martedì 5 febbraio 2013

Riflessioni tratte dal libro "Lo zen macrobiotico o l'arte del ringiovanimento e della longevità" di Georges Ohsawa





"La felicità, che è il fine di ognuno in questo mondo, ha ricevuto dai Saggi dell'Oriente, alcune migliaia di anni fa, una definizione che mi sembra ancora estremamente valida.
Second loro, l'uomo felice è colui:
1 che ha una vita sana, lunga e che s'interessa a tutto
2 che non ha preuccupazioni di denaro
3 che sa istintivamente evitare gli accidenti e le difficoltà che comportano la morte prematura
4 che comprende che l'universo è ordinato a tutti i gradi
5 che non ha il desiderio di brillare al primo posto, ciò che provoca una caduta all'ultimo, ma ricerca l'ultimo al fine di essere messo sempre al primo.
La filosofia orientale insegna il mezzo per raggiungere questa felicità su tutti i piani : individuale, familiare, sociale. Non cerca tanto di spiegare la struttura dell'universo quanto di mostrare come possiamo realizzare praticamente la felicità."


"Vi siete domandati perchè in occidente ci sono tanti grandi ospedali sanatori, tante droghe e medicinali, tante malattie fisiche e mentali? Perchè ci sono tante prigioni,tanti poliziotti e tanti eserciti?
La risposta è semplice: abbiamo tutti delle malattie fisiologiche mentali, le cause ci sono nascoste dalla nostra educazione. Questa non sviluppa i nostri mezzi per essere liberi e felici, ma al contrario, fa di noi dei tecnici, cioè degli achiavi irrazionali, crudeli, semplicisti e pieni di avidità.
La felicità e l'infelicità. la malattia e la salute, la libertà e la schiavitù non dipendono che dal nostro atteggiamento nella vita e nelle nostre attività. Queste sono dettate, in ultima analisi, dalla nostra comprensione della costituzione del mondo e dell'universo, ma non esiste scuola nè università dove noi possiamo imparare a pensare correttamente."

"Imparare ad essere tollerante equivale a dire che non lo si è. Non c'è tuttavia nulla di intollerabile in questo mondo, tutto è tollerabile. Un uomo libero accetta tutto: il cattivo tempo come il buono, le difficoltà come le comodità, la morte come la vita, e tutto con gioia. Non c'è protesta ne obiezione nella Natura, tutto è perfettamente equilibrato. Se trovate qualcosa che sia intollerabile in questo mondo. E' che voi stessi siete intolleranti ed esclusivi.... se essere tollerante è il vostro motto , significa che non lo siete e tutti i motti di questo genere sono le confessioni della vostra natura."




"La felicità o l'infelicità dipendono dalla nostra condotta che è essa stessa dettata dal nostro giudizio.
Qual'è il rapporto tra giudizio e la fede? La fede è il giudice; il giudizio che fallisce è di colui che non ha fede. La fede è il giudizio nell'infinito e non potete averne se non avete presente nello spirito l'ordine maestoso dell'universo. Se non avete fiducia che negli strumenti degli uomini, come leggi, potere, scienza ....non avete la fede che nel relativo, non nell'infinito. Ogni giudizio relativo è transitorio e senza valore. Prima di tutto dobbiamo impegnarci a considerare l'ordine eterno dell'universo."

"In oriente, il maestro pone delle domande, ma non vi risponde, fortifica così il giudizio dei suoi allievi."

"Ognuno è nato felice. Se non lo è, è colpa sua, significa che ha violato e continua a violare le leggi dell'universo."

"Ecco un'altro test della felicità: se c'è in questo mondo una sola persona o una sola cosa che non potete amare, non sarete mai felici, siete malati, nel vostro corpo e nel vostro spirito."

"L' esclusivismo è il male più difficile da guarire e l'origine di molte infelicità, così è necessario che voi diveniate il genere di persona che no può detestare nessuno. Amare è dare e non chiedere niente in cambio, ogni reciprocità è egoista. Dare e dare sempre vi fa diventare creatori."

"Se siete infelici, se c'è una cosa, per quanto insignificante sia, che è indesiderabile e sgradevole nella vostra vita, questo è dovuto alla vostra ignoranza della meravigliosa armonia dell'universo."

"Dei gangster sono qualche volta uccisi, ma in realtà i veri criminali sono gli educatori che non sono mai uccisi e neanche puniti."

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