Per
alimentazione naturale è opportuno intendere l' insieme dei criteri alimentari
che promuovono l'equilibrio bio - psichico, la salute naturale di chi li
rispetta, essendo indispensabili per raggiungere, mantenere e
preservare il più possibile le potenzialità fisiche e mentali, per
favorire la rigenerazione dei tessuti, per indurre il recupero
energetico. L'alimentazione
naturale è, tra i fattori della salute, sicuramente uno dei più
importanti. Infatti con questo termine non si intende dire altro che questo
" nutrire l'organismo fornendogli il cibo che gli è
necessario per mantenere l'equilibrio fisiologico ed eliminando dalla
nutrizione ogni apporto superfluo, squilibrato, tossico.".
Dal
momento che le varie specie di esseri viventi si sono adattate, nel corso
dell'evoluzione, soltanto ad alcuni alimenti che si trovano in natura, e
l'adattamento è diverso da specie a specie, l'alimentazione ideale per la
salute di ogni essere vivente consisterà nel nutrirsi con gli alimenti
naturali a cui si è adattati.
All'interno di ogni specie possono poi esserci
specifiche variazioni a seconda delle etnie e anche individuali.
Gli
animali sono avvantaggiati nella scelta dell'alimentazione a cui sono adattati
dall'istinto che li guida nella scelta giusta. Nell'uomo l'istintualità, che
pur permane, si è attenuata e sono pertanto molto più frequenti le
scelte alimentari non rispondenti ai bisogni fisiologici.
Tuttavia
un criterio guida generale e valido per tutti gli esseri viventi dovrebbe
essere già chiaro: l'alimento ideale deve comunque essere "naturale":
il corpo infatti si è adattato nel corso di centinaia di migliaia di anni al
prodotto della natura: quanto più l'alimento è trattato, manipolato,
estratto, modificato, alterato in qualunque modo dalla sua naturale
struttura, tanto più diventa inadatto, inadeguato, carente, tossico, patogeno.
E'
fondamentale da questo punto di vista l'alimentazione biologica: solo l'alimento
biologico, coltivato in modo da avvicinarsi il più possibile alle condizioni
naturali del terreno e dell'ambiente circostante, può infatti
racchiudere l'insostituibile equilibrio naturale dei
macronutrienti (proteine,
glicidi, lipidi, vitamine) e
dei micronutrienti : minerali
(sodio, potassio, calcio, magnesio, fosforo, ferro, iodio, fluoro), oligoelementi
(rame, zinco, cromo, selenio, cobalto, molibdeno, manganese, cadmio, bromo,
zolfo).
L'alimentazione
è uno dei fattori più importanti per promuovere salute e benessere, se
possiede le caratteristiche proprie dell'alimentazione sana, ma può
diventare una delle cause più determinanti per l'insorgenza di patologie, disfunzioni, malesseri
vari, ridotte prestazioni fisiche e mentali. Pertanto è opportuno analizzare
gli aspetti positivi o negativi dell'alimentazione per la salute.
Per
essere sana l'alimentazione deve essere: naturale, completa, equilibrata,
bilanciata.
Per
alimentazione naturale si deve intendere l'alimentazione a base di cibo :
adatto
alla specie a cui si appartiene
| |
ingerito
quando ha raggiunto la pienezza delle sue potenzialità nutrizionali, fresco
e integro il più possibile, nella completezza dei suoi componenti
eduli.
| |
nella
quantità fisiologica e con aspetti quantitativi e qualitativi
adattati alle caratteristiche psicofisiche del singolo individuo, delle sue
prestazioni, delle condizioni ambientali, climatiche, stagionali del luogo
in cui vive
| |
variato
nell'arco della giornata
| |
variato
nell'arco dei giorni, adattato alle stagioni e alle condizioni ambientali
|
Alla
base dell'alimentazione naturale, per poterne comprendere
l'importanza, sono da porre alcune considerazioni fondamentali, su cui si fonda ogni orientamento, ogni indicazione
alimentare corretta:
Gli
alimenti non sono un semplice agglomerato di sostanze chimiche, le cui
potenzialità si esauriscono nell'analisi dei componenti: sono un insieme i
cui effetti su chi si nutre dipendono dall'irripetibile equilibrio e armonia
dei vari componenti, sono un insieme che sfugge ad ogni controllo. Pensare
che l'analisi degli apporti di un alimento si riduca al dosaggio delle varie sostanze e al
loro apporto calorico è estremamente riduttivo. I cibi sono utilizzabili
dall'organismo vivente grazie all'equilibrio naturale, presente in
loro, dei vari componenti: non solo sono importanti nella nutrizione proteine, carboidrati, grassi, vitamine,
oligo - elementi,
ma anche fibre, cellulosa, e i vari componenti non
assimilabili, finalizzati non
alla nutrizione ma a stimolare la funzione dell'apparato digerente.
La cellulosa non è utilizzabile come alimento dall'uomo, tuttavia
essa può agire stimolando peristalsi ed evacuazione.
|
Oligoelementi:
detti anche microelementi, o elementi minori o anche elementi traccia. Sono
elementi che entrano a far parte di enzimi il cui eccesso o deficit può
creare disordini funzionali. Tra gli oligoelementi i più noti ed importanti
ricordiamo:
|
rame (nocciole, uva), zinco (frumento, crusca, avena, lenticchie, piselli,
fagioli, soia, lattuga, asparagi, patate, broccoli),
ma anche cobalto , cromo, manganese, molibdeno, zolfo, cadmio, bromo
La
vera alimentazione equilibrata é pertanto quella a base di cibo non
manipolato. La
vera alimentazione bilanciata non è quella ottenuta con dosaggi
meccanici ma quella che mantiene i rapporti dei componenti
presenti nel cibo naturale. Ne deriva che la dieta naturale, quella a base di alimenti
che mantengono le varie condizioni naturali, è anche la sola alimentazione sana.
| |
Le
condizioni fondamentali perchè un alimento, di origine animale o
vegetale, possegga e conservi
la naturalità sono:
|
Per l'uomo, che per selezione naturale si è adattato, nell'arco di centinaia di migliaia di anni. in modo ottimale all'alimentazione a base di vegetali, l'ideale sarebbe nutrirsi di frutta e verdure appena raccolte nei campi e nei boschi. Questo è quasi impossibile da farsi, se non eccezionalmente: quanto meno l'alimento si distanzia da quello prodotto spontaneamente dalla natura, tanto più sarà fonte di salute.
la
nutrizione deve armonizzarsi pienamente non solo con le necessità
biochimiche del corpo ma con molte altre esigenze, sia organiche
che psichiche. Nutrirsi in modo elaborato, lasciarsi andare alle
mescolanze sofistiche dei cuochi, seguire gli equilibri numerici di alcuni
dietologi, può magari iper - eccitare il gusto (nel primo caso), può magari
far dimagrire o far abbassare alcuni valori ematici (nel secondo
caso), ma toglie la completezza del rapporto tra uomo e cibo
che, come in tutti gli esseri viventi, crea e mantiene equilibri ed armonie
fisiche, mentali e psichiche.
| |
Il
cibo infatti non solo apporta sostanze indispensabili al metabolismo, ma con
i suoi colori, odori, e in generale con ogni stimolazione sensoriale
che è in grado di determinare contribuisce all'equilibrio
psico-fisico e alla salute in modo naturale
|
Dovrebbe
essere ormai chiaro che, a nostro avviso, I
metodi che fanno riferimento alle parole "natura",
"naturale", come "alimentazione naturale",
"medicina naturale" "igiene
naturale" ecc, partono da presupposti assai diversi dalla scienza
ufficiale sulla nutrizione ed hanno una interpretazione della realtà che
differisce profondamente dalle scienze mediche e biologiche ufficiali a cui
fanno riferimento la maggior parte dei nutrizionisti e dei dietologi:
l’ampiezza di tale differenza a volte sfugge, ed è opportuna una adeguata
riflessione per comprendere come una omologazione non sia possibile e
come sia assurdo il tentativo di ricondurre ogni sapere entro gli spazi
accademici.
Se
confrontiamo la fisiologia della nutrizione alla quale si rifanno i
nutrizionisti accademici e i principi dell’alimentazione naturale ci
rendiamo conto di come, da questo confronto, emerge un divario incolmabile:
-
una diversa visione della natura, del corpo, dell’ambiente
-
un diverso atteggiamento verso gli equilibri tra gli esseri viventi
-
una diversa concezione del cibo e dell'alimentazione
Qui
di seguito cercheremo di individuare e chiarire i principi
dell'alimentazione corretta, integrando o modificando le acquisizioni
accademiche con i principi dell'alimentazione naturale
Per
la fisiologia e la biochimica della nutrizione il rapporto tra essere vivente e alimenti è un
rapporto essenzialmente tra corpo e sostanze, un rapporto chimico - fisico: gli alimenti sono sostanze chimiche che
forniscono il materiale necessario per il metabolismo: 1) ricambio materiale per il
costante rinnovamento del corpo da una parte e dall’altra 2) apporto calorico per
le necessità energetiche dell’organismo.
Pertanto
la fisiologia della nutrizione considera gli alimenti nient’altro che un
aggregato di sostanze chimiche: proteine, amidi, grassi, vitamine, oligoelementi,
ecc.
L’alimento,
per il nutrizionista tradizionale, non esiste tanto nella sua concreta materialità
e nella sua fondamentale unità d’insieme, quanto nelle componenti biochimiche
e biofisiche in cui è stato ridotto indebitamente: il corpo non avrebbe bisogno di frutta,
verdura, pane, ecc. (termini che fanno riferimento ad alimenti concreti), ma di
proteine, amidi, grassi, vitamine, sali minerali ecc. e di determinate quantità
di apporti energetici (calorie).
Ne
deriva che può essere ammissibile o addirittura vantaggioso fornire
separatamente i vari componenti (con cibi raffinati o addirittura con sostanze
sintetizzate artificialmente) trascurando sempre più le caratteristiche
originarie dell’alimento, il quale potrà essere modificato e trattato
chimicamente senza svantaggi, anzi , proseguendo in questa ottica
distorta, migliorando la
qualità e la quantità dei suoi apporti nutrizionali.
Sostanzialmente
diversa è la concezione dell'alimentazione naturale
Nella
concezione dell’alimentazione naturale l’alimento non è soltanto un
aggregato di sostanze chimiche ma un complesso infinitamente ricco, armonioso,
tale da sfuggire ad ogni analisi e pertanto non riducibile ad un certo numero,
per quanto ampio, di suoi componenti.
L'alimento
è visto, in questa luce, come un mirabile insieme in cui si equilibrano
armoniosamente una miriade di fattori: un
tutto unitario inesprimibile nella sua completezza nei termini di qualsivoglia
indagine analitica.
Come
la bellezza e la funzionalità di una struttura (sia essa vivente, come
una pianta, una persona, ma anche semplicemente un'opera dell'uomo) non dipendono da semplici
fattori quantitativi, ma dall'equilibrio e dalle relazioni delle varie parti,
che in questo modo diventano unità, similmente l'apporto
nutrizionale di un alimento naturale è determinato dal suo insieme: i
suoi effetti sul corpo non dipendono soltanto dalla presenza e dalla
quantità dei vari componenti.
Presi singolarmente, al di fuori dall'insieme, i singoli componenti possono
diventare inadeguati o addirittura tossici. Pertanto tutto ciò che è estratto, isolato, da un
prodotto naturale e poi introdotto nel corpo, da solo o mescolato
con criteri quantitativo- qualitativi schematici e inadeguati, può diventare non idoneo alla nutrizione.
Facciamo
l'esempio delle vitamine, ad esempio una delle più note e di uso più comune: la vitamina c (acido
ascorbico). Se presa mangiando frutta (ad es. agrumi), entra nel corpo insieme
ad una miriade di altra sostanze: sicuramente molte di queste agiscono per
potenziarne ed equilibrarne gli effetti fisiologici positivi.
Presa
da sola, concentrata in una compressa, ad es. di un grammo o di 1/2 grammo, vengono a
mancare i molteplici componenti (molti sconosciuti) che contribuiscono
alla sua azione in armonia col corpo. Magari inizialmente la compressa potrà
determinare effetti benefici, ma a questi potranno seguire squilibri,
disfunzioni determinati dall'assenza di quella moltitudine di sostanze che
permettono alla vitamina di agire in modo vantaggioso ed equilibrato.
Il
cibo, visto in questo modo, diventa un’opera irripetibile della natura, un complesso vivente in
armonia col corpo: gli alimenti biologici e biodinamici sono quelli che
maggiormente tendono a raggiungere e conservare il rapporto naturale
alimento-corpo.
Quando
l'uomo ha cominciato ad modificare con le sue opere le condizioni
ambientali anche il cibo via via ha si è modificato allontanandosi via
via da quelle caratteristiche alle quale gli esseri viventi si erano adattati, e
questo ha avuto come conseguenza
un
progressivo
disadattamento tra i viventi e l'ambiente. Negli ultimi tempi
l'azione dell'uomo sull'ambiente è diventata devastante allontanandolo
sempre
più dalle esigenze naturali: aria, acqua, terra hanno subito un
profondo stravolgimento, diventando sempre meno armonizzati con le
esigenze genetiche dei viventi, che, pur essendo in grado di trovare di
trovare nuovi adattamenti, non riescono a raggiungerli con la rapidità
con cui
muta l'ambiente. Ne consegue è un progressivo disadattamento tra
ambiente e
viventi.
Negli ultimi tempi l'umanità ha raggiunta una maggiore
consapevolezza dell'importanza del rispetto dell'ambiente, in modo particolare
dell'aria, dell'acqua e del cibo.
Questa
consapevolezza ha portato, tra l'altro alla coltivazione biologica, in cui si
cerca, di riavvicinare il cibo alla condizioni naturali: di
ridurre il più possibile i fattori che modificano l'ambiente e di
conseguenza gli alimenti; di eliminare dalla coltivazione gli
interventi artificiosi, finalizzati ad aumentare gli aspetti quantitativi del
prodotto , ma che ne deteriorano le qualità nutrizionali; di
evitare nella conservazione ciò che prolunga l'edibilità del cibo
ma ne deteriora la qualità o addirittura rende il cibo tossico e
patogeno.
L'alimentazione
vegetariana non soltanto ha finalità etiche, ma è una condizione fondamentale
dell'alimentazione naturale: l'uomo primitivo si è nutrito fondamentalmente, se
non esclusivamente, di vegetali, per migliaia di anni: il corpo umano è
pertanto adattato ai prodotti della terra. Nutrirsi da carnivoro per l'uomo è
una condizione non ideale, alla quale si è adattato in qualche misura nel
tempo per superare i periodi di carestia, le fasi stagionali e climatiche che
comportano una disponibilità insufficiente dei vegetali. Tuttavia rimane un
adattamento eccezionale, straordinario, che permette la sopravvivenza se è
occasionale, ma che se diventa abituale comporta un abbassamento dell'equilibrio
fisiologico, una diminuita vitalità, una riduzione delle prestazioni, un
aumento delle patologie.
Non
è vero che l'alimentazione vegetariana comporti carenze: se seguita
correttamente apporta al corpo tutto ciò che gli è indispensabile nel modo
più completo, equilibrato, e assimilabile.
ALIMENTAZIONE
VEGETARIANA E PROTEINE.
Non
è affatto vero che l'alimentazione vegetariana sia carente di proteine o di
aminoacidi: integrando opportunamente gli apporti vegetali, soprattutto variando
opportunamente i vari tipi di cereali e legumi il corpo può ricevere una
quantità ottimale di proteine e un completo apporto di aminoacidi
essenziali .
Ad
es. tra i cereali il riso contiene, nella sua composizione, il 7% di
proteine; il frumento il 12%, il mais o granoturco o granone il 10%; l'orzo
l'8%, l'avena il 12%,
la segale l'8%, il miglio il 9%
Tra
i legumi i fagioli freschi contengono il 10% di proteine, i fagioli secchi
il 26%; i piselli freschi il 6,5 %, i ceci secchi il 19%, le lenticchie
secche il 22%, i lupini secchi il 16%, le cicerchie il 25%.
Come
dovrebbe ormai essere chiaro, il
corpo non richiede soltanto nell'arco della giornata
una determinata quantità di amidi, proteine,
grassi, vitamine, oligoelementi, ecc. ma richiede che questi apporti
vitali siano dati al corpo in un rapporto equilibrato, in un insieme armonioso
che è presente nei prodotti vegetali della natura (frutta, verdure, cereali, legumi,
ecc.) ed è così complesso che nessuna miscela artificiale dei vari componenti
chimici potrà mai ottenere.
La
frutta fresca polposa è
caratterizzata da un elevato contenuto di acqua, modeste quantità di proteine,
tracce di lipidi, modesta quantità di zuccheri, presenza notevole di vitamine,
minerali. La frutta fresca è idratante, diuretica, alcalinizzante,
mineralizzante, lassativa.
Le
verdure e gli ortaggi in genere sono
di vario tipo: si possono classificare in:
Ortaggi
con tuberi , radici, bulbi (patate, porri, ravanelli, carote) Sono
caratterizzati da un elevato contenuto di amidi, zucchero, vitamine
Ortaggi
con foglie verdi ( cavoli, broccoli, lattuga, cicoria, sedano, bieta,
spinaci): sono caratterizzati dalla notevole quantità di acqua, da
varietà di vitamine, dalla presenza di cellulosa.
Ortaggi
a base di frutta usata come verdura ( pomodori, peperoni, melanzane,
zucche, zucchine, cetrioli, carciofi, ecc). Sono caratterizzati dalla presenza
di varie vitamine
I
cereali (frumento o grano, riso,
mais o granoturco, avena, orzo, segale, miglio, orzo, farro, sorgo) sono ricchi
di glicidi (amidi), ma contengono anche proteine, vitamine, minerali,
crusca.
I
legumi (fagioli,
fagiolini, lenticchie, piselli, ceci, soia, fave, lupini, cicerchie) contengono
notevoli quantità di proteine, ma anche polisaccaridi e grassi, e sono una
notevole fonte di vitamine
Variando
correttamente l'apporto di questi vegetali si può fornire al corpo tutto ciò
di cui ha bisogno.
Gli
stessi alimenti vegetali tuttavia potranno fornire al corpo in modo adeguato ed
equilibrato i vari nutrienti solo se sono mescolati correttamente nei vari pasti!
Facciamo
l'esempio sintetico di una giornata a base alimenti vegetali con un apporto
qualitativamente completo dal punto di vista nutrizionale: non specifichiamo le
quantità, perchè l'apporto quantitativo corretto varia da soggetto a soggetto
in base all'età, al sesso, al dispendio energetico giornaliero, ecc
Colazione
: frutta varia di stagione
Pranzo:
verdure varie di stagione crude e cotte + un piatto di cereali o un piatto di
legumi (variando di giorno in giorno cereali o legumi)
Merenda:
frutta varia di stagione
Cena:
verdure varie di stagione crude e cotte + un piatto di cereali o un piatto di
legumi (variando di giorno in giorno cereali o legumi) Se il pranzo è
stato a base di legumi la cena sia a base di cereali. E' preferibile comunque
assumere i legumi a pranzo e i cereali la sera, perchè i legumi richiedono una
digestione più laboriosa e l'apparato digerente e più attivo all'ora di pranzo
e meno attivo all'ora di cena. Si possono anche mescolare amidi e legumi di
tanto in tanto.
Per
ulteriori informazioni vedi: COMBINAZIONI
ALIMENTARI
L'alimentazione
naturale è il cardine dei metodi finalizzati alla salute e al benessere: l'alimentazione
naturale seguita secondo i principi della vitalità del cibo e delle
corrette associazioni o combinazioni degli alimenti ai pasti
fornisce infatti al corpo tutto il nutrimento che gli è indispensabile,
facilita la digestione e l'assimilazione dei nutrienti, permette il
corretto apporto di calorie associato ad una continua rigenerazione dei
tessuti e all'eliminazione completa delle scorie: l'organismo è pertanto
nelle condizioni migliori per mantenere il suo equilibrio vitale.
Nasce
da questa concezione una irriducibile diffidenza verso ogni intervento che
alteri le caratteristiche naturali del cibo, che comporti alterazioni dell'alimentazione con raffinazione,
estrazioni, conservazioni, aggiunta di additivi, ecc.
Verso
ogni intervento che ne modifichi il naturale equilibrio dei componenti
attraverso l’uso di fertilizzanti chimici, pesticidi ecc.
Verso
ogni intervento che ne sconvolga brutalmente attraverso la manipolazione
genetica la caratteristica di armonioso insieme al quale il corpo si è adattato
in un rapporto che ha richiesto centinaia di migliaia di anni.
L'alimento
modificato,
raffinato, conservato, con aggiunta di additivi, è infatti
squilibrato, fonte di apporti non
adeguati, causa di formazione di residui tossici nell'organismo, di
tossiemia e accumuli tossici nei tessuti, dai quali prendono origine la
maggior
parte delle patologie.
Depurare
il sangue col digiuno e/o le diete depurative, seguire poi una alimentazione
equilibrata e naturale è la via maestra per procedere verso la salute e il
benessere.
Le
ricerche scientifiche degli ultimi anni nel campo della alimentazione, della
dietetica, della nutrizione in generale sono pervenuti ad alcune
conclusioni che hanno sicuramente validità anche per l'alimentazione
naturale e che, in parte, riconoscono la rilevanza dei principi
dell'alimentazione naturale.
Per
alimentazione bilanciata gli alimentaristi intendono una
alimentazione equilibrata e corretta, che rispetti nella quantità e nella
qualità
degli alimenti le esigenze del corpo, e
che sia quindi adeguata sia dal punto di vista calorico, energetico, sia dal
punto di vista dei nutrienti, e apporti quindi all'organismo tutti i principi
nutrizionali che sono indispensabili e utili per il ricambio dei tessuti.
La
"piramide degli alimenti" elaborata dai nutrizionisti è uno schema
che dispone dal basso verso l'alto i tipi di alimenti utili all'organismo in
modo decrescente dal punto di vista dell'apporto quantitativo giornaliero : lo
schema acquista pertanto una forma piramidale: in basso gli alimenti il cui
apporto deve essere maggiore, in alto quelli il cui apporto deve essere minimo.
Nella
piramide alimentare troviamo in basso cereali (frumento, riso, orzo, miglio,
avena, segale, mais ecc) e derivati che apportano soprattutto amidi; quindi
verdure e frutta che apportano frutta, zuccheri, vitamine, oligoelementi ; poi i
derivati animali, fonti principali di proteine ( pesce, carne, uova,
latte, yogurt, formaggi,latticini vari) e i vegetali particolarmente ricchi di
proteine come i legumi (lenticchie, piselli, ceci, fagioli, soia, fave). Per
ultimo alimenti non indispensabili o superflui, come dolciumi vari e condimenti
(olio, burro, ecc.).
Che
dire della piramide degli alimenti dal punto di vista dell'alimentazione
naturale?
Certamente
molti di questi criteri sono da condividere, tuttavia non si sottolinea
l'importanza della "naturalità" degli alimenti, della loro
coltivazione biologica, della loro freschezza, della assenza di conservanti e
additivi vari, ecc. Né si sottolinea che , non solo per quanto riguarda
gli amidi ma anche per le proteine è opportuno che per l'uomo la fonte
principale, se non l'unica, dovrebbero essere i vegetali.
La
digestione è un processo complesso, che impegna l'apparato digerente e , se i
pasti sono eccessivi o scorretti nella mescolanza dei vari alimenti, può essere
causa di squilibri e patologie dell'apparato digerente e dell'intero
organismo.
E'
pertanto opportuno conoscere e praticare i principi delle corrette associazioni
alimentari o della dieta dissociata oltre i principi in genere della sana e
naturale alimentazione.
ALIMENTAZIONE
DISSOCIATA
L'alimentazione
dissociata o dieta dissociata non è una alimentazione incompleta, anzi! E'
l'alimentazione finalizzata a dare al corpo tutti i nutrienti, senza alcuna
carenza. Bisogna tener conto non tanto di quello che si introduce, mangiando,
nell'apparato digerente, ma di quello che l'apparato digerente riuscirà ad
assimilare e a far passare nel sangue che lo porterà alle varie cellule.
Se
i pasti sono completi, ma i vari componenti dei pasti (primo, secondo, frutta,
dolci ) ostacolano la digestione l'uno dell'altro, la digestione sarà faticosa,
parziale, irriterà l'apparato digerente ed inoltre l'assimilazione
sarà incompleta, carente.
Se
gli alimenti vengono distribuiti nei vari pasti giornalieri in modo tale che
ogni pasto contenga soltanto alimenti compatibili tra loro dal punto di vista
digestivo, la digestione sarà rapida e completa e gli apporti dei vari
pasti giornalieri si integreranno tra loro fornendo al corpo tutti i
nutrienti di cui ha bisogno: proteine, carboidrati, grassi, vitamine,
minerali, oligoelementi.
COMBINAZIONI
ALIMENTARI
per
dieta dissociata non si intende l'assunzione di un solo tipo di alimento per
volta, ma l'assunzione nello stesso pasto di alimenti che non ostacolino la
digestione l'uno dell'altro. E' quindi più corretta la definizione: dieta
correttamente combinata o alimentazione secondo le corrette
combinazioni alimentari rispetto alla definizione di dieta dissociata o
alimentazione dissociata.
Per
maggiori informazioni su come combinare correttamente gli alimenti e come
distribuirli nei vari pasti (colazione, pranzo, merenda, cena) nell'arco della
giornata va a:
La
dieta è un fattore determinante per il buon
esito del programma dimagrante: i nutrizionisti vanno facilmente incontro
ad insuccessi perchè tengono conto quasi esclusivamente degli apporti calorici
e nutrizionali .
Ma
affinché una dieta sia mantenuta nel tempo e apporti
benefici, deve essere intimamente affine a chi la si propone. Si devono
quindi tenere in
considerazione numerosi altri fattori oltre agli apporti calorici e nutrizionali
: ogni dieta deve essere accuratamente personalizzata e armonizzata
all'insieme degli aspetti psichici e fisici del soggetto.
Si
devono individuare e correggere con metodi naturali (es. agopuntura) l'eventuale
presenza di disfunzioni metaboliche, impostare una attività fisica che comporti
un adeguato consumo di calorie, migliorare il rapporto con il cibo con
specifiche sedute terapeutiche.
Per
informazioni questo argomento va a: DIETA
DIMAGRANTE
Per
dimagrire stabilmente è opportuno pertanto modificare numerosi fattori, non solo
fisiologici ma anche psichici. L'esperto nella terapia
dell'obesità e delle tecniche del dimagrimento deve
saper indurre importanti cambiamenti in chi vuole dimagrire stabilmente.
Naturalmente per perdere peso un fattore fondamentale è sostituire
l'alimentazione scorretta con la giusta alimentazione, con l'alimentazione
bilanciata e naturale.
Ma è
indispensabile anche:
eliminare eventuali disfunzioni
metaboliche
| |
riequilibrare il centro della fame
|
Agire psichicamente
in chi è obeso o sovrappeso
per riequilibrare
il
rapporto con il cibo
| |
per migliorare il rapporto con
i
corpo.
|
Naturalmente
sarà molto utile programmare una adeguata attività fisica che contribuisca a
bruciare grassi ed accumuli superflui. Per le informazioni relative va
a: DIMAGRIRE
L'alimentazione
personalizzata non è finalizzata soltanto al dimagrimento, ma a depurare
l'organismo, aumentando salute e benessere. Una delle cause più importanti
di disfunzioni e patologie è infatti l'alimentazione scorretta, che determina
da una parte carenza di fattori vitali, dall'altra accumuli di depositi abnormi
e scorie tossiche. Una dieta depurativa è finalizzata a rimuovere dal corpo gli
accumuli di grasso, ad abbassare la tossiemia, a rimuovere dai tessuti le
tossine accumulate, prevenendo patologie e favorendo il benessere.
Vi
sono numerose diete depurative e l'esperto deve saper scegliere e controllare
quella che più si armonizza con le problematiche e con la tipologia dei vari
soggetti: dieta secondo le corrette combinazioni alimentari, dieta ipoglicemica
ed ipocalorica, dieta di sole verdure, dieta fruttariana, digiuno completo o
attenuato
Per
informazioni sulla dieta depurativa guidata va a: SOGGIORNI
DEPURATIVI
Può
essere in alcuni casi consigliabile, per una intensa depurazione, una
sospensione o una drastica riduzione dell' alimentazione. Questo deve avvenire
con la guida di medici esperti nel metodo: il digiuno può essere completo
o attenuato e solo l'esperto può indicare e guidare il tipo di digiuno più
indicato. Durante il digiuno è opportuno modificare l'abituale stile di
vita e per questo è particolarmente indicato il
digiuno di gruppo guidato, durante il quale il
digiuno completo o attenuato viene praticato con la guida di esperti e con
attività di gruppo finalizzate ad intensificare e armonizzare l'azione del
digiuno.
Per conoscere sede e date dei digiuni
di gruppo e per ulteriori informazioni sulle finalità e l'azione sul corpo e
sulla psiche del digiuno va a : DIGIUNO
I
nutrizionisti sottovalutano spesso le problematiche connesse con una
alimentazione inadeguata e si limitano a prescrivere
"diete". In realtà i problemi alimentari non sono quasi mai
determinati da carenze conoscitive, ma da profonde problematiche psichiche
che perturbano il rapporto con il cibo e con il proprio corpo. In questi casi è
del tutto insufficiente dare indicazioni alimentari, anche se corrette: un
soggetto con disturbi alimentari non sarà in grado di seguirle con coerenza e
costanza .
E'
indispensabile, oltre a prescrivere la dieta, comprendere e trattare le cause
dei disturbi alimentari.
Per
ulteriori informazioni va a : DISTURBI
ALIMENTARI
Non
raramente, soprattutto in soggetti giovani è opportuno iniziare, quando sono
presenti disordini alimentari, un lavoro
psichico finalizzato alla rieducazione
alimentare. Infatti un rapporto disarmonico con il cibo , in un soggetto
giovane ( più frequentemente nel sesso femminile) è spesso è legato a vissuti
che risalgono alla prima infanzia che possono sfociare in bulimia/anoressia. La
rieducazione alimentare è una psicoterapia volta a migliorare il rapporto con
il cibo e con il corpo.
L'obesità
può essere determinata da disfunzioni endocrine o da altre disfunzioni
organiche, ma molto spesso il sovrappeso è da ricondurre ad una
nutrizione squilibrata per eccesso che si origina con la finalità di compensare carenze affettive, tensioni,
stress.. Occorre comprendere le cause psichiche dell'obesità e trattarle
adeguatamente: la
psicoterapia è quindi indicata in molti casi di obesità, vedi : psicoterapia
dell'obesità
Come
è noto si distingue il colesterolo buono (HDL), il
colesterolo cattivo (LDL) e il colesterolo totale.
Il rischio di patologie
cardiovascolari non è tanto legato al colesterolo totale, ma al rapporto
tra il colesterolo totale e il colesterolo buono: il valore normale di
questo rapporto è compreso tra 4 e 4,5 o tra 4 e 5 in soggetti con più
di 50 anni.
Se il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo buono è più
basso dei valori normali (colesterolo buono sopra la media) il rischio
cardiovascolare si abbassa sotto la media; se il rapporto si innalza, il rischio
cardiovascolare si innalza sopra la media.
Alcuni
ricercatori hanno osservato che l'alimentazione naturale (con riduzione o
eliminazione di uova e carne ricche di grassi e colesterolo) non farebbe
migliorare i valori del colesterolo o addirittura li farebbe peggiorare:
perchè il corpo produce colesterolo e quando se ne diminuisce l'introduzione con
l'alimentazione, secondo la loro interpretazione del fenomeno, il corpo ne
produce di più. Questi ricercatori consigliano pertanto di non eliminare i
prodotti animali e di non dare tanta importanza all'alimentazione ma di
aumentare l'attività fisica, che sarebbe il fattore primario per
l'ottimizzazione dei valori del colesterolo.
In
realtà queste osservazioni sono state fatte su soggetti che hanno eliminato i
prodotti animali ma nello stesso tempo hanno ridotto o interrotto l'attività fisica.
Se,
al contrario, l'alimentazione naturale, con riduzione o eliminazione dei prodotti
animali (carne e latticini), si associa al mantenimento o
all'intensificazione dell'attività muscolare
(invece che alla sua interruzione o riduzione), i valori del colesterolo nel sangue tendono
a migliorare in modo ottimale.
Quindi
possiamo dire che il fattore primario per il miglioramento dei valori della
colesterolemia è l'attività fisica, e, se questa si riduce, l'alimentazione
naturale non è una misura adeguata: è preferibile piuttosto una alimentazione
con grassi animali associata all'attività fisica.
Ma se si associano attività fisica e alimentazione naturale i risultati
sono ottimali.
INTOLLERANZE
ALIMENTARI
Un
fattore importante da individuare in caso di sovrappeso, obesità,
disturbi vari (non determinati da errori alimentari o patologie e quindi
apparentemente ingiustificati) è l'eventuale presenza di allergie e/o
intolleranze alimentari. La giusta alimentazione deve tener
conto non soltanto delle calorie, dei valori nutrizionali, dell'apporto
completo ed equilibrato dei vari nutrienti, della digestione: infatti anche una
alimentazione corretta ed equilibrata può determinare vari disturbi.
Una delle cause più frequenti dei disturbi insorti in queste circostanze è
la presenza di intolleranze alimentari. Alcuni test possono individuare gli alimenti da
evitare.
Va a: Test salute-benessere
Fonte:
http://www.salute-scuola.it/alimentazione_naturale/alimentazione_naturale.htm#dieta%20depurativa
Fonte:
http://www.salute-scuola.it/alimentazione_naturale/alimentazione_naturale.htm#dieta%20depurativa
Nessun commento:
Posta un commento