lunedì 6 aprile 2015
venerdì 6 marzo 2015
sabato 1 novembre 2014
giovedì 30 ottobre 2014
sabato 11 ottobre 2014
caldaie a biomassa

Una
delle classificazioni delle caldaie fa riferimento al combustile con
cui è alimentata la caldaia stessa (caldaia a gas metano, a gasolio, a
legna, a pellet, ecc.) e così con il termine caldaie a biomassa si
intendono tutte le caldaie che sono alimentate con combustibile di tipo biomassa.
Cosa sono
Biomassa: definizione
Con il termine “biomassa” si intendono tutti i tipi di residui provenienti da coltivazioni agricole e dalla deforestazione e da attività industriali della lavorazione del legno e della carta, gli scarti di origine biologica, la legna che si può ardere, i rifiuti di tipo urbano, e tutto ciò che si può trasformare in energia elettrica sia in maniera diretta (come la legna), sia mediante specifici trattamenti.Secondo la direttiva dell’Unione Europea, 2009/28/CE, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, ripresa da tutta la legislazione ad essa riferente, per biomassa si intende “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.
Le caldaie alimentate da combustibile assimilabile a biomassa sono progettate in diverse taglie di potenza, da quelle medio piccole per uso residenziale a quelle di potenza elevata.
Le biomasse legnose sono costituite essenzialmente da legna e rappresentano una fonte energetica rinnovabile (il legno infatti ricresce naturalmente, al contrario dei giacimenti petroliferi che si esauriscono) e neutra rispetto alle emissioni di CO2, cioè anidride carbonica. Le piante utilizzano per crescere tanta CO2, quanta ne viene immessa in atmosfera durante il loro utilizzo energetico, portando il bilancio in pari.
Tipologie di caldaie a biomassa
Le caldaie a biomassa di conseguenza fanno riferimento a tutte le caldaie che possono essere alimentate con questi tipi di combustibile che rientrano nell’accezione del termine “ biomassa” e sono progettate in tre tipologie quali:- Pellets (scarti di lavorazione legno resi in cilindretti pressati)
- Cippato (pezzettini di legno, possono usare anche a noccioli di pesca, sansa ed altri residui vegetali secchi ed opportunamente lavorati)
- Legna (pezzi di legna opportunamente tagliati, preferibilmente secca)
Come funzionano
Tutte le caldaie a biomassa si contraddistinguono per i sistemi di sicurezza con cui sono state progetta, per l’automazione e la modulazione di fiamma comandata da un sistema di controllo elettronico a microprocessore, si differenziano per la possibilità di essere alimentate con un solo tipo di biomassa o con versatilità che consente di usare anche diversi tipi di biomassa (le indicazioni sono date dal modello e dipendono da come è stata progettata la caldaia). Per quanto riguarda lo stoccaggio del combustibile a biomassa, naturalmente c’è bisogno di avere a disposizione lo spazio adeguato. Si sono già trattate le caldaie a legna e le caldaie a pellet e quindi ora si esamina una caldaia a cippato.Caldaia con biomassa cippato

Caratteristiche camera di combustione e rimozione cenere
La camera di combustione incandescente e a griglia ribaltabile è rivestita di refrattario con dispositivo di turbolenza dell‘aria secondaria per garantire un fuoco pulito ad alta temperatura di combustionemercoledì 1 ottobre 2014
Tetraktys
La tetraktýs (dal greco τετρακτύς, più comunemente traslitterato tetraktys o anche tetraktis, tetractys, tetractis) o numero quaternario rappresentava per i pitagorici la successione aritmetica dei primi quattro numeri naturali (o più precisamente numeri interi positivi), un «quartetto» che geometricamente «si poteva disporre nella forma di un triangolo equilatero di lato quattro»,[1] ossia in modo da formare una piramide che sintetizza il rapporto fondamentale fra le prime quattro cifre e la decade: 1+2+3+4=10.[2] «A dimostrazione dell'importanza che il simbolo aveva per Pitagora [c. 575 a.C. - c. 495 a.C.], la scuola portava questo nome e i suoi discepoli prestavano giuramento sulla tetraktys.»[2]
Secondo Luciano De Crescenzo, in questo modo con la matematica greca «pare che anche fra i numeri esistesse un'aristocrazia: c'erano quelli nobili e quelli plebei.»[5]
Tale corrispondenza simbolica è attribuita a Filolao (470 a.C. - 390 a.C.), un pitagorico della seconda generazione che avrebbe fatto coincidere i quattro elementi con i primi quattro solidi platonici (terra=cubo, fuoco=tetraedro, aria=ottaedro, acqua=icosaedro).[6][7]
In quest'identificazione dovettero giocare un ruolo notevole anche
analogie sensibili: il cubo dà l'idea della solidità della terra, la
piramide delle lingue di fuoco, ecc.
Altre caratteristiche
A sua volta il dieci rimanda all'Unità poiché 10=1+0=1.[2] Inoltre «nella decade "sono contenuti egualmente il pari (quattro pari: 2, 4, 6, 8) e il dispari (quattro dispari: 3, 5, 7, 9), senza che predomini una parte". Inoltre risultano uguali i numeri primi e non composti (2, 3, 5, 7) e i numeri secondi e composti (4, 6, 8, 9). Ancora essa "possiede uguali i multipli e sottomultipli: infatti ha tre sottomultipli fino al cinque (2, 3, 5) e tre multipli di questi, da sei a dieci (6, 8, 9)". Infine, "nel dieci ci sono tutti i rapporti numerici, quello dell'uguale, del meno-più e di tutti i tipi di numero, i numeri lineari, i quadrati, i cubi. Infatti l'uno equivale al punto, il due alla linea, il tre al triangolo, il quattro alla piramide".»[3] Forse «è nata così la teorizzazione del "sistema decimale" (si pensi alla tavola pitagorica)»,[4] tuttavia per quanto riguarda la Grecia e non per l'intera storia della civiltà e della matematica, che attesta la preesistenza di tale intuizione rispetto ai Pitagorici.Secondo Luciano De Crescenzo, in questo modo con la matematica greca «pare che anche fra i numeri esistesse un'aristocrazia: c'erano quelli nobili e quelli plebei.»[5]
Simbolismo
A ogni livello della tetraktys corrisponde uno dei quattro elementi,[2] i principi cosmogonici identificati secondo i filosofi della natura presocratici.
1º livello. Il punto superiore: l'Unità fondamentale, la compiutezza, la totalità, il Fuoco 2º livello. I due punti: la dualità, gli opposti complementari, il femminile e il maschile, l'Aria 3º livello. I tre punti: la misura dello spazio e del tempo, la dinamica della vita, la creazione, l'Acqua 4º livello. I quattro punti: la materialità, gli elementi strutturali, la Terra |
Ulteriori sviluppi
L'intuizione pitagorica è stata recuperata negli ambiti più svariati:- nella cabala,[8]
- nella filosofia cinese,[9]
- nella massoneria,[10]
- nell'esoterismo e nella teosofia.[11]
Anatomia Occulta
In numerose tradizioni, religioni e scuole di pensiero orientali[1] ed esoteriche, il corpo
è considerato tutto ciò che – a livello più o meno materiale – riveste e
ricopre la «vera essenza» spirituale di un essere che deve, attraverso
pratiche religiose, liberarsi delle necessità materiali corporee per
raggiungere i più alti gradi di spiritualità. Trattandosi di un'essenza
"nascosta", il suo studio attiene alla cosiddetta anatomia occulta.[2]
Ad una concezione risalente a Platone, che vedeva nei corpi la manifestazione fenomenica di un'idea trascendente, o ad Aristotele che individuava nei corpi un sinolo, cioè un'unione, di sostrato materiale e forma spirituale, si è andata sempre più sostituendo nell'età moderna una visione esclusivamente materialista che riduceva il corpo ad una mera estensione spazio-temporale.
Con Cartesio, che separò rigidamente la res extensa o «sostanza estesa», dalla res cogitans o «sostanza pensante», venne da un lato inaugurata una concezione soltanto meccanicista e quantitativa dei corpi, ripresa dall'atomismo di Democrito, mentre dall'altro, sul piano mentale, fu eliminata la distinzione che la filosofia greca poneva tra i livelli dell'anima, in particolare tra nous e dianoia, ossia tra intelletto e ragione,[4] distinzione fatta propria dalla scolastica,[5] e tramandata fino al Rinascimento. Sino allora, almeno per quanto riguarda la tradizione occidentale, le varie dottrine dell'antichità avevano trovato una sintesi filosofica nel neoplatonismo, concepito da Ficino come pia philosophia,[6] cioè come un'unica dottrina filosofico-religiosa, antitetica alle correnti di pensiero atee e materialiste, che percorrendo la storia dell'umanità ne unificava i diversi filoni spirituali, da Platone al Cristianesimo. All'interno del neoplatonismo confluivano anche concezioni del pitagorismo e del Corpus Hermeticum, la dottrina già ripresa, almeno in parte, da Porfirio, da Giamblico e Proclo.
Anche se con accezioni e funzionalità parzialmente distinte da quelle neoplatoniche, le distinzioni e le specifiche peculiarità attribuite ai corpi sono ritornate nelle dottrine esoteriche moderne, in particolare con la Società Teosofica fondata da Helena Blavatsky, e con l'antroposofia di Rudolf Steiner.
Cenni storici
« Tutto quanto si sa dei corpi non consiste solo nell'estensione, come sostengono i moderni. Questo ci costringe a reintrodurre quelle forme che essi hanno bandito. » |
(Gottfried Leibniz, Discorso di Metafisica, XVIII[3]) |
Con Cartesio, che separò rigidamente la res extensa o «sostanza estesa», dalla res cogitans o «sostanza pensante», venne da un lato inaugurata una concezione soltanto meccanicista e quantitativa dei corpi, ripresa dall'atomismo di Democrito, mentre dall'altro, sul piano mentale, fu eliminata la distinzione che la filosofia greca poneva tra i livelli dell'anima, in particolare tra nous e dianoia, ossia tra intelletto e ragione,[4] distinzione fatta propria dalla scolastica,[5] e tramandata fino al Rinascimento. Sino allora, almeno per quanto riguarda la tradizione occidentale, le varie dottrine dell'antichità avevano trovato una sintesi filosofica nel neoplatonismo, concepito da Ficino come pia philosophia,[6] cioè come un'unica dottrina filosofico-religiosa, antitetica alle correnti di pensiero atee e materialiste, che percorrendo la storia dell'umanità ne unificava i diversi filoni spirituali, da Platone al Cristianesimo. All'interno del neoplatonismo confluivano anche concezioni del pitagorismo e del Corpus Hermeticum, la dottrina già ripresa, almeno in parte, da Porfirio, da Giamblico e Proclo.
Anche se con accezioni e funzionalità parzialmente distinte da quelle neoplatoniche, le distinzioni e le specifiche peculiarità attribuite ai corpi sono ritornate nelle dottrine esoteriche moderne, in particolare con la Società Teosofica fondata da Helena Blavatsky, e con l'antroposofia di Rudolf Steiner.
Le tre suddivisioni
La tradizione occidentale, rifacendosi alle dottrine greche e giudaico-cristiane, ha generalmente proposto una suddivisione dell'essere umano in tre livelli. Platone lo suddivideva in tre componenti: quella razionale (loghistòn), quella volitiva (thumoeidès), e quella concupiscibile (epithymetikòn),[7] oppure, in un altro contesto: nous (intelletto), thumos (passione), e epithumia (appetito).[8] Aristotele differenziava invece le funzioni dell'anima umana in: intellettiva, sensitiva e vegetativa.[9] Queste suddivisioni sono state poi assimilate e integrate nella tripartizione evangelica fatta da Paolo di Tarso che distingueva il corpo, l'anima e lo spirito.[10]
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sabato 9 agosto 2014
trattato di Kundalini - Swami Sivananda
Il trattato di Kundalini |
Tratto da: Swami Sivananda Kundalini Yoga Capitolo Secondo Kundalini Yoga - Teoria |
Swami Sivananda Sarasvati
(1887-1963) nacque in una grande e nobile famiglia del Sud
dell'India; laureatosi in medicina, si dedicò alla professione
in Malesia con grande successo. Nel 1924, attratto dal richiamo
della ricerca spirituale, approdò a Rishikesh, alle pendici
dell'Himalaya, dove nel 1932 fondò lo "Sivananda Ashram" e nel
1936 la "Divine Life Society". Scomparso nel 1963, ha lasciato
più di 300 libri sullo Yoga, traducendo oltre alla Bhagavad Gita
anche i Brahmasutra, il Bhagavatam, molte Upanishad e scrivendo
moltissimi altri volumi su tutti gli aspetti pratici dello Yoga,
del Vedanta e della Sadhana spirituale.
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![]() |
Le nadi sono i canali astrali fatti di
materia astrale, che portano le correnti psichiche. Il termine
sanscrito "nadi" viene dalla radice "nad", che significa 'movimento'.
È attraverso queste nadi (sukshma, passaggi sottili) che si
muove, o fluisce, la forza vitale, o corrente pranica. Poiché
sono fatte di materia sottile, non possono essere viste dai nudi
occhi fisici e sul piano fisico non è possibile fare nessun
esperimento di prova. Queste yoga nadi non sono i comuni nervi,
arterie e vene che si conoscono in anatomia e fisiologia (vaidya
shastra); le yoga nadi sono completamente diverse da queste. Il
corpo è pieno d'innumerevoli nadi, che non possono essere
contate. Diversi autori specificano il numero delle nadi
differentemente, da 72.000 a 350.000. Quando volgete la vostra
attenzione alla struttura interna del corpo, siete presi da
meraviglia e stupore; perché l'architetto è lo stesso Signore
Divino, assistito da esperti ingegneri e muratori - maya,
Prakriti, viswa karma, ecc.
Le nadi svolgono una parte vitale in questo yoga. Kundalini, quando destata, passerà attraverso la sushumna nadi, e questo sarà possibile solo se le nadi sono pure. Perciò, il primo passo nel kundalini yoga è la purificazione delle nadi. Una conoscenza dettagliata delle nadi e dei chakra è assolutamente necessaria. Le loro ubicazioni, funzioni, nature, ecc., devono essere studiate per esteso. Le linee sottili, yoga nadi, influiscono sul corpo fisico. Prana, nadi e chakra sottili (sukshma) hanno manifestazioni e operazioni grossolane nel corpo fisico. I nervi e i plessi grossolani hanno relazione intima con quelli sottili. Dovete comprendere bene questo punto. Poiché i centri fisici hanno relazione intima con i centri astrali, le vibrazioni prodotte nei centri fisici coi metodi prescritti hanno gli effetti desiderati nei centri astrali. Ovunque c'è un incrocio di parecchi nervi, arterie e vene, quel centro è chiamato "plesso". I plessi fisici materiali conosciuti dai vaidya shastra sono: pampiniforme, cervicale, brachiale, coccigeo, lombare, sacrale, cardiaco, esofageo, epatico, faringeo, polmonare, prostatico, ecc. Similmente, vi sono plessi, o centri di forze vitali, nelle sukshma nadi e sono conosciuti come "padma" (loto) o chakra. Istruzioni dettagliate su tutti questi centri sono date successivamente. Tutte le nadi sorgono dal kanda, che è nella giunzione dove la sushumna nadi è connessa con il muladhara chakra. Alcuni dicono che questo kanda è dodici pollici sopra l'ano. Delle innumerevoli nadi, quattordici sono considerate le più importanti. Esse sono:
Ancora, Ida, Pingala e Sushumna sono le più
importanti di queste quattordici nadi, e Sushumna è la
principale. È la più alta e la più ricercata dagli yogi; le
altre nadi sono subordinate ad essa. Istruzioni dettagliate su
ciascuna nadi e le sue funzioni, e sul metodo di risvegliare
Kundalini e farla passare di chakra in chakra, sono date nelle
pagine seguenti.
Colonna Spinale Prima di passare allo studio di nadi e chakra dovete sapere qualcosa circa la colonna spinale, poiché tutti i chakra sono connessi ad essa. La colonna spinale è conosciuta come "Merudanda"; essa è l'asse del corpo, e, come il monte Meru, è l'asse della terra. Quindi la colonna spinale è chiamata meru, altrimenti conosciuta come spina dorsale, o colonna vertebrale. L'uomo è un microcosmo. Tutte le cose che si vedono nell'universo - montagne, fiumi, bhuta, ecc. esistono anche nel corpo. Tutti i "tattva" e i "loka" (mondi) sono anche dentro il corpo. Il corpo può essere diviso in tre parti principali: testa, tronco e arti; il centro del corpo è tra la testa e le gambe. La colonna spinale si estende dalla prima vertebra, osso d'atlante, fino alla fine del tronco. La spina dorsale è formata da una serie di trentatré ossa, chiamate vertebre; ed è divisa in cinque regioni, a seconda della posizione che queste occupano:
Le ossa vertebrali sono sovrapposte le une
sulle altre, formando così una colonna per il supporto del
tronco e del cranio. Esse sono tenute insieme da processi
spinosi, obliqui e articolari, e da cuscinetti di
fibro-cartilagine tra le ossa. Gli archi delle vertebre formano
una cavità cilindrica, ovvero un passaggio per il midollo
spinale. Le dimensioni delle vertebre differiscono le une dalle
altre. Per esempio, la dimensione delle vertebre nella regione
cervicale è più piccola che in quella toracica, ma gli archi
sono più grandi. Il corpo delle vertebre lombari è il più largo
e il più grande. Tutta la spina dorsale non è come una corda
rigida, ma ha delle curvature che le danno elasticità. Tutte le
altre ossa del corpo sono connesse con questa colonna. Tra ogni
coppia di vertebre ci sono aperture attraverso cui passano i
nervi spinali, dal midollo spinale alle diverse parti e organi
del corpo. Le cinque regioni della spina dorsale corrispondono
alle regioni dei cinque chakra: muladhara, svadhishthana,
manipura, anahata e vishuddha. La sushumna nadi passa attraverso
la cavità cilindrica della colonna vertebrale, mentre Ida è sul
lato sinistro e Pingala sul lato destro.
Sukshma Sharira
Il corpo fisico è foggiato secondo la natura del corpo astrale; è qualcosa come l'acqua, sebbene di forma più grossolana (sthula). Quando l'acqua viene |
venerdì 1 agosto 2014
Umberto Galimberti - Educare l'anima ai tempi della tecnica (Video vers. integrale)
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giovedì 31 luglio 2014
domenica 27 luglio 2014
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