Qui L'articolo:
"Il male è senza dubbio un fenomeno reale sperimentabile nel corso della
storia umana. Ma allo stesso tempo è anche un mistero impenetrabile.
Qual'è la sua origine? Se la creazione e la natura umana vengono
concepite come radicalmente malvagie, allora come si spiega la nostalgia
del bene che abita il cuore umano, il rifiuto del male e
dell'ingiustizia? Ma se la creazione e l'uomo sono buoni, come si è
giunti dunque a questa perversione?"
"L'uomo, da custode a predatore del creato
E' così che nasce la cultura umana, la cultura “tecnologica”,
del dominio e dello sfruttamento razionale, freddo, della natura. Per
un pò le cose vanno bene. La tecnica dà una mano allo spadroneggiare
dell'uomo sulla terra, fino a quando il criterio che dirige ogni scelta
sul pianeta non diventa l'economia. L'uomo-padrone
arraffa quanto è economicamente utile e nel modo in cui è economicamente
vantaggioso. Se serve, si devasta un territorio, lo si avvelena anche.
Se serve, si cura un nemico o un operaio ferito. Se non serve, lo si
lascia morire.
La “new economy”,
come oggi la si definisce, oltre a devastare la natura, schiaccia
l'uomo, gli impedisce di vivere, a meno che non appartenga ad un
ristretto numero di privilegiati. Perchè il creato è stato “scippato” a
tutti ed è diventato proprietà di alcuni, con la complicità di chi ha
definito “diritto divino” la proprietà privata. Così l'economia diventa
incertezza quotidiana, guerra, annullamento dei diritti umani, menzogna,
sovvertimento insensato della natura. Dobbiamo all'economia se oggi a
presiedere uno Stato, molto spesso, non è un Presidente ma la “Banca”."
"C'è un collegamento tra natura e sentimenti umani. Una umanità senza
sentimenti, puramente tecnica, non si accorge nemmeno della scomparsa di
migliaia di specie animali e vegetali. Non prova nessuna nostalgia per
una bellezza sprofondata nel nulla dopo millenni di cammino sulla terra.
Il cemento che ci ingoia non predispone al sentimento e alla
meraviglia, non ci educa al mistero. Tutto oggi è calcolo e tutto domani
può diventare orrore, ad opera di una umanità senza sentimenti.
C'è anche un collegamento tra l'aver privato di “diritti” animali e
piante e l'averne privato una parte consistente di umanità. Questo
discorso, nella logica occidentale viene presa per idiozia! Può una
pianta, un animale avere dei “diritti”? Il punto è che sentendoci
“padroni” di tutto, riconosciamo il diritto alla vita a chi vogliamo
noi, secondo le convenienze. Si comincia a ridurre la pianta e l'animale
ad “oggetto”, aprendo così la strada a vergognarci di quanto di animale
c'è in noi! Fino a dire che anche certi umani sono “sottouomini”, privi
di ogni dignità. E stabiliamo noi che deve vivere e chi deve morire."
"Parlando di salto tecnologico, vale la pena ricordare i misteriosi miti
che narrano la nascita della civiltà e della tecnologia. Quasi tutte le
culture umane raccontano di una divinità che nella notte dei tempi
insegnò agli umani la fabbricazione di oggetti, l'agricoltura, le arti e
le leggi civili. Basti pensare al mito greco di Prometeo che ruba il
fuoco agli dei per consegnarlo agli uomini, oppure al dio dei Maya Quetzalcoatl,
che agli albori della storia umana consegnò la sapienza agli uomini, ed
infine, al racconto biblico del peccato originale nel quale l'uomo,
sedotto da un serpente, esce dall'ordine cosmico per divenire "simile a
Dio"."
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