"Il Wu wei (無為, 无为) è un importante precetto del Taoismo che riguarda la consapevolezza del quando agire e del quando non agire. Wu può essere tradotto come non avere; wei con azione. Il significato letterale è quindi senza azione o meglio non azione. È parte fondamentale della regola wei wu wei (azione senza azione, agire senza sforzo). Lo scopo del wu wei è il mantenimento di un perfetto equilibrio, o armonia con il Tao, e quindi con la natura."
Fonte:
"Secondo Chuang-tzû, quando un uomo aderisce
fermamente alle proprie asserzioni, nonostante le situazioni cambino, e
insiste sulla loro assoluta validità scontrandosi con quelle degli
altri, cade nell'errore di attenersi al wei-shih; ma se cambia le sue
opinioni con il mutare delle circostanze e comprende che queste possono
essere ugualmente valide come non valide, pratica lo yin-shih.
Quest'ultima è l'attitudine propria del Taoista, che nell'azione non
distingue le alternative considerandole alla stregua di mete, non
progetta il modo di conseguirle, ma reagisce di volta in volta nella
piena consapevolezza della situazione, come l'ombra segue la forma e
l'eco il suono. "
" ..L'uomo dovrebbe perciò tendere a riacquistare la dimensione del
bambino, che il saggio è in grado di conservare astenendosi da qualsiasi
azione guidata da regole artificiose, tali perché unicamente fondate su
principi umani che non rispettano lo stretto legame dell'uomo con il
corso naturale dei fenomeni."
"Non si tratta perciò di subire con inerzia, ma
piuttosto di rispettare gli eventi senza aggredirli e di conseguenza
senza arrecare squilibri.
..agire in accordo con il Tao significa agire
in modo armonioso, imitare dunque l'Assoluto che agisce armonizzando.
La natura consiste infatti in una produzione continua di armonia e la
sua caratteristica fondamentale equivale alla spontaneità, tzu jan, il
naturale corso degli eventi. Se il movimento della natura è spontaneo,
come la crescita di un albero e lo scorrere dell'acqua, al contrario
quello dell'uomo risulta in gran parte artificioso, perché premeditato e
intenzionale.
La spontaneità, a cui si dovrebbe conformare
anche l'uomo, non corrisponde banalmente al piacere di fare qualsiasi
cosa si desideri, consiste piuttosto nel seguire la propria natura in
perfetto accordo con il cosmo..
Dal momento che la Via è neutrale, perciò
priva di risvolti morali che distinguono il bene dal male in assoluto,
quei canoni etici umani che l'uomo tende a proiettare su tutto perdono
ogni valida consistenza..
..Il wei wu wei, tradotto sempre come
l'azione della non-azione, rappresenta il paradosso centrale del Taoismo
filosofico, da cui derivano gli altri: la moralità della non-moralità,
la conoscenza della non-conoscenza, e così via.
..L'agire risulta senza sforzo perché l'agente coincide con l'azione stessa.
Il wei wu wei taoista è il totale rifiuto da
una parte di un'azione oggettiva e dall'altra di un soggetto agente; il
dualismo sorge perché l'agire tende a un risultato, alla realizzazione
di uno scopo che si ha in mente. L'unica via per trascendere il dualismo
del sé e dell'altro è di agire senza intenzionalità, senza
l'attaccamento a un fine progettato. Svanisce allora quella frattura tra
la mente che si prefigge una meta e il corpo utilizzato per ottenere
quel risultato.
..la mente, hsin, termine che in cinese
letteralmente significa cuore e che nell'antica Cina indicava l'organo
di pensiero, deve essere perciò sgombra da qualsiasi interferenza che ne
oscuri la lucidità..
«...L'uomo sommo usa la mente come uno
specchio; non accompagna le cose come vanno o le accoglie come vengono,
egli reagisce e non trattiene. Perciò è in grado di conquistare le cose
senza patire una ferita...»15.
L'uomo sommo è il saggio, la cui mente
riflette come uno specchio la situazione che si presenta di volta in
volta senza trattenere le valutazioni che confondono la chiarezza di
visione.
..Il "dimenticare" o il "purificare la
mente", renderla limpida come uno specchio, sono il solo mezzo
attraverso cui si possa realizzare il wu wei, e così conformare se
stessi alla spontaneità del Tao.."
«...Chiunque agisca manda in rovina.
Chiunque trattenga perde.
Perciò il saggio:
non agisce e nulla rovina,
non trattiene e nulla perde.
..Perciò il saggio:
..Non desidera i beni che sono difficili da ottenere.
Impara ciò che non è erudizione.
Ritorna su quel che la moltitudine ignora.»
Nel Chuang Tzû è più che mai imperante l'aspirazione di tornare a
quella comunità ideale dell'età dell'oro in cui si viveva in spontanea
unità senza alcun bisogno di leggi e sovrani. Tutto ciò risulta
realizzabile solamente a patto che ciascun uomo pratichi il [wu-wei], il
principio taoista d'azione per cui non si pongono scelte intenzionali
in vista di scopi, ma ogni azione rientra nei processi naturali del
cosmo. ..Il wu wei equivale quindi alla capacità di vivere in accordo
con il Tao.
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