Per chi, come molti di noi, possiede smartphone e tablet a profusione può essere sorprendente scoprire che 1,5 miliardi di persone che vivono in zone arretrate del mondo sono ancora prive di elettricità. Sono posti lontani e difficili da raggiungere ma non per questo il problema non sussiste.
C’è chi, comunque, cerca di far fronte a queste difficoltà con soluzioni tecnologiche azzeccate. Un esempio viene da due designer londinesi che hanno ideato un oggetto utile e intelligente, rivolto a chi non ha accesso alla corrente. Si tratta di una lampada che funziona sfruttando la gravità.
Costituita da un ‘sacco’ che funziona da contrappeso e da un nastro su cui scorre sia il sacco che la lampada aLED. GravityLight – questo il suo nome – funziona grazie al peso del sacco, riempito con terriccio, sassi o sabbia.
Grazie ad alcuni ingranaggi la lampada s’illumina e bastano soli 3
secondi di scorrimento del peso per ottenere 30 minuti di luce!
Per tante popolazioni di paesi in via di sviluppo potrebbe sostituire le diffuse ma pericolose lampade al kerosene, che bruciano quasi il 20% del budget famigliare, e costituiscono la primaria fonte luminosa, perché funziona senza l’aiuto di elettricità o batterie.
L’idea dei due inventori è di ideare oggetti rivolti alle popolazioni senza accesso alle rete elettrica, e anche se Gravity Light rimane per ora soltanto un prototipo, si stanno cercando maggiori finanziamenti sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo per poter produrne alemno 1000 e mandarle così a diversi villaggi africani e indiani per provarla.
E
se i fondi supereranno i 399.000 dollari, la Gravity Light potrà essere
venduta al costo, per noi quasi irrisorio, di 3 sterline, cioè poco più
di 3,6 euro.
Un esempio in più di come la tecnologia possa incontrare le esigenze
delle persone più svantaggiate senza perdere di vista l’ambiente.
Di Chiara Greco
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