sabato 30 marzo 2013

Fusione Fredda, alcuni estratti dal libro "Scoperte scientifiche non autorizzate" + video



"Per produrre energia, le centrali nucleari tradizionali utilizzano esclusivamente la tecnologia a fissione, una tecnica che sfrutta l'instabilità naturale dei nuclei atomici di materiali radioattivi e pericolosi come l'uranio, il plutonio e il torio. I loro nuclei, caratterizzati da un alto numero atomico ("pesanti"), una volta "spezzati" artificialmente vanno a formare nuovi nuclei più "leggeri" (dal numero atomico minore). Tale diminuzione di massa totale comporta la liberazione di una grande quantità di energia termica, che viene poi utilizzata per scaldare l'acqua di gigantesche turbine a vapore collegate a degli alternatori. Questo è il modo in cui oggi viene prodotta l'energia elettrica dalle più moderne centrali nucleari, impianti dal costo e dal volume faraonico che, oltre a costituire una seria minaccia per la salute e l'ambiente, producono scorie radioattive quasi impossibili da smaltire.
Nelle reazioni di fusione, invece, i nuclei di atomi stabili (non radioattivi) con basso numero atomico, come per esempio quelli dell'idrogeno, del deuterio o del trizio, si fondono dando origine a nuclei più pesanti. Quando ciò si verifica viene rilasciata una notevole quantità di energia termica (molto superiore a quella rilasciata nella fissione, a paritàa parità di numero di reazioni nucleari coinvolte) senza alcuna produzione di scorie radioattive. La tecnologia a fusione fredda, peraltro, non richiede grandi investimenti e può essere utilizzata nella massima sicurezza da impianti di dimensioni ridottissime."

"Le possibili applicazioni della fusione fredda non si limitano solo al campo dell'energia. Nel 1997, infatti, un gruppo di ricercatori di Cincinnati riuscì a trasmutare completamente 100 mg di nitrato di torio (il torio è un elemento radioattivo che decade in miliardi di anni), generando alementi di massa inferiore come il rame (90 mg) e il titanio (10 mg). La sperimentazione si svolse impiegando una cella elttrolitica a 130°C e 3 atmosfere di pressione, elettrodi di zirconio e corrente alternata di appena 5o Hz (la stessa frequenza della rete elettrica italiana). Questi risultati sono stati poi confermati anche dal ricercatore italiano Francesco Celani dell'INFLN-LN di Frescati (Roma). Ciò significa che gli straordinari processi di trasmutazione del materiale radioattivo ottenuti con la fusione fredda possono essere utilizzati con successo anche per rendere inerti le pericolose scorie nucleari delle centrali a fissione."

"Come esempio del pesante controllo esercitato dai grandi monopolisti sulle risorse del globo è possibile citare l'emblematico caso italiano di Enrico Mattei, il presidente dell'Agip assassinato nel 1962 con una bomba sul suo aereo. Mattei prima di morire aveva dichiarato pubblicamente di aver ricevuto numerose pressioni e avvertimenti per cambiare la strategia commerciale dell'Agip (che all'epoca era un ente statale), comprando il greggio dalle "Sette sorelle" del petrolio. Ciononostante egli fece di tuto per abbassare il costo dell'energia per le famiglie italiane, prendendo accordi dietti con i paesi produttori del Medio Oriente. La determinazione con cui cercò di realizzare l'interesse pubblico lo condusse alla morte."

"Il 28 febbraio 2010 il fisoco Sergio Focardi (professori emerito dell'Alma Mater) e l'ing. Andrea Rossi pubblicarono un interessante articolo sul Journal of Nuclear Physics dal titolo A new energy source from nuclear fusion (Una nuova fonte di energia della fusione nuclerae), in cui annunciarono il loro imminente brevetto di un reattore a fusione fredda ad alto rendimento energitico. Il 14 gennaio 2011 il reattore Rossi-Focardi, da loro denominato "catalizzatore di energia" (energy catlyzer, in breve E-Cat), è stato sottoposto all'attenziano di uan piccola platea di esperti (tra cui Francesco Celani dell'INFN di Frascati) all'interno di un capannone industriale in via dell'Elettricista, a Bologna.(…) Secondo i costruttori, il reattore è alimentato da barre di nichel immerse nell'idrogeno e produrebbe, come minimo, una quantità di energia circa 20 volte superiore a quella necessaria per il suo funzionamento. E' bene precisare però che i giornalisti e i fisici supervisori presenti al convegno (…) hanno potuto misurare solo la quantità di energia in entrata e in uscita, ma non anche all'interno del dispositivo. L'invenzione infatti è ancora coperta da segreto industriale e quindi è stata presentata a "scatola chiusa", in attesa della concessione del brevetto. Durante l'esperimento i professori dell'università di Bologna estranei al progetto hanno comunque misurato un consumo di circa 600 Wh a fronte di una produzione di circa 12.000 Wh, un risultato che, se verrà confermato anche a catalizzatore "aperto", è a dir poco straordinario."

"L'unico elemento dell'atomo che possiede una massa (energia soggetta ad attrazione gravitazionale) è il suo centro, ovvero l'interno del nucleo, in cui l'energia è tenuta concentrata dalla forza d'interazione nucleare forte, il cui valore è circa 100 volte superiore a quello della forza elettromagnetica. Ciò significa che l'atomo per circa il 99% del suo volume è "vuoto", poichè il suo "guscio esterno" è in realtà solo un campo di forza elettromagnetico prodotto da una nube elettronica che orbita intorno al nucle. Di conseguenza, la materia così come la percepiamo attraverso i sensi è solo un'illusione generata dai diversi stati di energia."

 Pt.1

 Pt.2

Nessun commento:

Posta un commento