giovedì 28 febbraio 2013

Basilea:Piani segreti per l’emissione di una moneta globale




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“Una singola clausola al Punto 19 del comunicato rilasciato dai leaders del G20 rappresenta una rivoluzione nell’ordine finanziario globale.
‘Abbiamo concordato –dice il comunicato- di dare sostegno all’iniezione dell’equivalente in SDR di $ 250 miliardi nella economia mondiale, incrementandone la liquidità’. Gli SDR sono i Diritti Speciali di Prelievo (Special Drawing Rights), una valuta sintetica, emessa dall’IMF, e rimasta dormiente per mezzo secolo.
In effetti, i leaders del G20 hanno (ri)attivato il potere dell’IMF di creare moneta e di estendere a livello planetario il ‘quantitative easing’ [iniezione massiccia di liquidità, varata negli USA da Obama. NdT]. Così facendo, essi hanno de facto messo in circolo una valuta globale. Essa è al di fuori del controllo di ogni ente sovrano. Piacerà ai teorici della cospirazione.”
Non c’è dubbio che gli piacerà. L’articolo è sottotitolato “Il mondo è di un passo più vicino alla valuta globale, sostenuta da una banca centrale globale, esercitante la politica monetaria per tutta l’umanità.” Il che naturalmente solleva la questione di chi o che cosa si assumerà il compito di banca globale, ammantandosi del potere di emettere tale valuta globale e di esercitare la politica monetaria per tutta l’umanità. Quando i banchieri centrali mondiali si riunirono a Washington il settembre scorso discussero quale ente poteva essere in grado di funzionare dopo essersi assunto questo formidabile e temibile ruolo."

 

"Già nel maggio 2002 un articolo su The Asia Times a firma dell’economista Henry C.K. Liu e dal titolo “Economia globale: BIS vs. banche nazionali” osservava che gli accordi di Basilea hanno forzato tutti i sistemi bancari nazionali “a marciare allo stesso passo, calibrato sui bisogni dei mercati finanziari globali altamente sofisticati, senza riguardi per le necessità di sviluppo delle economie nazionali. […] I sistemi bancari nazionali vengono gettati improvvisamente tra le rigide braccia degli accordi di Basilea promossi dalla BIS o devono fronteggiare le penalità di premi di rischio usurari per assicurare i prestiti interbancari esteri. […]
Le politiche nazionali sono d’un tratto soggette agli incentivi di profitto di istituzioni finanziarie private, tutte parti di un sistema gerarchico controllato e diretto dalle banche d’affari di New York. Il risultato è quello di forzare i sistemi bancari nazionali verso la privatizzazione. […] Le regole della BIS hanno l’unico scopo di rafforzare il sistema bancario privato internazionale, anche mettendo a rischio le economie nazionali […] L’IMF e le banche internazionali regolate dalla BIS sono una sola squadra: le banche internazionali prestano senza freni nelle economie emergenti per creare una crisi debitoria in valuta straniera; dopo di che arrivano, prima l’IMF come portatore di un virus monetario, all’insegna però di una sana politica monetaria, e poi come avvoltoi le banche internazionali, anche loro all’insegna del risanamento finanziario, comprando le banche nazionali giudicate dalla BIS di inadeguata capitalizzazione e insolventi.”
Come notava ironicamente Liu, le nazioni emergenti, grazie alle loro riserve naturali, non hanno bisogno di investimenti stranieri che le intrappolino nel debito estero."

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