L'"io sono" è la tua prima percezione al
risveglio. Domandati da dove viene o osservalo quieto. Immancabilmente
scoprirai tutto ciò che non sei: il corpo, i sentimenti, i pensieri, le
idee, le proprietà esterne e interne. Sono tutte auto-identificazioni
infedeli. Per causa loro, ti prendi per ciò che non sei".
"Ma io, chi sono?".
Per spiegare l'inspiegabile Maharaj finge di narrare una fiaba: "Nel
l'immensità
della coscienza appare una luce, un puntolino veloce che traccia forme,
assembra pensieri e sentimenti, idee e concetti, come la penna sul
foglio. Tu sei quel puntolino, e muovendoti ricrei ogni volta il mondo.
Ti arresti, e il mondo scompare. Va' dentro, e vedrai che quel punto
luminoso è l'"io sono", come il riflesso nel corpo dell'immensità della
luce. Solo la luce è, tutto il resto appare".
"Durante la veglia, la coscienza si sposta di continuo da una sensazione all'altra, di percezione in percezione, da un'idea all'altra, senza fine. La consapevolezza è dell'interezza e della totalità della mente penetrate direttamente. La mente è come un fiume che scorre nel letto del corpo, per un momento t'identifichi con un'onda e la chiami "il mio pensiero". Tutti i tuoi oggetti di coscienza fanno la mente; la consapevolezza è lo stato in cui la coscienza è colta nella sua interezza".
"Durante la veglia, la coscienza si sposta di continuo da una sensazione all'altra, di percezione in percezione, da un'idea all'altra, senza fine. La consapevolezza è dell'interezza e della totalità della mente penetrate direttamente. La mente è come un fiume che scorre nel letto del corpo, per un momento t'identifichi con un'onda e la chiami "il mio pensiero". Tutti i tuoi oggetti di coscienza fanno la mente; la consapevolezza è lo stato in cui la coscienza è colta nella sua interezza".
Sri Nisargadatta Maharaj
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