ad immersione amalgamate la crema (il sapone) che si forma.
3. DARE LA FORMA AL SAPONE
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Credits: perduedanslafondue.wordpress.com
Versate il composto così ottenuto in stampini di silicone; il tempo necessario affinché si solidifichi è di minimo 24 ore. È buona norma coprire ed isolare gli stampini con stracci molto spessi riponendoli in un luogo asciutto e fresco.
Le saponette che avrete realizzato andranno poi messe da parte per un mesetto prima di poterle utilizzare sulla pelle.
Quella appena terminata è la preparazione di base del sapone, che si presta a numerose aggiunte per realizzare il sapone “su misura”.
5. PERSONALIZZARE IL SAPONE CON FRAGRANZE A PIACERE
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Credits: bella.it

Durante la fase di omogeneizzazione tra l’olio caldo e la soda diluita si possono aggiungere diversi ingredienti per personalizzare la saponetta:
  • un cucchiaino di polvere di caffè o di argilla o pietra pomice per dare l’effetto “peeling” o “scrub” al sapone;
  • dei coloranti naturali scelti dalla cucina per colorare il sapone che altrimenti sarebbe giallino (attenzione a scegliere sostanze che non aggrediscono la pelle come il cacao, lo zafferano, curcuma, cannella, ecc…)
  • alcune gocce di olio essenziale ad uso cosmetico, oppure fiori e frutta, per dare al sapone la fragranza desiderata.
  • si potrebbe usare anche il latte al posto dell’acqua o aggiungere miele, vaniglia, cannella o altri ingredienti da cucina per rendere il sapone più “goloso”. Attenzione però… poi il sapone non si mangia!
Insomma la ricetta illustrata è un buon punto di partenza per creare in casa un accessorio di uso quotidiano che la nostra inventiva e fantasia può portare persino a farne un originale regalo.
- See more at: http://www.bagnidalmondo.com/come-fare-il-sapone-in-casa-la-ricetta-di-bagnidalmondo/#sthash.lN6bRjsg.dpu

                                                                                                       

Sapone Con Soda Caustica 

Eccomi finalmente con la ricetta del mio primo sapone autoprodotto! Faccio una piccola premessa: è assolutamente necessario e importante rispettare le proporzioni tra gli ingredienti e fare attenzione nel maneggiare la soda caustica che è altamente corrosiva. Prima di inziare munirsi di guanti di plastica resistenti, una mascherina per le vie respiratorie e degli occhialini di plastica. Inoltre ricordo che tutti gli utensili che vengono a contatto con la soda non devono più essere utilizzati per cucinare o contenere cibi.

giovedì 11 luglio 2013

Liscivia e pulizia come prodursela in casa



La liscìvia, popolarmente denominata lisciva e lìscia[1], è una soluzione alcalina contenente di solito idrossido di sodio, comunemente chiamato soda caustica, oppure idrossido di potassio; può essere ottenuta anche come miscela di sapone e carbonato, perborato o perossido di sodio. Si tratta di un detersivo naturale a bassissimo impatto ambientale. Nell'uso comune, come detergente per panni formato da una soluzione di acqua e cenere, è sinonimo di rànno[1].

 I primi saponi sono stati ottenuti con l'azione della liscivia sui grassi come olio d'oliva o sego; tale processo è conosciuto come saponificazione. L'abitudine ad adoperare la liscivia è molto antica.[2] L'uso della cenere è documentato fino dai tempi dei Romani, e si conserva per tutto il medioevo ed il Rinascimento con note presenti a titolo esemplificativo anche in testi poetici. Dai paesi del nord Europa viene poi l'uso di aggiungere materiale grasso animale o vegetale per ottenere così un rudimentale sapone.


La liscivia è prodotta setacciando della cenere per eliminare grumi o parti parzialmente incombuste. Disposta in una pentola, comunemente usata per questo solo scopo e non di alluminio, la cenere viene mescolata con cinque parti d'acqua (rapporto in volume). Portato ad ebollizione, a fuoco lento e mescolando con frequenza, il composto viene prima stabilizzato, controllandone l'ebollizione e poi lasciato cuocere per circa 2 ore. Una bollitura prolungata ne causerà un eccessivo aumento di forza, rendendola troppo aggressiva. Un accorgimento empirico per testarne l'efficacia prevede che se ne passi una goccia sulla lingua: se viene percepito un lieve pizzicore la liscivia è pronta.
Lasciata prima decantare e raffreddare, la liscivia viene filtrata con un panno di cotone, prestando attenzione che la fondata formatasi nel recipiente di bollitura non si sommuova. Si otterrà così un liquido abbastanza limpido, facile da conservare, per lunghi periodi, in recipienti di vetro o plastica.

 Un metodo alternativo è quello a freddo. La cenere e l'acqua vengono lasciati per un periodo di 3 settimane in un contenitore di plastica (generalmente un secchio) mescolando almeno un paio di volte al giorno. L'acqua si trasformerà pian piano in liscivia assorbendo i sali caustici dalla cenere. Trascorso il periodo lasciar riposare per 1 giorno e prelevare delicatamente con un mestolo la liscivia, versandola direttamente in bottiglie di plastica o di vetro tramite un imbuto. La forza della liscivia così ottenuta sarà leggermente inferiore a quella ottenuta con il metodo a caldo ma il tempo di lavoro richiesto e l'impatto ambientale saranno praticamente nulli.


Usata molto in passato come sbiancante, sgrassante, disinfettante, pulizie domestiche, era anche usata per l'igiene personale in forma estremamente diluita. Il suo potere detergente è accompagnato da una blanda azione corrosiva, è giusto considerare quest'aspetto in quanto, anche se naturale, la liscivia è di per sé un prodotto non privo di controindicazioni.
Come detersivo per il bucato è apprezzato non solo per le sue proprietà pulenti ecofriendly ma anche per il costo ridotto.
Può essere usata per sgrassare padelle ed altre stoviglie molto grasse versandone un poco direttamente sopra e strofinando con una pezzetta. In caso di stoviglie molto unte il procedimento va ripetuto, dopodiché è sufficiente un veloce risciacquo in acqua. Mentre si effettua questo procedimento si vedrà formarsi una soluzione acquosa giallognola data dalla reazione tra liscivia e grasso, ovvero l'inizio di un processo di saponificazione.
Oltre alla liscivia, nel suo processo di produzione, si ottiene una pasta di cenere che risulta altrettanto ottima per la pulizia delle stoviglie. Oggi la liscivia può essere abbinata anche ad altri detergenti come il più semplice sapone di Marsiglia, questo quando si è in presenza di sporco resistente. Si ricorda però che essendo la liscivia un prodotto alcalino, non deve essere mescolato con sostanze acide, pena l'azzeramento di qualsiasi effetto detergente in quanto darebbe origine a dei sali neutri.

Fonte: 

 Come fare Metodo a freddo e caldo


La lisciva (o liscivia) è un preparato alcalino naturale ricavato dalla cenere, molto utilizzato in passato come ottimo detersivo per il bucato, pavimenti e stoviglie. Ha un costo di preparazione praticamente nullo e non ha scadenza.
La lisciva si presenta incolore e può sembrare innocua ma è un detersivo molto potente e per questo va usata diluita in acqua. Può essere usata per pulire e sgrassare efficacemente le stoviglie, come sbiancante per il bucato o per potenziare l'azione pulente del sapone da bucato (è sconsigliata sui tessuti delicati perchè potrebbe nel tempo essere troppo aggressiva), per lavare vetri, pavimenti (diluita) e tutte le superfici in genere tranne marmo e legno che invece ne vengono corrosi. Per quanto riguarda la pulizia può essere sostituita completamente alla varechina (o candeggina), che invece è a base di cloro e per questo molto inquinante e dannosa per la nostra salute.
INGREDIENTI:

5 validi motivi per non utilizzare i cibi in lattina





Cibo in lattina? No grazie!

Quando si e' di fretta, aprire una scatoletta e' una cosa davvero comoda.
Ma questo e' un bene per il nostro organismo?
Non lo e', scopriamo almeno 5 motivi per cui non e' bene servirsene, anche nei momenti in cui sembrerebbe l'unica soluzione:
 
Numero 1:
I nutrienti essenziali nel cibo in scatola sono quasi del tutto inesistenti. Rimane vitale circa il 20% del prodotto  rispetto ai prodotti freschi.
A lungo andare questo porta ad avere carenze nutrizionali anche gravi.
Numero 2:
Le lattine sono composte di alluminio che nel tempo puo’ rilasciare nel cibo al suo interno particelle di questo metallo.
Questo può causare seri problemi di memoria fino ad arrivare a malattie come l’Alzheimer.

Numero 3:
Nel cibo all’interno delle lattine, vengono aggiunti molti conservanti e quantita’ abbondanti di sale per poterlo conservare a tempi lunghissimi. 
Inutile ribadire che i conservanti di origine chimica provocano seri scompensi nutrizionali e della salute.

Numero 4:
La qualità del cibo che viene utilizzato , destinato alle lattine di alluminio, molto spesso e’ davvero scarsa, poiche’ i coloranti, gli esaltatori di sapidita’ e i conservanti comunque ne coprirebbero il sapore originale, dunque alle industrie non serve avere un cibo di alta' qualita' ma piuttosto di risparmiare sulla materia prima.
Anche in questo caso avremo un prodotto scarsamente nutrizionale, che puo' provocare seri danni all'equilibrio salutare.

Numero 5:
La lattine che contengono il cibo hanno un rivestimento di plastica interno per mantenere il cibo fresco. 
Ma di che materiale e’ composto ? Si tratta di Bisfenolo o BPA, una sostanza chimica tossica molto pericolosa per la salute.
Essa provoca squilibri ormonali , ipertensione, obesità, aggressività, cancro e malattie cardiache.
Piu’ del 50% delle lattine di prodotti di marca hanno il BPA come rivestimento interno.

Silvia Pepe, Smile Therapy

Fonte:


 

sabato 6 luglio 2013

Estratti dal libro "Camminare" di Edwin Thoreau

 
Henry David vide in quel conflitto nient'altro che un atto di agressione ingiustificato, e per protesta rifiutò da quel momento in poi di pagare le tasse al governo di Washington. Per tutta risposta il governo lo fece arrestare e rinchiudere in prigione, ma lui accettò la pena con orgoglio e soddisfazione. Emerson, preoccupato, andò subito a fargli visita, e gli fu consentito di avvicinarsi ale sbarre della cella in cui era rinchiuso l'amico. Gli chiese " Dio mio, David che cosa ci fai lì dentro?". E lui rispose: " Dimmi tu, piuttosto, caro Waldo: che cosa ci fai là fuori?" 
Se sei pronto a lasciare il padre e la madre, e il fratello e la sorella, e la moglie e il figlio e gli amici, e a non rivederli mai più; se hai pagato i tuoi debiti, e fatto testamento, se hai sistemato i tuoi affari, e se sei un uomo libero, allora sei pronto a metterti in cammino.
se ne stanno nelle loro botteghe non solo l'intera mattinata, ma anche tutto il pomeriggio, magari seduti con le gambe accavallate, come fanno in molti - quasi che le gambe fossero fatte per sedervisi sopra e non per mettersi eretti o camminare... 
Mi allarmo quando, addentrandomi per un miglio in un bosco, mi accorgo di camminare con il corpo senza essere presente con lo spirito. Vorrei, nei miei vagabondaggi pomeridiani, dimenticare le occupazioni del mattino e gli obblighi sociali. Ma talvolta non è facile liberarsi delle cose del villaggio. Il pensiero di qualche lavoro si insinua nella mente e io non sono più dove si trova il mio corpo, sono al di fuori di me. Vorrei, nei miei vagabondaggi, far ritorno a me stesso. Perchè rimanere nei boschi se continuo a pensare a qualcosa di estraneo a quel che mi circonda? Difido di me stesso, e non posso non rabbrividire quando mi accorgo di ssere sino a tal punto coinvolto nelle faccende quotidiane, per utili che siano, e talvolta accade.
Ho visto staccionate a metà distrutte, con le estremità disperse nella prateria, e un qualche miserabile avaro verificare con un agrimensore i propri confini, mentre il cielo viveva ovunque intorno a lui, ed egli non vedeva gli angeli volteggiare, ma cercava un vecchio buco per piantare un palo in mezzo al paradiso. 
 E gli uomini ricercano pellegrinaggi, e i pellegrini terre sconosciute. G. Chaucer

La pubblicità di Sky arriva direttamente nel cervello grazie alla conduzione ossea (video)




I sogni sponsorizzati potrebbero presto diventare realtà. Se siete soliti riposare durante un viaggio in treno appoggiando la testa al finestrino, potrebbe essere arrivato il momento di rivedere le vostre abitudini. A meno che non siate interessati a ricevere l’ ennesimo bombardamento pubblicitario. E’ nata, infatti, delle geniali menti dell’ agenzia pubblicitaria BBDO assoldata da Sky Germania l’ idea di inserire dei diffusori pubblicitari a conduzione ossea direttamente all’ interno dei finestrini di alcuni treni tedeschi per diffondere nuove offerte legate all’ emittente televisiva di Rupert Murdoch. Per il momento, si tratta di uno strumento pubblicitario in via sperimentale che, però, potrebbe diventare un vero e proprio supplizio per quei viaggiatori che, esausti, tentano di trovare ristoro durante i viaggi in treno. Il funzionamento è affidato ad un ripetitore a conduzione ossea che trasmette le vibrazioni all’ interno del finestrino e le riproduce direttamente “nella testa dei passeggeri” quando questi la appoggiano al vetro. La sensazione appare simile a quella di avere una voce interiore che consiglia di scaricare un’ applicazione o aderire ad un determinato abbonamento, mentre all’ interno del vagone nessun altro è in grado di ascoltare lo “spot“. Sembra proprio che la pubblicità sia ormai pronta ad occupare ufficialmente anche i nostri pensieri, ma davvero non sembrava essercene bisogno

 LA FINESTRA CHE PARLA – Il progetto, denominato “The talking window”, “La finestra che parla”, è stato presentato in anteprima al Festival internazionale della creatività di Cannes nel mese di giugno ed attende l’approvazione dell’emittente Sky. Si prevede la diffusione di messaggi pubblicitari in treno attraverso i finestrini ai quali sono soliti appoggiarsi i passeggeri. Precisamente un trasmettitore speciale  rilascia oscillazioni ad alta frequenza che vengono poi convertite in suono nel cervello, senza che i segnali acustici viaggino attraverso l’orecchio. Il contatto della testa con il vetro consente, dunque, la trasmissione degli impulsi direttamente al cervello, durante le fasi di relax. I viaggiatori in sostanza ricevono informazioni senza che esse vengano veicolate per via aerea.
  
Fonti:
 http://tech.fanpage.it/la-pubblicita-di-sky-arriva-direttamente-nel-cervello-grazie-alla-conduzione-ossea/

http://www.giornalettismo.com/archives/1016641/la-pubblicita-di-sky-che-arriva-direttamente-al-cervello/