venerdì 29 novembre 2013
Estratti dal libro "Il cantore dell'immaginario" Lèo Ferrè + (Video)
La proprietà? bisogna cambiare la parola. Sono proprietario del mio diritto di rivendicare "questa" proprietà, oggetto del mio desiderio e la cui sanzione possessiva è rimessa solo al denaro che mi occorre per diventarne il padrone, a meno che io non mi sia deciso a trasgredire l'ordine stabilito e a impossessarmi di forza o con l'astuzia di un bene che io considero, da sempre, dovermi appartenere. E ciò che mi appartiene, posso farlo a pezzi; è questo il diritto di proprietà: il diritto di distruggere.
Che cos'è il "Mio" se non una convenzione comprata? La mia quercia è mia, la mia quercia è centenaria. Una versone più sana mi dovrebbe dire che è di chi l'ha piantata, della quercia madre della libera natura, del paesaggio di cui essa è un punto mobile nella tempesta o statico nel blu dell'estate. Che è di se stessa, insomma! Il mio rene è mio...
Senza la parola che gli dà un nome non c'è albero. Noi facciamo le nostre catene: con la regola, con le parole. Per parola intendo - è ovvio - l'immediato concetto che m'inchioda al discorso interiore.
I postulati, i teoremi, il quid eterno che è la nostra condizione di homo curiosus, tutto ci porta verso soluzioni di alterità a problemi costruiti da noi. L'enunciato di un problema è sospetto per il fatto stesso di esprimersi in un linguaggio convenzionale.
so di assasini che non hanno vittime
che fanno la coda per vedere il sangue sullo schermo
Noi siamo dei cani e i cani quando fiutano la compagnia si agitano, si sbarazzano del collare e posano l'osso come si posa la sigaretta quando si deve fare qualcosa d'urgente tanto più se l'urgenza consiste in un 'idea da sbattervi in faccia.
L'importante è che la parola amore sia piena di mistero e non di tabù, di peccato, di virtù, di carnevale romano intessuto di lussuria.
Non dimenticate che l'ingrombante della Morale, è che si tratta sempre della Morale degli Altri.
Gli uomini che pensano in circolo hanno le idee curve.
E' difficile parlare di certe cose, la gente non capisce, ma l'anarchia è anzitutto un concetto umano, è prima di tutto amore e poi solitudine, perchè l'anarchia è la negazione di tutte le autorità. Penso che sia qualcosa di veramente nobile. Non conosco nessuno che sia venuto a dirmi: Signore amo particolarmente e singolarmente le pedate nel sedere. Ecco, se la gente conoscesse l'anarchia sarebbe anarchica così come è innamorata.
La menzogna è sempre la verità del mentitore.
Cos' si mostra la cultura accademico-euclidea, bolsa e bacchettona, che persevera nella descriminazione (e quindi persecuzione) fra "genere" e "genere" creando a priori un ordine gerarchico-meritorio di nobiltà dell'arte. Come fosse appunto il "genere" a determinare la qualità del risultato per genesi blasonata... ... Questi gendarmi della cultura chic, questi bradipi supponenti e tronfi, parlano della cultura come libertà e poi la recintano in tanti piccoli lager della valutazione precotta. Mauro Macario
L'identificazione accertata sembra essere un registro rassicurante sia per il potere culturale e di informazione, sia per chi lo subisce passivamente. In particolare nel nostro paese si è ufficializzata una malformazione mentale, frutto di intellettuali da laboratorio di vivisezione o, più semplicemente, tara di polverosi bibliotecari di provincia, per cui chi si espone in una determinata disciplina espressiva deve obbligatoriamente "ripetersi", "autoreciclarsi", diventando per l'appunto un diligente operaio specializzato, che deve stare attento a non uscire dal proprio pascolo per meritarsi rispetto e stima, e soprattutto l'appellativo di "coerente". Mauro Macario
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